Partiti e politici
Risultati Europee: Schlein si avvicina a Meloni
Siamo entrati nelle ultime due settimane prima del voto europeo e, come sempre, sarà proibito in questo periodo divulgare sondaggi, fino al giorno del voto. Si tratta, come noto, del mitico blackout elettorale che sopravvive, se ben ricordo insieme alla Grecia, solamente nel nostro paese, popolato probabilmente da cittadini che si suppone siano incapaci di giudicare e scegliere con la propria testa, ma si farebbero al contrario costantemente condizionare da quanto pensano “gli altri italiani”.
Vale a dire: se so che molti votano per quel partito, sono più portato a votarlo anch’io. Prende il nome altisonante di Effetto Bandwagon, ovvero Salire sul carro del vincitore, e numerosi studi l’hanno certificato, benché molti altri studi abbiano dimostrato che potrebbe accadere esattamente il contrario. E visto che non ci sono prove definitive né in un senso né in un altro, teniamoci quel che c’è, senza discuterne troppo.
Curiosa invece l’idea che i risultati di indagini demoscopiche possano realmente influenzare il comportamento dei cittadini, considerato che, ogni qualvolta si chiede loro se credono ai sondaggi, la risposta largamente maggioritaria è: nemmeno un po’. Una testimonianza riportata perfino nella puntata di ieri – 26 maggio – di Report, dedicata proprio alla scarsa capacità (così veniva ribadito ad ogni piè sospinto dai curatori dell’inchiesta) dei sondaggi di prevedere correttamente i risultati futuri delle consultazioni elettorali.
Dunque: se i sondaggi si sbagliano così diffusamente, e se oltretutto la gente ci crede poco, non si capisce il motivo per cui venga proibita la loro diffusione nelle due settimane prima del voto. Contraddizioni dell’umanità, tra influenze dichiarate ed errori manifesti. Per la verità, nelle settimane precedenti le ultime elezioni politiche, la quasi totalità degli Istituti demoscopici avevano sostanzialmente azzeccato tutti i futuri risultati dei principali partiti, con forse l’unica eccezione della Lega, leggermente sovrastimata.
Permane allora di difficile risoluzione la controversa materia demoscopica. E comunque i sondaggi ci servono, nei suoi molteplici ambiti di applicazione, dalle stime delle forze-lavoro all’audience televisiva, dalla fiducia nel governo alla previsione del futuro economico del paese. Senza i risultati dei sondaggi saremmo molto più in balia delle incognite del nostro tempo.
Vediamo quindi cosa ci dicono della prossima consultazione europea la gran parte delle rilevazioni effettuate fino a giovedì scorso, ultima data utile per la loro pubblicazione. Cominciano dal “basso”, vale a dire dalle forze politiche che attualmente rischiano di non entrare nel Parlamento. Azione di Calenda, l’alleanza tra Verdi e Sinistra Italiana, Stati Uniti d’Europa (cioè Renzi+Bonino) viaggiano poco sopra o poco sotto la quota di sbarramento del 4% e le previsioni ci dicono che è fortemente a rischio soprattutto il partito di Calenda. Ma restano per tutti forti incognite.
Lega e Forza Italia sono entrambe accreditate di una quota di consensi più o meno intorno al 9%. In questo caso sarà interessante vedere chi prevarrà tra i due contendenti: una sfida del tutto insignificante in termini statistici o di rappresentanza parlamentare (avranno più o meno gli stessi seggi), ma forse politicamente foriera di mutamenti interni alla coalizione di governo.
Detto del lieve calo previsto per il Movimento 5 stelle, rispetto alla forza elettorale delle politiche – come spesso accade al M5s nelle elezioni cosiddette di second’ordine – resta da raccontare la sfida tra i due maggiori partiti e tra le due loro leader Schlein e Meloni. La distanza che esisteva nel 2022 alla Camera (sette punti circa), sembra essersi significativamente ridotta in questi quasi due anni. Le stime ci dicono che il distacco tra la principale forza di governo e quella di opposizione è oggi di circa 4-5 punti percentuali: 21-22% per il Pd e 26-27% per Fratelli d’Italia.
Vedremo allora se anche in questa occasione, come già due anni orsono, i sondaggi ci abbiano preso ovvero, come recita la litania comunicativa, siano fatti della stessa materia dei sogni…
Università degli Studi di Milano
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