Partiti e politici
Open Arms, Salvini assolto perché “il fatto non sussiste”
L’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini è stato assolto dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio nel processo legato al caso Open Arms. La sentenza, emessa dal Tribunale di Palermo, ha messo fine a una vicenda giudiziaria che ha tenuto banco per anni
L’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini è stato assolto dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio nel processo legato al caso Open Arms. La sentenza, emessa dal Tribunale di Palermo, ha messo fine a una vicenda giudiziaria che ha tenuto banco per anni e ha acceso un acceso dibattito politico e mediatico sul tema della gestione dei migranti e dei respingimenti in mare.
La Vicenda Open Arms
Il caso risale all’agosto del 2019, quando Matteo Salvini, all’epoca Ministro dell’Interno nel primo governo Conte, bloccò lo sbarco di 147 migranti salvati in mare dalla nave della ONG spagnola Open Arms. Dopo aver atteso per quasi 20 giorni al largo di Lampedusa, l’imbarcazione ricevette il permesso di attraccare solo in seguito a un intervento della magistratura. L’episodio sollevò una vasta polemica, coinvolgendo non solo il governo italiano ma anche istituzioni internazionali e organizzazioni per i diritti umani. Le accuse contro Salvini erano gravi: si ipotizzava che il prolungato blocco dei migranti a bordo costituisse un abuso di potere e un atto di sequestro di persona. Tuttavia, l’ex Ministro si è sempre difeso sostenendo di aver agito nell’interesse nazionale e di aver rispettato gli accordi governativi, puntando il dito contro la necessità di regolamentare i flussi migratori in un contesto europeo.
La Difesa e il Processo
Durante il processo, Salvini ha ricevuto il sostegno di esponenti del suo partito, la Lega, e di altre forze politiche di destra, che hanno difeso il suo operato come un atto politico legittimo. La difesa ha sottolineato che tutte le decisioni prese durante quei giorni critici furono condivise con l’esecutivo e che il governo era unito nella linea dura contro le ONG. Il processo, iniziato nel 2021, ha visto la partecipazione di testimoni illustri, tra cui l’ex premier Giuseppe Conte, che ha confermato di aver discusso le misure adottate con Salvini. La nave Open Arms e la Procura, tuttavia, hanno insistito nel ritenere che le decisioni del Ministro avessero causato un grave danno alle persone soccorse.
La sentenza: “Salvini assolto perchè il fatto non sussiste”
Con la sentenza emessa il 18 dicembre 2024, il Tribunale di Palermo ha accolto la tesi difensiva, stabilendo che non vi era stato sequestro di persona e che le decisioni di Salvini erano coperte dall’immunità politica legata alla sua carica di Ministro dell’Interno. La sentenza rappresenta una vittoria per Salvini, che ha commentato sui social media: “La giustizia ha trionfato. Ho difeso l’Italia e gli italiani, senza mai commettere reati”. La decisione ha generato reazioni contrastanti. I sostenitori di Salvini hanno celebrato la sentenza come un riconoscimento della legittimità delle sue politiche migratorie, mentre le opposizioni e diverse ONG hanno espresso preoccupazione, definendo il verdetto un pericoloso precedente per il futuro della gestione dei flussi migratori. Il caso Open Arms ha segnato uno dei momenti più controversi della carriera politica di Matteo Salvini e continua a sollevare interrogativi su come bilanciare la sicurezza nazionale con i diritti umani e il diritto internazionale. Con questa assoluzione, si chiude un capitolo fondamentale per l’ex Ministro, ma il dibattito sulle politiche migratorie italiane rimane più acceso che mai. L’assoluzione di Matteo Salvini per il caso Open Arms non è solo la fine di una battaglia giudiziaria, ma rappresenta un simbolo del conflitto tra politica, giustizia e diritti umani nell’era moderna. Mentre Salvini celebra la vittoria, l’Italia resta divisa su uno dei temi più sensibili del nostro tempo. Quello dell’immigrazione, ma anche quello – risalente, per l’Italia – del rapporto tra politica e magistratura.
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