Partiti e politici

Santo subito o inferno per sempre?

16 Giugno 2023

Anche il funerale in duomo con omelia dell’arcivescovo Mario Delpini ha confermato quanto visto in ogni altra circostanza a proposito della morte dell’ex cavaliere: divisione in due partiti contrapposti.

Chi il feretro in chiesa non voleva proprio nemmeno farcelo entrare, chi ha condannato le parole dell’arcivescovo prive della necessaria esecrazione per tutti i peccati di Berlusconi da una parte.

Dall’altra chi invece, forte di un’analisi politica che ne decreta il suo ruolo di salvatore della nazione, ha reagito stizzito alle condanne degli altri e anche alle parole generiche del predicatore.

Per altro, questi ultimi, occorre dirlo, possono farsi forti della beatificazione proposta niente meno che dal cardinal Ruini, già presidente della CEI:  «Ha avuto meriti storici per l’Italia, soprattutto avendo impedito al partito ex comunista di andare al potere nel 1994, e anche per l’instaurazione del bipolarismo in Italia. Inoltre ha operato molto bene in politica estera».

A proposito dell’omelia, a me le parole dell’arcivescovo di Milano sono parse chiare nel loro intento. Il linguaggio è fine, l’argomentazione felpata, ma nessuno può imputare a Delpini un’assoluzione di Berlusconi.

Che potessimo aspettarci una condanna “apertis verbis” pare francamente eccessivo. I tempi dell’Inquisizione li vogliamo tutti finiti.

Provo a riassumere: Berlusconi è stato certo un imprenditore, è stato altrettanto indiscutibilmente, un politico, vivo nei suoi desideri di vita, di amore, di felicità. Ma soprattutto è stato un uomo. Come tale adesso si è incontrato con Dio, è davanti al Giudice che attende tutti.

Mi vien da aggiungere che molti dei presenti hanno pianto. E, pensando al giudizio di Dio, credo ne avessero ragioni fondate.

Si poteva dire qualcosa di più? Forse sì.

Condivido il pensiero della biblista Emanuela Buccioni, postato sulla sua pagina Facebook: «Per una persona come S.B. che ha avuto ed ha enorme influenza su moltitudini, incredibilmente divisiva, forse si poteva osare qualcosa di più. Ad esempio citare il fatto che le scelte mosse dai desideri più umani, hanno conseguenze per gli altri e, sovente, fanno delle #vittime, troppo spesso dimenticate.

Un riferimento ad un evangelico discernimento, pur nella fede nel Padre della misericordia, sarebbe stato non facile, ma opportuno e direi necessario».

Un’osservazione finale su Berlusconi e i cattolici italiani si può tentarla.

Tanto disagio tra le fila dei cattolici tifosi e di quelli detrattori viene da lontano.

Interviste e commenti lo hanno ancora una volta reso esplicito.

Potessi però premiare la chiarezza, in tutto questo profluvio di considerazioni, certo l’oscar lo meritano i cattolici di Comunione e liberazione.

Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione: «Protagonista di una fase molto travagliata della storia italiana e mondiale, Silvio Berlusconi ha avuto l’importante merito, nel suo impegno imprenditoriale, politico e istituzionale per la crescita della nostra società, di favorire l’esprimersi in vari ambiti della tradizione cattolico-popolare. Ha inoltre più volte dimostrato stima e sostenuto opere di bene originate dall’esperienza cristiana, tra le quali anche realtà promosse da membri di Comunione e Liberazione. Grati per ciò che di buono ha saputo realizzare, preghiamo per lui e siamo vicini ai famigliari, agli amici e a tutti i suoi collaboratori».

Al diavolo sottigliezze e moralismi d’accatto. Avrà pure comprato donne, calciatori, mafia, giudici, parlamentari. A noi ha finanziato le nostre opere di bene, santo subito.

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