Partiti e politici
Primarie PD: chi ha vinto il confronto TV
Il confronto fra i tre leader organizzato da Sky ha contribuito a smuovere il dibattito in rete sulle Primarie PD. L’hashtag ufficiale del confronto televisivo di ieri sera tra i candidati alle Primarie del Partito Democratico – #confrontoskytg24 – è stato tweetato circa 27.000 volte dagli utenti italiani.
Si tratta di un buon risultato che è destinato a restare il picco più alto di tutta la campagna elettorale visto che il picco precedente era legato al commento dei risultati (3 aprile) analizzati nel precedente articolo.
Se in termini assoluti possiamo quindi dire che questo evento ha riscosso successo, il giudizio positivo si stempera molto se si paragona il coinvolgimento degli utenti prodotto da confronti televisivi passati.
Grafico 1 – Tweet relativi agli hashtag ufficiali dei confronti televisivi passati
Quest’analisi conferma quindi il generale scarso interesse sulla competizione e la stima di un’affluenza alle urne in netto calo.
Al netto dei volumi è interessante analizzare il giudizio che viene espresso sui tre candidati. Secondo il web il vincitore del dibattito è Andrea Orlando. Il Guardasigilli ottiene il 45% di giudizi positivi soprattutto perché trasmette serietà e competenza. Sono stati molto apprezzati la risposta corretta alla domanda sui tempi di attesa per una radiografia e il suo appello finale. Il suo punto di forza si trasforma però in limite nella competizione politica perché la serietà non si trasforma in incisività. Per gli utenti di Twitter Orlando non sembra avere le caratteristiche necessarie per contrastare avversari aggressivi come Salvini e Grillo. Questo aspetto insieme alla poca grinta (invece riconosciuta agli avversari) fa sì che il sentiment positivo non aumenti il potenziale elettorale del Ministro.
Al secondo posto si colloca Michele Emiliano che raccoglie il 41% di giudizi positivi, perché appare più dinamico e innovativo soprattutto in riferimento ai temi più di sinistra e del Mezzogiorno. Il suo tallone d’Achille è quello di essere considerato un corpo estraneo al partito, quasi un “nemico” troppo occupato a criticare Renzi invece di proporre soluzioni concrete. Questo aspetto già rilevato nelle settimane precedenti ne indebolisce moltissimo il potenziale elettorale e sembra confinarlo all’ultimo posto soprattutto se non sarà in grado di mobilitare un elettorato grillino che oggi non sembra intenzionato a recarsi alle urne.
Renzi appare più distaccato e la sua performance viene valutata positivamente solo dal 37% degli utenti. Sul segretario uscente va fatto un ragionamento ad hoc. Sul suo giudizio infatti continuano ad incidere molto negativamente due aspetti: il portato negativo del suo governo e la sconfitta del referendum. I commenti sono in questo caso più slegati dalla competizione per la segreteria e paiono un giudizio sulla persona tout court. Se si limita però l’analisi agli elettori delle primarie (quelli che sembrano essere intenzionati a votare) allora il discorso cambia molto: in questo target Renzi appare in assoluto il candidato più forte e credibile.
Grafico 2 – Performance dibattito: indice di valutazione
Utilizzando una metafora calcistica potremmo dire che Renzi ha controllato la partita badando più alla difesa che all’attacco, lasciando segnare un goal agli avversari anche perché forte del risultato acquisito nella partita di andata. L’esito del confronto TV infatti non sembra aver messo in discussione la vittoria finale del ex-premier che appare ancora largamente in vantaggio (72%, due punti in più del monitoraggio precedente).
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