Partiti e politici
“Rispettare e proteggere”: programma di base dei Grünen del 2021
Come potrebbe essere il programma politico di un partito social-ecologico per il 2050? Il tema è intrinsecamente importante. Lo è ancora di più in Italia, mentre il maggiore partito in Parlamento e nel governo (comunque lo si giudichi) sta per presentare la sua nuova “Carta dei valori e dei principi”.
Curiosamente i media e gli stessi politici del Movimento 5 stelle, si stanno occupando solo dell’imminente “Statuto”, ma praticamente ignorano la imminente e ben più importante “Carta dei valori e dei principi”. In metafora, ciò equivale ad attendere con ansia il “regolamento di condominio” di un edificio del quale non si conosce nemmeno il progetto e tanto meno si conosce in base a quali sanciti valori comuni una persona vorrebbe (o meno) andare ad abitarvi e sarebbe autorizzata (o meno) a farlo. Come se in politica i principi e i valori fossero un orpello inutile.
I 5 stelle vivono ancora nell’equivoco che “i nostri valori” riguardino solo la moralizzazione della politica e il funzionamento del Movimento e dello Stato. E poi?Forse buoni spunti per il Movimento 5 stelle potrebbero venire da altri paesi. Per questo ho tradotto e presento qui il “Programma di base” dei Grünen tedeschi, varato nel 2021 per i prossimi decenni. Seguiranno i programmi di altri partiti.
Così come vale per altri partiti europei, anche il partito di Grünen tedeschi si basa su tre documenti:
un Regolamento (Grüne Regeln) che regola il funzionamento interno (45 pagine, 2018);
un Programma di base, aggiornato ogni dieci o vent’anni (131 pagine, 2021, anche in Inglese) che include una Carta dei valori (14 pagine, 2021);
un Programma elettorale, presentato prima di ogni elezione (113 pagine, luglio 2021).
I cinque valori fondanti dei Grünen, ridefiniti nel 2021 sono:
Ecologia
Giustizia (sociale, NdR)
Autodeterminazione (della persona, NdR)
Democrazia
Pace
I cinque temi (temi, non valori) delle stelle del Movimento 5 stelle furono per le elezioni comunali del 2009:
Acqua
Ambiente
Energia
Sviluppo
Trasporti
Forse non sarebbe tempo di un aggiornamento?
Bündnis ’90 – Die Grünen
“…RIPETTARE E PROTEGGERE… – PROGRAMMA DI BASE” dei Grünen per il 2021
Grundsatzprogram (Manifest of Principles). 22 novembre 2020
INDICE
Preambolo p. 9
I valori che ci uniscono p. 10 (Carta dei valori, NdR)
Ecologia p. 11
Giustizia p. 13
Autodeterminazione (delle persone) p. 15
Democrazia p. 16
Pace p. 18
(Otto campi di azione, NdR) p. 21-117
Preambolo – Insieme nella diversità (“Carta dei valori”)
Gli itinerari verso il futuro vengono impostati già oggi. Proprio come l’umanità ha il potere di distruggere il mondo, essa ha anche il potere di renderlo migliore per tutti. Il suo destino è nelle nostre mani.
La politica vuol dire unirsi e prendere posizione per un futuro migliore. Come partito, siamo uniti dalla base di valori di questo manifesto di principi, che esprime un comune atteggiamento di fondo verso il mondo così com’è e così come potrebbe essere.
La nostra visione è rendere possibile una vita in dignità e libertà, oggi come dopodomani, ovunque su questo pianeta che abitiamo insieme. La futura stabilità dipenderà da questo cambiamento.
Siamo cresciuti insieme da radici diverse. Queste radici affondano nel movimento ecologico e anti-nucleare, nel movimento per i diritti civili e delle donne, nel movimento lesbico e gay, e nel movimento per la pace, così come nei movimenti libertari per una rivoluzione pacifica. Siamo integrati nella famiglia del Partito Verde Europeo e siamo stati in costante evoluzione per quattro decenni. Nuove persone, nuove prospettive e nuovi movimenti si uniscono e danno forza ai nostri valori: per esempio il movimento per il clima o e i movimenti contro il razzismo. I nostri membri e i nostri elettori sono diversi, il nostro partito fondato sulla democrazia di base dà accesso, impara e abbatte sempre le più barriere. La diversità del nostro partito è la nostra forza.
Tanto quanto siamo diversi nelle nostre componenti, altrettanto apriamo le braccia a chi vuole impegnarsi con noi e a chi vuole stringere alleanze. Ci siamo uniti perché siamo sicuri che le nostre politiche faranno la differenza.
I valori che ci uniscono
(1) Al centro della nostra politica c’è l’essere umano nella sua dignità e libertà. Ogni persona nasce unica, libera e uguale in dignità e diritti. I diritti umani indivisibili sono l’ambizione e la misura della nostra politica.
(2) I nostri valori sono l’integrità ecologica, la giustizia, l’autodeterminazione, la democrazia e la pace. Per noi, questi fondamenti sono le basi per una società impegnata per la solidarietà, in cui la libertà dell’individuo si sviluppa, nel rispetto per gli altri come persone pari nei loro diritti, dignità e libertà.
(3) I nostri valori, fondati sul principio della dignità umana, non solo si completano l’un l’altro, ma sono anche a volte in conflitto tra loro. Una politica orientata ai nostri valori richiede quindi partecipazione, ossia discussione e disputa, ideazione e rinnovamento. Solo una visione del mondo chiusa non conosce contraddizioni. La conoscenza scientifica ci orienta ed è la linea guida per la buona politica. Una società democratica può esistere solo negoziando costantemente il rapporto tra valori e azione politica. Una società democratica non è concepibile in un vuoto di valori condivisi e di conseguenti regole, né all’interno di dogmi rigidi. Sono questi i fondamentali presupposti per la legittimità della politica.
(4) La politica costruisce la realtà dell’oggi per il domani, e nella consapevolezza dell’ieri.
Senza un passato non c’è futuro.
Guardiamo al futuro senza disconoscere entrambe le esperienze nella nostra storia: sia il successo civile e sociale, sia le colpe nel nostro passato. Come europei agiamo consapevoli della nostra responsabilità per la giustizia globale sulla base della Dichiarazione universale dei diritti umani e specialmente del suo Articolo 1 «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza», della Costituzione della Repubblica italiana, e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
(5) La nostra politica è per tutte e per tutti. Ci concepiamo come un partito di alleanza che, sulla base di convinzioni condivise, è aperto a diverse esperienze, idee e approcci. Non siamo orientati verso la somma di interessi individuali o di singoli gruppi, ma piuttosto combiniamo diversi interessi in una visione comune per un futuro migliore. Questo può essere faticoso, perché significa anche sollevare domande sul potere e sulla distribuzione della ricchezza. Vuol dire cambiare strutture consolidate, superare resistenze e impegnarsi per trovare alternative, ma è l’unico modo per fare emergere qualcosa di nuovo da tante esperienze e idee diverse.
(6) Ogni epoca ha il suo dovere. Il compito del nostro tempo è plasmare democraticamente una società a prova di crisi e in modo sostenibile. A tal fine, occorre ridefinire il concetto di benessere collettivo nel segno della neutralità climatica, della giustizia e della responsabilità globale. Per far fronte alle crisi occorre un senso di appartenenza a una società che garantisce a tutti i cittadini gli stessi diritti e le stesse opportunità, distribuisce la ricchezza in modo equo, intende la diversità delle persone e delle regioni come una forza e un valore, protegge e promuove i diritti e la partecipazione delle minoranze e equilibra le tensioni attraverso il rispetto. Ci impegniamo per una solidarietà, per un “noi” comune in una società diversificata.
Ecologia
(7) La protezione e la salvaguardia dell’ambiente sono un presupposto per vivere in dignità e libertà. Acqua e aria pulite, biodiversità e terreni fertili sono condizioni necessarie per lo sviluppo, la dignità e l’emancipazione. Una politica che protegge la natura e i fondamenti della vita garantisce la possibilità di autodeterminazione per noi e per generazioni future. Il 21 º secolo è l’era dell’Antropocene. Il genere umano è diventato il fattore decisivo che altera l’intero Pianeta. La natura non ha bisogno di noi. Ma noi esseri umani abbiamo bisogno della natura, alla quale apparteniamo anche noi.
(8) La conoscenza dei limiti planetari è il principio guida delle nostre politiche. Con il suo agire l’umanità sta attualmente superando i limiti ecologici in campi come la biodiversità, il riscaldamento climatico e l’acidificazione degli oceani, mettendo in pericolo la stabilità degli ecosistemi e le basi della vita umana. Il nostro compito è di svilupparci in modo sostenibile attraverso il progresso sociale, economico e tecnologico a beneficio dell’intera umanità in modo da preservare i fondamenti stessi della nostra esistenza.
(9) Abbiamo solo questo Pianeta, nella sua bellezza e diversità naturale. Gli esseri umani non sono solo le uniche creature capaci di sentimento e di sofferenza. Pertanto, è il dovere di noi umani di
proteggere il benessere degli animali e tutta la natura vivente per il suo stesso valore intrinseco.
(10) Un ambiente intatto è il prerequisito per la salute. La conservazione delle basi materiali naturali per la vita e le misure per contrastare la crisi climatica riducono i guasti massicci alla salute e proteggono secondo il principio di precauzione la salute delle generazioni future.
(11) Questo pianeta lo abbiamo solo ricevuto in prestito dai nostri figli. L’obiettivo dello sviluppo sostenibile è anche la giustizia ecologica tra le generazioni. E’ nostro dovere permettere lasciare alle future generazioni gli spazi di azione che vorranno e la possibilità di decidere per se stesse.
(12) La crisi climatica e la distruzione dei nostri fondamenti di vita aggravano l’attuale situazione di disuguaglianze sociali, che colpiscono particolarmente le donne. Le politiche ecologiche devono essere co-progettate da donne e gruppi emarginati come i popoli indigeni. La sostenibilità ha bisogno della parità dei generi e della partecipazione inclusiva.
(13) Coloro che soffrono di più della distruzione della natura sono proprio quelli che contribuiscono meno ad essa e che non possono nemmeno sfuggirle. Mentre i ceti più agiati hanno i mezzi per difendersi dal degrado della natura, i più poveri patiscono con più durezza le sue conseguenze. Politiche ambientali e climatiche coraggiose sono un prerequisito per la giustizia sociale. Tuttavia, le contromisure ecologiche possono entrare in conflitto con i diritti umani, sociali e di libertà. Le politiche ecologiche devono sempre tenere conto degli interessi sociali.
(14) L’ecologia essere concepita solo a livello globale. Una vita in dignità e libertà significa un diritto per tutte le persone all’autodeterminazione e alla partecipazione. La giustizia ambientale globale ci impone di rendere conto della responsabilità storica dei paesi industrializzati per il danneggiamento passato e presente della natura da essi causato. Pertanto abbiamo il dovere di ridurre l’impatto ecologico e sociale e i costi della nostra attività economica invece di spostarli in altre regioni del mondo. Pe questo abbiamo il dovere di supportare coloro che sono già oggi fortemente colpiti dal degrado dell’ambiente globale e che ne saranno ancora più colpiti in futuro.
(15) Un’economia sostenibile non solo protegge i fondamenti della vita, ma aumenta anche la prosperità e la qualità della vita. Ciò richiede la riduzione sostanziale della nostre emissioni di tutti i gas che alterano il clima, non solo della CO2, causate dal nostro modo di vivere individuale e dalla nostra economia. Per attuare la necessaria forte riduzione delle nostre emissioni saranno necessari investimenti sostanziali nei decenni a venire.
(16) Perseguire un futuro ecologicamente responsabile assicura la democrazia e l’autodeterminazione, oggi per noi e domani per le generazioni future. Altrimenti, perderemo anche ciò che oltre al clima vogliamo proteggere: la dignità e la libertà. Solo processi democratici hanno la creatività e la coesione sociale necessarie per affrontare le incipienti crisi ecologiche
Giustizia (sociale, NdR)
(17) La dignità umana e la libertà sono possibili solo in una società giusta fondata sulla solidarietà. Solo la solidarietà permette la coesione sociale. Per noi, giustizia significa uguaglianza, e il più possibile, libertà per tutti. Sono questi i fondamenti per una vita buona e felice.
(18) Tutti devono essere protetti dalla povertà, perché la povertà non può fare parte di una società giusta. Tuttavia la giustizia sociale significa molto più di una vita senza povertà. Ogni persona ha diritto ad una sicurezza materiale e alla partecipazione sociale, politica e culturale, così come a una vita senza angoscia esistenziale.
Questo richiede un forte stato sociale che crea le condizioni per una vita autodeterminata e felice, per una attiva partecipazione sociale, e perché nessuno sia escluso dal progresso sociale ed economico.
(19) Una società giusta consente alle persone di partecipare alla vita sociale su un piano di parità. Ciò richiede forti servizi sociali accessibili gratuitamente o a buon mercato anche ai meno fortunati: buoni asili-nido, asili, scuole medie e superiori, università, piscine, campi sportivi, biblioteche e teatri. Inoltre, mezzi di trasporto pubblici ben sviluppati, connessione a banda larga, abitazioni a prezzi accessibili per tutti, un buon e accessibile Servizio Sanitario Nazionale pubblico, come quello che è l’orgoglio dei cittadini del Regno Unito. Una società giusta richiede anche assistenza sanitaria e condizioni di vita equivalenti nelle zone urbane e rurali. In questi tempi di crescente individualismo sempre più persone sono o si sentono sole. Gli spazi e i servizi pubblici sono per questo di fondamentale importanza.
(20) Il finanziamento di solidi servizi pubblici è una responsabilità pubblica.
(21) Un’istruzione buona, inclusiva e non discriminatoria è un prerequisito per una società giusta. Ciò richiede un sistema educativo olistico e orientato alle persone, che tenga conto del fatto che le persone hanno tutte gli stessi prerequisiti culturali ed economici. La fiducia nella nostra capacità di creare un futuro per noi stessi e per le generazioni future è la forza trainante per progresso sociale.
(22) Una società è sociale quando la ricchezza, le risorse e il potere sono distribuiti equamente. Se non è regolamentato, il capitalismo produce disuguaglianza e concentrazione di potere. Troppa disuguaglianza minaccia la coesione della società, che è il pilastro della democrazia. Il compito della politica è di ridurre le disuguaglianze mediante la legislazione, gli investimenti pubblici e un sistema fiscale giusto ed ecologico. Grandi fortune e redditi elevati implicano maggiori responsabilità sociali.
23) Tutte le persone dovrebbero essere in grado di partecipare alla società indipendentemente dal loro genere. Giustizia significa che il lavoro retribuito e non retribuito, il reddito, l’accesso all’istruzione, alla proprietà e al tempo libero sono distribuiti equamente tra le persone di diverso genere.
(24) La giustizia non può essere realizzata senza la garanzia di pari diritti senza discriminazioni, e senza accesso e partecipazione per tutte e per tutti. Ciò significa anche che il contrasto del razzismo
e di tutte le forme di ostilità verso particolari categorie di persone è compito fondamentale dello Stato e della società. Inoltre, una società è giusta quando anche le persone con qualsiasi forma di disabilità possono partecipare a tutti gli aspetti della vita sociale.
(25) Una pratica economica sociale ed ecologica crea innovazione e progresso e quindi contribuisce a una società giusta. Ciò richiede regole comuni che consentano una concorrenza leale. Richiede quindi di contrastare fermamente la concentrazione del potere e di proteggere i diritti delle cittadine e dei cittadini anche quando essi acquistano e usano i prodotti. Un’economia eco-sociale di mercato orientata al bene comune crea e buoni e duraturi posti di lavoro. Essa contribuisce allo sviluppo del potenziale individuale e sociale delle persone e al loro effettivo uso dell’informazione disponibile. In sostanza, a garantire il benessere di tutte e tutti nonché la loro dotazione di beni essenziali, non a carico delle generazioni future.
(26) Per consentire la giustizia globale e l’universalità dei diritti umani il sistema economico mondiale deve diventare social-ecologico. Esso deve quindi essere regolato secondo norme democratiche ed eque fondate sulla cooperazione e la solidarietà invece che sul dominio.
Autodeterminazione (delle persone, NdR)
(27) Gli esseri umani nascono uguali nei loro diritti e nella loro dignità. Essere in grado di determinare la propria vita è ciò che costituisce la dignità e la libertà di una persona. La politica ha il compito di
proteggere la libertà e il diritto all’autodeterminazione. Riconosce le differenze e
impedisce un dominio non legittimo e antidemocratico. Il prerequisito per l’autodeterminazione,
la libertà e il libero sviluppo è una società in cui nessuna condizione sociale, di genere
o di origine, né religione o ideologia, né caratteristiche esterne, attribuzioni razziali, età
o disabilità, né l’orientamento sessuale o l’identità sessuale hanno alcuna influenza su sulla appartenenza o la esclusione sociale. La libertà deve essere attivamente promossa dalla società.
(28) Una vita autodeterminata dipende dalle condizioni sociali, giuridiche, democratiche ed ecologiche in cui nascono e vivono le persone. Per questo la politica deve porre le basi legislative e materiali per ridurre le disuguaglianze di queste condizioni alla nascita e lungo la vita. Altrimenti, l’autodeterminazione e la libertà di ogni persona rimarranno un privilegio di pochi. Lo sviluppo libero e la partecipazione attiva richiedono buone Infrastrutture non discriminatorie, sicurezza finanziaria, sicurezza e protezione contro la violenza e la criminalità. Nell’era digitale vanno garantite
l’indipendenza del sistema informativo, il contrasto del divario digitale e la sicurezza informatica.
(29) La partecipazione sociale di ogni persona è un presupposto per l’autodeterminazione e per la coesione sociale. Una società inclusiva crea strutture che consentono a tutte le persone di partecipare alla loro diversità.
(30) Una vita autodeterminata richiede libertà economica. Di questa fanno parte la libertà di scegliere una professione, prendere decisioni autonome in qualità di cittadini che acquistano beni commerciali, di stipulare contratti, di avviare un’attività economica o un’impresa. Ogni persona ha il diritto a buone condizioni di lavoro e di salario, o a rivendicarle in un sindacato.
(31) Perché tutte e tutti possono liberalmente realizzarsi con le loro forze e le loro debolezze occorre una società solidale. In un mondo in cui le persone sono obbligate a produrre sempre di più, e ad essere sempre più flessibili, veloci e performanti, ognuno ha diritto anche alla lentezza, alla fragilità, e alla protezione da una pressione produttiva nociva alla psiche e al corpo. Ogni persona merita apprezzamento e riconoscimento per le sue libere scelte di vita, purché esse non siano non a scapito dei diritti altrui e non violino l’ordinamento comune.
(32) Libertà significa responsabilità per se stessi e per gli altri. La libertà è un bene sia individuale sia sociale. La libertà ci sfida a rispettarci l’un l’altro ed esige qualcosa da tutti noi. Libertà e autodeterminazione trovano i loro limiti dove privano altre persone e future generazioni di libertà e autodeterminazione. Solo procedure democratiche e costituzionali possono legittimarne la restrizione. Tutte le tecnologie devono rispettare la libertà e l’integrità fisica e psichica delle persone, e non devono metterle in pericolo.
(33) L’autodeterminazione comprende il riconoscimento e la tutela della diversità culturale, tra cui
la diversità religiosa e la libertà di non avere religione.
(34) Una società equa è quella in cui tutte le persone possono prendere decisioni autonome sulle loro vite e sui loro corpi. Questo diritto deve valere anche per le donne e le ragazze e richiede l’emancipazione da condizioni di oppressione e una comune, inequivocabile posizione contro la violenza di genere. Per questo siamo al fianco di ragazze e donne soggette a mutilazioni e violenze, nonché alle persone transessuali e intersessuali che lottano a livello mondiale per il loro diritto all’autodeterminazione.
(35) I bambini non sono piccoli adulti. Essi hanno loro propri diritti alla promozione del loro sviluppo, alla protezione, alla partecipazione, all’istruzione e ad essere ascoltati. L’autodeterminazione è
possibile solo se ai bambini e ai giovani sono garantiti eguali diritti e opportunità.
Democrazia
(36) Democrazia significa pari libertà politica per tutti. La democrazia si fonda su presupposti, che non può garantire essa stessa. Per questo la democrazia ha bisogno di cittadine e cittadini che si impegnano attivamente per essa. La democrazia non è immobile. Essa è la forma di stato capace di autocorreggersi.
(37) La democrazia è più che il dominio della maggioranza, perché essa la protezione dei diritti mani, della libertà e delle minoranze, sulla base delle garanzie Stato di diritto. Anche la difesa della democrazia ha bisogno di cittadine e cittadini che la proteggono attivamente e le danno sempre nuovo vigore. Questa è la migliore protezione contro la sua distruzione dall’interno.
38) In una democrazia, tutte le persone partecipano alla negoziazione del futuro comune e individuale sulle questioni che riguardano la loro vita. La democrazia è faticosa. Ha bisogno di controversie rispettose e di capacità di compromesso. La libertà ha bisogno della democrazia e la democrazia ha bisogno della libertà. La democrazia deve garantire i diritti umani ed è per questo vincolata ai suoi presupposti sociali e alla solidarietà.
39) La separazione dei poteri e lo Stato di diritto costituiscono il fondamento di una società democratica. Lo Stato, in quanto detentore del monopolio sull’uso della forza, deve garantire che le persone abbiano accesso a un sistema giudiziario indipendente per far valere i loro diritti contro altri, ma anche contro lo Stato stesso, senza violenza.
(40) La protezione, la promozione e la garanzia dei diritti umani sono prerequisiti essenziali per la democrazia.
(41) La democrazia deve essere inclusiva e diversificata. In una società diversificata, nella quale confluiscono molteplici prospettive, il nostro compito è di riconoscere le differenze, compensare gli svantaggi, abbattere le differenze strutturali realizzando così la parità dei diritti. dai che così la parità di diritti per tutte e tutti. Questa è la base per il riconoscimento reciproco di tutte e tutti come uguali in una società diversificata. La democrazia permette un “noi” sociale che non si frammenta in interessi particolari. Con il riconoscimento di differenti esperienze la democrazia diventa più forte.
(42) In democrazia, tutti hanno lo stesso diritto di proporre e di decidere, senza differenze di genere. Eguali diritti e strutture aperte sono il presupposto per la partecipazione di tutti i generi, ed anche delle persone trans-, inter-sessuali e sessualmente non determinate. Per permettere alle donne di partecipare con uguali diritti a tutti i processi democratici occorre la parità di genere.
43) La democrazia è una questione pubblica. Il dibattito democratico ha bisogno di una forte e vivace
società civile, dell’impegno e della partecipazione dei cittadini, di mezzi di comunicazione solidi e liberi, della cultura, delle arti e della scienza e di buone strutture educative. Occorrono anche spazi pubblici di incontro e confronto e la possibilità di partecipare a decisioni pubbliche senza discriminazioni. Per un dibattito aperto secondo regole chiare, la democrazia ha sempre bisogno di innovazioni. Essa ha bisogno di partiti nei quali si riuniscono persone che condividono gli stessi ideali e gli stessi programmi per presentarli al pubblico dibattito e alle decisioni dei cittadini e delle cittadine.
(44) La democrazia richiede che persone provenienti da tutte le parti della società possano parteciparvi e si sentano rappresentate. Per portare nel processo democratico prospettive e posizioni differenti, la democrazia ha bisogno di accessi aperti e anche di partecipazione diretta.
45) La democrazia si basa su processi decisionali trasparenti e comprensibili da tutti per quanto riguarda l’influenza di imprese, di lobby, di gruppi di pressione e di altri Stati. Troppa influenza da parte di alcuni gruppi e interessi economici mina il primato della politica e deve essere contrastata. La politica decide per il bene comune, il perimetro delle libere attività economiche. Essa incoraggia soluzioni equilibrate per dar modo a tutte le voci di essere ascoltate e quindi garantisce l’indipendenza e la credibilità dell’azione politica.
(46) Il federalismo in Germania è una reazione al capitolo più oscuro della nostra storia e impedisce del potere statale ai diritti dei cittadini. Il federalismo obbliga alla cooperazione. L’interazione tra i livelli federale, statale e locale assicura la stabilità democratica e sociale. Rafforza le diverse regioni e assicura una politica vicina e reattiva. Il governo federale e i Länder hanno una responsabilità comune nel perseguimento di condizioni di uguali vita uguali.
(48) La democrazia è la condizione affinché i cittadini del mondo siano in grado di vivere in autodeterminazione. La solidarietà internazionale dei democratici contro il dominio autoritario e qualsiasi forma di oppressione rafforza la democrazia a livello globale.
Pace
(49) La libertà reale e la dignità garantita hanno bisogno della pace. La coesistenza umana si fonda
sulla capacità di risolvere i conflitti in modo non violento e pacifico e di sostenere i diritti umani di tutte e di tutti. Dove la violenza nega la politica pacifica, i diritti umani e la non-violenza possono entrare in conflitto. Noi puntiamo il più possibile sulle soluzioni politiche, che si fondano sullo spirito di cooperazione e responsabilità globale.
(50) Il diritto alla vita e all’integrità fisica, la dignità, la libertà e l’uguaglianza derivano dall’universalità indivisibile dei diritti umani. I diritti umani sanciti solennemente non sono negoziabili di fronte a interessi di dominio economico o politico, e di fronte a pretese di relativismo culturale. La dignità di ogni persona è intoccabile. Garantire questa dignità è il dovere di ogni politica nazionale e internazionale. Come comunità internazionale portiamo la responsabilità di combattere nel quadro legale delle Nazioni Unite la violazione dei diritti umani e il genocidio.
51) La non violenza è più della mancata applicazione della forza fisica, la pace è più dell’assenza di guerra. L’impegno per un cultura della non violenza comprende importanti incombenze trasversali che vanno ben aldilà del campo della politica estera. Cooperazione, dialogo, equilibrio democratico degli interessi, disarmo, forza del diritto, multilateralismo, partenariato internazionale e unificazione europea sono la via per superare le sfide globali che l’umanità deve affrontare. L’obiettivo resta quello di superare nel medio-lungo termine la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti mediante una politica di nonviolenza.
52) I diritti delle donne sono diritti umani. La politica internazionale deve mirare alla difesa dei diritti delle donne, delle minoranze e delle persone inter e transgender, nonché alla protezione delle donne dalla violenza, e al contrasto delle violenze razziste, di quelle d’odio, della discriminazione e delle persecuzioni.
(53) L’Europa unita, nata come progetto di pace mondialmente peculiare, è corresponsabile della pace in tutto il mondo. La promessa dell’Europa contro il nazionalismo autoritario e per la pace, la libertà, la democrazia, la solidarietà, la giustizia, la stabilità, la responsabilità ecologica e la dignità è il fondamentale punto di riferimento delle politiche multilaterali basate sui diritti umani nel mondo. Ciò vale anche per la politica estera e regionale dell’Unione Europea.
54) La nostra politica si basa sul principio della solidarietà internazionale e sulla nostra assunzione di responsabilità per i nostri atti del passato e del presente. Il nostro obiettivo è un ordine mondiale garantito dalle istituzioni internazionali. Questo dovrebbe contribuire a garantire la pace, la giustizia e la libertà, ridurre le disuguaglianze internazionali e la povertà, consentire la parità di accesso alle risorse globali, rafforzare gli scambi internazionali e la connettività sostenibile, promuovere la democrazia, garantire la partecipazione paritaria di donne e minoranze, proteggere i diritti umani di tutti i migranti sanciti internazionalmente e proteggere la naturale stabilità del clima. Nel complesso, la nostra politica mira a mantenere le attività umane globali all’interno dei limiti planetari
e consentire il rispetto dei limiti planetari, così come concordato negli obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
Ndr: Il testo continua con i seguenti otto dettagliati capitoli, che, insieme alla Carta dei valori, fanno parte del “Programma di base” del 2021.
Capitolo 1: Proteggere le basi materiali della vita
Clima ed energia
Ambiente, conservazione della natura e agricoltura
Benessere de gli animali
Mobilità
Abitare
Affari sociali ed ecologia
Capitolo 2: Gestire per il futuro
Economia social-ecologica di mercato
Politica economica e industriale
Proprietà e bene comune
Mercati finanziari e banche
Politica monetaria e fiscale
Politica di bilancio e fiscale
Capitolo 3: Dare forma al progresso
Scienza e ricerca
Bioetica
Digitalizzazione
Capitolo 4: Vivere insieme
Coesione nella diversità
Femminismo, giustizia di genere e diritti queer
Urbano e rurale, giovane e vecchio
Abitare
Cultura e arti
Salute e cura
Capitolo 5: Rafforzare la democrazia
Diritti e accesso
Rappresentanza e partecipazione
Repubblica Federale Europea
Stato federale
Libertà e sicurezza
Capitolo 6: Assicurare la solidarietà
Promessa di sicurezza
Lavoro
Giustizia di genere
Garanzie sociali
Pensioni
Capitolo 7: Fondarsi sull’educazione
Diritto all’istruzione
Asili e scuole
Apprendimento permanente
Capitolo 8: Cooperazione internazionale
Pace e ordine internazionale
Unione Europea
Relazioni multilaterali
Sicurezza globale
Politica strutturale globale
Commercio
Mercati finanziari e ordine monetario
Migrazione e ricerca d’asilo
METODO
I tre documenti dei Grünen sono frutto di una elaborazione collettiva in internet dei mille delegati delle federazioni locali (con i contributi dei loro iscritti) e di un finale congresso nazionale di tre giorni con centinaia di votazioni in persona dei mille delegati su tutti gli articoli dei documenti.
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