Partiti e politici
Salvini e la tentazione di un governo senza “zavorra” a 5 stelle
Delle migliaia di dichiarazioni che hanno seguito il tentativo flop di formare un governo a maggioranza Lega – Movimento 5 Stelle e al netto dei rabbiosi deliri grillini su una impraticabile messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il retroscena più interessante che circola è stato scritto da Augusto Minzolini sul Giornale. il cronista raccoglie una sibillina dichiarazione del leghista Giancarlo Giorgetti, nome che il Capo dello Stato aveva proposto ai leader di Lega e M5S in alternativa a quello dell’ottantaduenne Paolo Savona.
L’esponente del Carroccio, uomo molto vicino a Matteo Salvini ed euroscettico convinto, si lascia andare a una confidenza forse dettata dalla delusione per il modo con cui si è sentito scaricato dal suo stesso capo, che ha dichiarato di avergli preferito l’anziano accademico “perché più autorevole in sede europea”. Una spiegazione in verità assai debole, apparsa tale a molti commentatori nonché all’inquilino del Quirinale che non ha voluto piegare la Repubblica Italiana al diktat di due partiti concorrenti alle elezioni e poi alleati nel tentativo mal riuscito di spartirsi poltrone. «Anche Salvini — avrebbe confessato Giorgetti – è altalenante: una volta dice che vuole usare la candidatura del professor Savona come un piede di porco per far saltare tutto; un altro momento ci ripensa…».
Parole pesanti, che confermano il sospetto di chi a ragion veduta pensa che l’impuntatura del capo del Carroccio sul nome di Savona sia stato solo un pretesto per licenziare Giuseppe Conte ancor prima che il pover’uomo avesse il tempo di aggiornare il suo romanzato curriculum con le pagine più prestigiose, tornare al più presto alle elezioni e andare a governare senza dover mediare con i figuranti della Casaleggio Associati, in primis con il povero Luigi Di Maio, uscito assai provato da quasi tre mesi di confronto con lo stesso Salvini: a tratti un gigante rispetto all’ex steward dello Stadio San Paolo. In fondo i sondaggi parlano chiaro e dicono all’unisono che la Lega è in forte ascesa e pesca consensi proprio nel Movimento 5 Stelle, apparso troppo timido e ondivago alla parte più radicale e di destra del suo elettorato.
E ora cosa accadrà? Quali saranno gli schieramenti in campo alle prossime elezioni anticipate che potrebbero svolgersi dopo l’estate? Molti esponenti del Movimento 5 Stelle come Roberta Lombardi aprono a un’alleanza con la Lega, ipotesi assai osteggiata dalla cosiddetta “ala sinistra” del partito della Casaleggio Associati, quella che fa timidamente riferimento al Presidente della Camera, Roberto Fico. Uno scenario che sarebbe assai coerente con quello che è accaduto all’indomani del 4 marzo, ma che probabilmente contrasta con quello che potrebbe essere il reale obiettivo di Matteo Salvini: andare a governare da solo, come leader ormai incontrastato del centrodestra, senza “zavorra” a 5 stelle.
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