Partiti e politici

Regionali Sardegna 2024: Todde prima Presidente donna, vincitori e sconfitti

27 Febbraio 2024

Dopo una giornata caratterizzata da grandi ritardi, e dopo un testa a testa che per molte ore ha dato l’impressione che la destra avesse compiuto il sorpasso, Alessandra Todde vince la competizione elettorale e diventa la nuova Presidente della Regione Sardegna.

A tarda notte, intorno all’una, Todde si è presentata nella sede elettorale di Via Dante a Cagliari, e ha dichiarato che i dati profilavano una sua vittoria. Il dato era ormai chiaro, ma non ancora totalmente acquisito, visti i ritardi sullo spoglio. La scelta è stata quella di rimandare le dichiarazioni ufficiali alla mattina di oggi, in occasione della conferenza stampa, ma la presenza a Cagliari di Schlein e Conte evidenziavano l’ottimismo su un risultato ormai certo.

Tuttora le sezioni scrutinate sono 1822 su 1844 e la Regione Sardegna fa sapere in una nota che:

Lo scrutinio delle rimanenti 22 sezioni elettorali (4 a Sassari, 2 a Sorso, 3 a Sestu, 2 a Bonarcado, 3 a Luras, 2 a Musei, 2 a Serdiana, 2 a Silius, 1 a San Gavino Monreale, 1 a Villasor), sarà completato come previsto dagli uffici dei Tribunali dei rispettivi territori.

Al momento Alessandra Todde ha il 45,4% con 331.007 voti, contro il 45% di Paolo Truzzu che ha raccolto 328.241 voti.
Un vantaggio risicato che però garantisce la vittoria al “Campo Largo“, immediatamente ribattezzato “Campo Giusto“.

Felice e orgogliosa di essere LA prima Presidente donna della Sardegna dopo 75 anni. Le parole di Meloni sull’antifascismo sono state vergognose come vergognosi sono stati i fatti di Pisa. La Premier è venuta in Sardegna senza concentrarsi sui problemi dei sardi, che hanno risposto ai manganelli con le matite.

Alessandra Todde diventa quindi la prima Presidente donna della Regione Sardegna, ma anche la prima governatrice del Movimento 5 Stelle.

All’interno della coalizione va evidenziato il risultato della lista “Uniti per Alessandra Todde” che con il 4% è il quarto partito dopo il Pd (che con il 13,8% è il primo partito in Sardegna), il M5S (7,8%) e l’Alleanza Verdi-Sinistra (4,7%).

Il sindaco di Cagliari, che ha sostituito il Presidente uscente Christian Solinas, ha subito una sconfitta pesante proprio nella sua città, ma anche a Sassari, Quartu e molti altri centri dove Todde ha vinto con ampio scarto.

Truzzu ha tenuto aperti i giochi sino all’ultimo grazie ai risultati di Olbia, Oristano e alcuni piccoli centri.

Proprio per questi risultati FdI, attraverso il deputato Gianni Lampis, ha annunciato che in alcuni Comuni si andrà al riconteggio, ma Truzzu ha dichiarato che non farà alcun ricorso.

Gli sconfitti di queste elezioni

Queste elezioni hanno decretato la sconfitta della destra, ma più ancora la sconfitta di Paolo Truzzu (imposto da Meloni e da lei fortemente sostenuto) che non raccoglie consenso nella città che amministra e che si è assunto la responsabilità del risultato che tocca più lui che la coalizione. Una coalizione che comunque perde anche a causa del malgoverno di questi 5 anni, che è sempre più evidente soprattutto nel settore della sanità.

Il fallimento della Giunta Solinas è decretato elettoralmente dal risultato dei due partiti che lo hanno sostenuto sino all’ultimo e che ne hanno chiesto la ricandidatura: Partito Sardo d’Azione (5,4%) e Lega (3,7%). Più che il risultato del PSd’Az colpisce il fallimento di Salvini. La Lega infatti non ha una storia o un radicamento importante (la scelta di affiancarsi al Partito Sardo è stata ritenuta quasi “blasfema” dagli eredi politici di Emilio Lussu), ma cala contemporaneamente all’inesorabile calo di consensi di Salvini.

Il leader leghista perde quindi i voti che ormai confluiscono su Meloni, e rischia di perdere la guida di un partito che non riesce ad essere la Lega nazionale tanto voluta da Salvini, ma neanche la Lega Nord di un tempo.

Se le elezioni sarde causeranno ripercussioni sulla maggioranza si vedrà, ma sicuramente trapelano malumori tra Lega e FDI per il cambio “in corsa” del candidato, per il poco tempo messo a disposizione di Truzzu, per non aver considerato candidature forti di Forza Italia e in generale per i risultati deludenti.

Fallisce poi la “Coalizione Sarda” di Renato Soru, che resta fuori dal Consiglio regionale ottenendo solo l’8,6% con 63.069 voti. L’ex governatore si dice sorpreso del risultato, ma nella coalizione si pensa a continuare questo percorso nel tentativo di costruire qualcosa di più forte. Nell’isola colpisce il risultato della lista che ha unito Azione, Più Europa e UPC, che si ferma all’1,5% con appena 10.551 voti. Difficile immaginare che Azione rimanga con Soru (Progetto Sardegna 3,5%) o con Rifondazione Comunista (0,7%).

Calenda ha infatti dichiarato pochi minuti fa a Federica Olivo di Huffington Post:

Mai più soli alle regionali. Impossibile non parlare con Conte.

Infine Lucia Chessa di Sardigna R-esiste ottiene 7.154 voti, che la portano all’1%.

Qui tutti i risultati.

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.