Partiti e politici
Salvini, la “pulizia etnica” e la propaganda nazista
Questa mattina un’agenzia dell’Ansa riportava tra virgolette una frase attribuita a Matteo Salvini durante una diretta di Radio Padania: “sull’immigrazione dobbiamo deciderci una volta per tutte: serve un programma di pulizia etnica“.
Solo dopo alcune ore, quando la notizia era già stata ripresa dal Corriere della Sera, è emerso l’audio originale, nel quale si sente Salvini dire:
“vedremo di adottare ogni mezzo possibile per fermare questa invasione… e quando dico ogni mezzo dico ogni mezzo, ovviamente legalmente permesso o quasi, perché siamo di fronte a un tentativo evidente di pulizia etnica, di sostituzione etnica ai danni di chi vive in Italia”.
La vicenda suscita alcune considerazioni piuttosto allarmanti.
La prima è che la principale agenzia di stampa italiana ha letteralmente diffuso una bufala: ha riportato – virgolettandola – una frase che Salvini non aveva pronunciato, modificando il senso delle sue vere parole; in seguito ha cancellato il lancio sbagliato, che però era già stato ripreso dalla stampa, diffuso e commentato in buona fede da molti, scatenando la solita bagarre. La lezione che dobbiamo trarne è che le fake news ormai si annidano persino nei lanci di agenzia: viene da chiedersi quale fonte si possa ormai considerare affidabile.
La seconda è che, al netto del fraintendimento delle sue parole, Salvini ha usato un argomento tipico della propaganda nazista: quello del complotto internazionale contro il popolo italiano. Il tentativo di pulizia etnica ai danni di chi vive in Italia allude al cosiddetto piano Kalergi (una teoria che, prendendo lo spunto dagli scritti di un diplomatico austriaco degli anni Venti del Novecento, ipotizza la volontà dei poteri forti di sostituire la popolazione europea mediante l’immigrazione di massa). Si tratta di un complottismo abbondantemente frequentato da tutta la destra italiana (e anche da qualche esponente dei Cinque Stelle), che Salvini aveva già ripreso in passato. Evocare la sostituzione etnica è un argomento molto efficace per suscitare le ansie xenofobe: la tattica è dunque molto simile a quella con cui il nazismo istituzionalizzò l’antisemitismo – e, forse non a caso, nell’immaginario leghista il regista del diabolico piano è il finanziere George Soros, di origine ebrea.
Infine, l’evidente escalation nelle dichiarazioni di Matteo Salvini sembra essere provocata dalla necessità di non farsi “raggiungere” dai partiti rivali, Pd e M5S, che utilizzano sempre più spesso argomenti e toni di sapore “leghista”: nell’audio incriminato, ad esempio, il Segretario della Lega polemizza con Debora Serracchiani – protagonista di una discussa esternazione sulla accettabilità relativa degli stupri che le è valsa il plauso di Forza Nuova – accusandola di ipocrisia perché si indigna di un tentato stupro compiuto di un immigrato, sebbene il suo partito sia responsabile di “riempire il Friuli e l’Italia di aspiranti stupratori“.
Sarebbe proprio il caso di interrompere la spirale di sparate xenofobe, bufale e polemiche che inquinano il dibattito pubblico italiano con toni sempre più alti e parole sempre più inaccettabili; sarebbe davvero utile che i giornalisti facessero il loro mestiere di controllo e di critica, anziché abboccare ad ogni esca acchiappa-gonzi o addirittura, come in questo caso, produrne in proprio. Ma l’unico rimedio, a questo punto, sembra spegnere lo schermo e semplicemente, serenamente, non ascoltare più
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