Partiti e politici

Popolo ed élite

7 Giugno 2019

Secondo molti commentatori l’avanzata dei partiti populisti e delle destre più becere rappresenterebbe una sorta di rivincita del cosiddetto popolo contro le cosiddette élite.

Ciò che non è chiaro è in cosa consisterebbe questa rivincita.

Le cosiddette élite, proprio in quanto tali, hanno tutti gli “anticorpi” necessari ad affrontare periodi di crisi. Hanno più risorse economiche, più possibilità di successo nel mondo del lavoro, un bagaglio culturale maggiore. Insomma, l’eventuale aumento dell’IVA per le cosiddette élite sarebbe un leggero fastidio e nulla più.

Il cosiddetto popolo, con un governo che manda a rotoli l’economia mentre distrae il suo “pubblico” indicando i barconi con i migranti, è completamente in balia degli eventi, degli alti e bassi di un’economia globalizzata. Per il cosiddetto popolo l’eventuale aumento dell’IVA sarebbe un dramma.

In realtà il popolo è uno solo ed è fatto di vincenti e perdenti, di chi si realizza e chi fallisce. È fatto di chi nasce in alto, di chi in alto ci arriva partendo dal basso, di chi nasce in alto e finisce in basso, di chi nasce in basso e resta in basso. Più che fomentare inutili divisioni, una buona politica dovrebbe garantire a tutti le stesse possibilità di costruire il proprio successo, aiutando per quanto possibile chi resta in basso, senza compiacerlo facendogli credere che è rimasto in basso a causa di chi è arrivato più in alto o (peggio) di chi è ancora più in basso.

Perché una buona politica unisce, rende consapevoli, non divide, non lascia ignoranti. Purtroppo, per avere una buona politica, servirebbero delle élite.

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