Partiti e politici
No, non è Zapata. Però…
Emiliano non è Zapata e io personalmente lo critico ab ovo, e cioè: non puoi restare magistrato (anche se in aspettativa) e fare il sindaco, il governatore e pure il candidato segretario di un partito politico. E che roba è? Per il resto ci hanno pensato Crozza e fiumi di parole che a Emiliano, prima o poi, lo portano via. Capisco anche che Renzi brinderà con vino made in California alle primarie multipolari magistrato incluso: Orlando ha tutti i motivi per essere furioso. Ma mi dico: al di là degli sfottò e degli occhi basiti a palla… non è che ha ragione lui, il boomerang pugliese?
Mi spiego: se vuoi fare la guerra a Renzi e sei PD non puoi che farla dentro il partito, che forza può avere combattere da fuori? La debolezza della posizione di Rossi, Speranza & C., Bersani e D’Alema inclusi, si è fatta così palese che il bersaglio nel mirino se ne è andato in viaggio turistico negli USA. Un chissenefrega transatlantico. Del resto la pallottola è spuntata: molli Renzi e dici già che starai dalla parte dove sta il suo partito quando arriveranno le elezioni in proporzionale alleanza. Se poi il Congresso non gli fa il miracolo di pensionare Renzi, quale razza di campagna elettorale sarà quella dei No-PDR ? La strategia non era e non è pronta. Se ne sono andati via senza argomenti reali che non fossero titoli di tema: hanno posto il tema del lavoro, il tema dell’Europa, il tema delle Banche… E lo svolgimento? Pare che qualcuno, più d’uno, oggi interpreti il ruolo politico davvero ex cathedra: danno compiti in classe. E in più, gli scissi, si sono vincolati al 6 politico per Gentiloni, il Governo non si tocca. Ma, perdindirindina… è renziano quel governo, alla fine dei conti. E anche se magari cova, in Gentiloni, un’altra premiership e un altro PD… avrà sempre modi assai gentili. Invece quando decidi di andartene, devi fare un casino della malora… E se no che senso ha? Una porta sbattuta non deve fare poco rumore, deve fare impressione. L’ Antirenzismo che proviene dal profondo della psiche dem… o è l’urlo di Munch, oppure è camomilla. Fosse poesia sarebbe Montale: Renzi è “ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”. Vabbè, la scommessa sull’antipatia del fiorentino qui ha qualche chances… ha basi. Ma anche la carta dell’antipatico solo al comando sarebbe stata molto più forte se giocata dentro il PD, con discorsi roboanti e strepiti, e lacrime, e scomunica pubblica o – più consona – con una arringa laica da processo del popolo. Invece, così, nessuno degli scissionisti avrà mai più l’occasione di un confronto pubblico diretto con Matteo Renzi, in un Congresso di partito. Sì, certo: dichiarazioni, interviste livorose, o magari anche piene di senso… Ma poi quello se ne va, gira le spalle, ascolta Jovanotti con le cuffiette… E Ciaone! Pensa te che tutta la dinamite che doveva fare boom! di fronte al segretario dimissionario (quindi in posizione di denunciato affanno), è stato caricata nella cintura esplosiva di Epifani, il sindacalista dai modi più cortesi che io conosca, e fra l’altro socialista. C’è stato il coro di bandiera rossa, anche, ma non è che fosse un’ideona nuova… Boh, forse il Massimo D’Alema – l’unico vincente della truppa ribelle, perché con lui Renzi aveva usato il tirapugni, e la vendetta d’orgoglio ci stava – avrà qualche asso sotto i baffi? Per ora sembra tutta una frittata, dove Emiliano è l’ingrediente mancante ma gli altri comunque sanno di poco. Ma certo che c’è vita fuori dal PD! Il mondo è ben più grande di questa sceneggiata, e oramai è tutto connesso: l’ondata di sinistra può crescere proprio perché ovunque tira un vento di destra che levati… la qual cosa, però, complica e non risolve lo spartito di chi si è spartito: la musica nuova dovrà essere new-wave, new-pop, musica fresca con accordi nuovi, musica profonda ma leggera all’ascolto. Tipo il Magical Mistery Tour dei Beatles, diciamo. Mica il tangone appesantito dai richiami a un PCI incappottato suonato con la fisarmonica d’anta! Dài! La “Cosa” più interessante la suona Pisapia: l’idea di una rifondazione di tutti i valori progressisti all’alba di uno scenario globalmente nuovo, e allarmante, ha una sua bella tonalità che ti torna nelle orecchie in diversi paesi d’ Europa e del mondo. Lui, il Giuliano, ha il tocco gentile e simpatico e non ha l’urgenza di fare risultato, non deve vendicarsi di nulla. Ma se nel suo l Campo progressista ci vai a piantare le patate dell’ortodossia e del rancore verso Renzi, non è che arricchisci il terreno: lo deprimi. Pisapia e i sindaci di questo nuovo pensatoio hanno filo da tessere proprio perché non arrivano dal mal di pancia PD, perché sono civici, sono qualcosa che non inscrivi nella rissa in politichese di pd e ex-pd. Hanno pratica governativa, i sindaci, e quindi radici nella concretezza, e una invitante aspirazione multietnica nelle provenienze d’origine: ci sta un Tabacci, un Monaco, uno Smeriglio, ci sta un Gad Lerner, una Boldrini, una Anita Pirovano, un Pippo Civati ecc. senza grossi problemi di ambientamento, senza esame del DNA, senza Luminol. In modo aperto come si fa quando ci si può consentire il lusso di partire senza una meta precisa ma con una grande voglia di viaggiare. Presentandosi nella nuova veste, Pisapia ha sottolineato il suo No alle scissioni a sinistra e, finora, ha tenuto le porte aperte in due sensi: al Pd, al non-pd e alla sinistra più sinistra. Certo che maturerà anche nel nuovo Campo il tempo di scelte più precise, ma se ci si dovesse infilare subito un obbiettivo stretto: fare la guerra a Renzi con i fuoriusciti dal Pd, tutto si banalizzerebbe e scenderebbe di quota. Ok, ma allora gli scissionisti che fanno? Eh, hanno molto a cui pensare: forse dovevano pensarci prima. Non che Emiliano avrà vita facile, pencola sul ridicolo, ma almeno avrà la possibilità di prendere parola guardando in faccia Renzi, al Congresso che verrà. E avrà le telecamere puntate. Se poi di nuovo si scioglierà come un gelato a Bari a ferragosto, per calcolo o per paura chi lo sa… beh, ancora avrà un vantaggio, lui, su Rossi. Speranza & C.: oramai combatte per se stesso, Emiliano, e se tutto va alle cozze può sempre tornare a fare il magistrato. Così non ride più nessuno…
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