Partiti e politici
Pizzarotti sospeso, i 5 stelle si dividono tra voglia di Forca e solidarietà
«Le regole sono poche e vanno rispettate. Se Pizzarotti non le condivide, poteva anche andarsene prima». Lo scrive uno dei tanti sostenitori del Movimento 5 Stelle commentando la sospensione del sindaco di Parma, avvenuta a casa delle presunta «mancanza di trasparenza» rispetto ad un’indagine che lo vede coinvolto e accusato di abuso d’ufficio per alcune nomine al Teatro Regio. Trasparenza che avrebbe invece avuto, nei confronti del Movimento, Filippo Nogarin, sindaco di Livorno, sull’avviso di garanzia che, insieme al suo assessore al bilancio Gianni Lemmetti, ha ricevuto con l’ipotesi di bancarotta fraudolenta nell’ambito della maxi inchiesta su Aamps , la municipalizzata dei rifiuti.
«Io sospenderei anche l’altro (Nogarin, ndr), a dire il vero. Non possiamo arretrare di un millimetro sulla questione morale, o avranno vinto i vecchi partiti. Sospeso non significa espulso, ma che fino a quando le cose non saranno state chiarite, e la figura dei 2 personaggi sarà priva di ombre sul loro operato, potranno tornare a far parte del M5S senza problemi. Siamo cittadini prestati alla politica, e tali dobbiamo rimanere, dimostrando una volta di più, nel caso ce ne fosse bisogno, che non siamo attaccati alle poltrone», commenta Vman sul blog del Movimento. «Ottima scelta! Pizzarotti è un renziano, non va solo sospeso, ma espulso!», firma Andrea Zanella.
Ma il popolo dei 5 Stelle sembra dividersi sempre di più, su una questione che è tutto fuorché di poco conto. Federico Pizzarotti, peraltro, è uno degli amministratori più chiacchierati all’interno del Movimento, proprio per non essersi mai piegato completamente alle regole (o presunte tali) del suo “partito”.
«Sospendere Pizzarotti (in questo momento poi!) è veramente demenziale; chiedergli spiegazioni per mail, vista l’importanza di tutta questa situazione e i prossimi, importantissimi, appuntamenti politici sta tra l’ingenuità, il masochismo e la stupidità», scrive Silvio D, sempre a commento del comunicato sul blog in cui si annuncia la sospensione del sindaco di Parma. «Parlano di trasparenza a te? Hanno un bel coraggio. Vuoi sapere cosa penso? Si stanno scavando la fossa da soli e stanno perdendo credibilità…», risponde Brunella Panciroli sulla FanPage Facebook del sindaco. E ancora: «Per una volta sono d’accordo con Pizzarotti. Ma si devono chiarire due concetti: il movimento è un partito esattamente come gli altri… Con lo svantaggio che il blog permette spesso di non mettere la faccia dei responsabili sulle decisioni. Il secondo concetto è che da esterno, vedo da tempo che il movimento (o meglio Grillo) mal tollera la figura del sindaco di Parma che ha le sue peculiarità e le sue idee. Credo che questa sia una occasione che non perderanno per liberarsene. Peccato, ma il movimento in questo caso ricorda il peggior partito comunista russo, che in nome del popolo mandava i gerarchi nei gulag», commenta Luigi Percalli.
Tra gli utenti però, c’è anche chi considera la differenza tra Pizzarotti e Nogarin, sostenendo che il primo avrebbe dovuto «mettere tutto su Facebook» proprio come ha fatto il sindaco di Livorno, perché insomma «quella è trasparenza».
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