Partiti e politici
Sarà la Lega o Fratelli d’Italia l’erede del partito di Berlusconi?
Da qualche settimana è cosa nota: Fratelli d’Italia tallona da vicino la Lega, nelle intenzioni di voto. Un paio di punti, secondo molti sondaggi, separano ormai il partito di “Io sono Giorgia” da quello di Salvini. Una situazione altamente imprevedibile soltanto un paio d’anni fa, quando la Lega sembrava potersi avvicinare addirittura al 40% dei consensi, mentre FdI arrancava intorno al 5-6%, addirittura qualche punto sotto Forza Italia.
Poi, poco alla volta, cibandosi prima della lenta decadenza del Movimento 5 stelle e dello stesso partito di Berlusconi e poi, dal 2020 in avanti, della significativa crisi leghista, ha raggiunto la impensabile meta del 20% dei voti validi. Per ora soltanto virtuali, come è bene precisare, viste le repentine altalene dei consensi che si registrano di questi tempi…
L’incertezza su quale partito puntare regna peraltro sovrana, all’interno dell’elettorato del centro-destra, che negli ultimi anni, diciamo a partire dal ridimensionamento politico di Berlusconi, appare piuttosto inquieto. Rimane certo fedele a quell’area, a parte qualche “sbandata” di breve periodo verso i pentastellati, ma fatica a comprendere a quale forza politica spetterà il compito di prendere il timone che fu del suo leader storico per quasi un trentennio. Salvini o Meloni, Meloni o Salvini, oppure altri ancora, che potrebbero emergere in breve tempo, come ad esempio lo stesso Giorgetti, oppure Zaia, molto ben visti nelle lande settentrionali, e meno desiderosi di abbandonare la matrice “padana” a favore di quella nazionale, al contrario di Salvini.
L’esperimento da lui tentato, quello cioè di allargare il consenso leghista su tutto il territorio italiano, pareva inizialmente incontrare il favore anche dell’elettorato centro-meridionale, grazie alle modifiche apportate al messaggio della Lega: i nemici non erano più i “terroni”, ma venivano ora individuati da una parte negli immigrati e dall’altra nell’Europa delle banche e della finanza. Ma oggi, a tre anni di distanza da quel cambiamento di rotta, gli elettori meridionali l’hanno in parte abbandonato, preferendogli ancora il Movimento 5 stelle, cui si è aggiunto il partito della Meloni, che gli ha sottratto gran parte dei consensi che gli erano giunti in occasione delle ultime europee.
Attualmente, l’elettorato di Fratelli d’Italia è infatti composto per quasi la metà da coloro che avevano votato Lega nel 2019, e che guardano ora con interesse alla proposta politica di Giorgia Meloni, riproponendo quella distribuzione dei voti che già caratterizzava il panorama politico degli anni Novanta, con un diverso protagonista: Lega al Nord, Forza Italia (ora FdI) al Sud.
Ma la situazione permane tuttora parecchio fluida e incerta. Basta un dato per farcelo comprendere chiaramente: quasi due terzi degli elettori di Lega e Fratelli d’Italia dichiarano che potrebbero votare indifferentemente per uno o l’altro dei due partiti, alle prossime consultazioni nazionali. Un’area dunque molto competitiva, la cui scelta finale dipenderà sostanzialmente dalle mosse che Salvini e Meloni adotteranno avvicinandosi al futuro decisivo appuntamento elettorale.
Università Statale di Milano
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