Partiti e politici

Ottobre 2019: la Prima Repubblica Sovranista

9 Agosto 2019

Lunedì 28 ottobre 2019, tardo pomeriggio: cominciano a giungere al Viminale i dati definitivi dello spoglio delle 60mila sezioni elettorali in cui il giorno precedente i 30 milioni di italiani hanno depositato il loro voto; dati che – per la prima volta da molto tempo – confermano le anticipazioni non soltanto delle proiezioni, ma anche dei tanto criticati exit-polls e perfino della gran parte dei sondaggi pre-elettorali.

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E i risultati sono dunque questi: la Lega di Salvini si conferma, dopo le Europee di maggio, il primo partito italiano, sfiorando il 40% dei consensi, seguita dal Partito Democratico, in lieve ripresa dalle precedenti consultazioni, che raggiunge il 25%, mentre il Movimento 5 stelle crolla sotto il 15%, perdendo quasi 20 punti percentuali dalle politiche di soltanto un anno e mezzo fa, facendo peggio anche delle Europee di soli cinque mesi prima.

Tra gli altri partiti, conferma della crescita di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, ormai indiscussa quarta forza politica sulla soglia della doppia cifra, la cui crescita è probabilmente andata a scapito soprattutto di Forza Italia (ma su questo ci dirà qualcosa di più l’imminente studio dei flussi elettorali curato da YouTrend) che, con un modesto 5%, ottiene il più magro risultato di tutta la sua storia elettorale, ormai 25ennale.

Se queste sono le percentuali di voto per i singoli partiti, è però molto più rilevante analizzare quale sarà la loro forza in termini di seggi parlamentari, che determineranno di fatto le possibili maggioranze di governo. Da questo punto di vista, bene ha fatto Matteo Salvini ad accettare, proprio nelle ultime ore prima della chiusura dei termini, che anche il partito di Berlusconi entrasse a far parte della coalizione di centro-destra (da molti ribattezzata “sovranista”): sebbene il patto Salvini-Meloni avrebbe comunque portato ad una chiara maggioranza, la presenza anche di Forza Italia assicura un numero di seggi per la coalizione che supera i 415, oltre 100 in più di quelli necessari per governare alla Camera.

Detto che la Lega non sarebbe peraltro riuscita a governare da sola, per una quarantina di seggi, il fatto di avere a fianco Fratelli d’Italia, i cui temi e parole d’ordine non si distanziano di molto da quelli leghisti, e Forza Italia in posizione decisamente subalterna, per il partito di Salvini diventa una assicurazione in più che il governo che si formerà a breve possa tranquillamente durare per l’intera legislatura.

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L’opposizione di centro-sinistra, anche grazie a questo accordo Salvini-Berlusconi, si trova con un numero di seggi (maggioritari) decisamente meno elevato delle aspettative, seppur lievemente superiore alla precedente legislatura. Ma con i suoi 135 rappresentanti, accanto ai 60 del Movimento 5 stelle, le forze politiche di opposizione potranno fare poco in termini di azione parlamentare. Meglio, per loro, soprattutto per il Pd e i suoi alleati, concentrarsi sull’elaborazione di una decisa e condivisa proposta politica, che possa nel 2024 diventare una reale alternativa al movimento sovranista italiano.

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