Partiti e politici
Penultimatum. E se Grillo tornasse a fare il comico?
Finalmente è tornato Beppe Grillo, nella sua principale attività: quella del comico. La battuta del penultimatum su Giuseppe Conte è fenomenale, degna del miglior Grillo (comico) degli anni d’oro. Chissà cosa ne pensa lo stesso Conte, ci sarà rimasto male? Del resto, l’inversione di marcia è farina del suo sacco. Grillo, un grande comico degli anni ottanta, proveniente dal mondo frivolo dello spettacolo, ha avuto la malaugurata idea di fare qualcosa di utile per il nostro Paese e nelle intenzioni ci è pure riuscito, facendo entrare in parlamento 150 persone scelte, on line, senza la benché minima esperienza politica. Il grande rapporto con la rete, l’ideale della democrazia diretta, nessun legame con i partiti, la scatola di tonno ecc.
I risultati si sono visti, tutti sanno com’è andata. Però ha formato una nutrita squadra di scrittori, elenco nell’ordine: Danilo Toninelli, Vincenzo Spadafora, Luigi Di Maio, Lucia Azzolina, Rocco Casalino, Alessandro Di Battista (addirittura 5 libri), Angelo Tofalo, Claudio Messora.
Che sarà mai questo impellente bisogno di raccontarsi? La presa di coscienza di un’avventura arrivata alla fine? Da qui il tentativo di intraprendere la carriera di scrittore? Oppure semplicemente meglio scrivere l’avventura prima di dimenticarsela? Nella breve, ma dannosa attività politica, molti cittadini vorranno dimenticare le avventure della squadra di scrittori del comico Beppe. Del resto delle due attività, se qualcosa deve restare, meglio scegliere il male minore, non serve specificare quale. Resta l’attività del comico, ma qui l’elevato è il numero uno, anche se Toninelli potrebbe insidiarne il primato.
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