Partiti e politici

Messaggio subliminale

6 Ottobre 2016

In questi giorni fioriscono per le vie delle nostre città i manifesti a favore del ‘sì’ al referendum costituzionale: una propaganda estremamente leggibile e assertiva, che descrive la riforma della nostra Carta come una panacea dei principali mali del nostro Paese con slogan come “cara Italia, vuoi meno politici o meno burocrazia? Basta un sì”.

A fianco di questa campagna “cartacea”, Renzi in persona ha presentato un buffo spot nel quale alcuni personaggi spiegano le ragioni per le quali intendono votare ‘sì’ e una nonnina dal vago accento toscano commenta: “se voti ‘no’, non cambierà nulla”.

Al primo momento, mi è sembrato bizzarro che i sofisticati e pagatissimi esperti di comunicazione dello staff renziano avessero scelto un messaggio “negativo” per convincere gli elettori che propendono per il ‘no’ a desistere dal loro proposito: dopotutto, chi sceglie il ‘no’ lo fa proprio per non cambiare la Costituzione; dunque lo slogan mi appariva poco convincente.

Riflettendo, però, ho capito che questo spot ha un obiettivo implicito completamente diverso.

La narrazione a favore del ‘sì’ è centrata sull’idea del cambiamento: non entra mai nel dettaglio di cosa davvero si modificherebbe con la riforma costituzionale, ma punta a suscitare nel pubblico una generica propensione per il superamento dello status quo.

E tuttavia, come Renzi sa benissimo (tanto da avere inizialmente ‘personalizzato’ il referendum), ogni appuntamento elettorale è (anche) un voto sul governo in carica: per questo, instillare il desiderio di cambiamento negli elettori può essere un boomerang, perché chi è insoddisfatto potrebbe utilizzare le urne del 4 dicembre per ‘mandare a casa Renzi’.

Ecco quindi lo scopo dell’ingenuo video con la nonnina: trasmettere agli elettori, in modo subliminale, il messaggio che il ‘no’ non servirà a far cadere l’esecutivo. Lo slogan “non cambia nulla”, ripetuto fino alla nausea da qui al giorno delle elezioni, non potrà certo convincere chi ce l’ha con il governo a votare ‘sì’; ma forse può scoraggiare i meno determinati dal partecipare al voto…

Se dovessi scommettere due centesimi sull’evoluzione della campagna elettorale, li punterei su un Renzi che indossa la sua veste istituzionale e elenca a ogni pié sospinto gli appuntamenti internazionali che lo aspettano dopo il 4 dicembre: sarebbe un modo brillante per mostrare agli elettori che il capo del governo non ha per la testa solo la propaganda del suo partito e, soprattutto, per rinforzare l’idea che ‘anche se vince il no, non cambierà nulla’. Io, se fossi nel suo staff, gli consiglierei proprio questo

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