Partiti e politici

Salvini Balboa e la scalinata di Washington

18 Giugno 2019

Salvini che a Washington confonde la scalinata bianca con quella del film Rocky, che in realtà è a Philadelphia, rappresenta lo spaccato dell’elettorato medio italiano, adesso. Un elettorato confuso, diviso che prima vota il movimento 5 stelle poi vota la lega di Salvini. Un’emorragia inarrestabile che denota una cosa in primis: l’italiano medio vuole l’uomo forte al comando. E poco importa se l’Italia, negli ultimi anni, ha perso progressivamente peso sullo scenario mondiale, allontanandosi sempre di più dall’Unione Europea. E’ stato votato l’uomo dei “me ne frego”, dei “è finita la pacchia” e dei “porti chiusi”. Salvo poi scoprire che, a quanto pare, gli immigrati vengono rispediti in Italia anche dalla Germania. Uno di loro ha raccontato che ha visto con i suoi occhi persone sedate e legate ai seggiolini dell’aereo per essere rispedite nel Belpaese. E’ storia recente che anche la gendarmeria francese non è nuova a blitz oltre confine e, senza troppi complimenti, ha scaricato persone in mezzo ai boschi, allontanandosi in fretta. Italia quindi adibita a “contenitore d’immigrati sgraditi” dagli altri paesi europei i quali, evidentemente, ai disperati che rischiano la vita in mare preferiscono medici, ingegneri, scienziati. Un’immigrazione chirurgica con il principio di accoglienza e tolleranza applicato a fasi alterne. Paradossali quindi le lezioncine che Makron e la Merkel spesso ci propinano. Lezioncine di facciata per “brillare” sullo scenario mediatico quando in realtà si disinteressano da lustri del problema che attanaglia l’Italia in primis, l’Europa poi. Problema perché l’incapacità organizzativa italiana lo ha reso tale quando in realtà l’immigrazione è spesso un valore aggiunto. Sicuramente lo è stato per le varie cooperative e per i vari politici che sulla pelle dei disperati ci hanno lucrato ma non per lo stato sociale. La continua campagna elettorale condita con arroganza, menefreghismo e scontro ha fatto in modo che l’opinione pubblica percepisca l’immigrato come una figura negativa, uno che “ruba il lavoro agli italiani” e che “non fa niente tutto il giorno ma i soldi per il telefono ce li ha”. Questo è il vero problema. E’ cambiata la mentalità dell’italiano medio che si dimentica che la sua patria ha fatto nascere decine di milioni di migranti i quali hanno contribuito a rendere migliori i Paesi ospitanti. L’Italia non ha esportato solo la mafia ma persone che, dal nulla, si sono costruite una solida posizione sociale, creando spesso imprese e posti di lavoro, guadagnandosi il rispetto di tutti. Non sarà mai troppo tardi per un’inversione di rotta e non abbiamo bisogno dell’uomo dei “me ne frego”, “tiro dritto”, “è finita la pacchia”. Abbiamo bisogno di Uomini.

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