Partiti e politici
Meloni scommette su Noi Moderati di Lupi per rafforzare la maggioranza
Giorgia Meloni punta su Noi Moderati per consolidare il centrodestra e attrarre parlamentari centristi, riducendo i rischi di subire altri agguati alle camere. Maurizio Lupi celebra il “nuovo inizio” e guarda alla sfida di Milano come possibile trampolino per il movimento
La convention era quella di Noi Moderati, il partito di Maurizio Lupi che è stato accolto a braccia aperte in Europa nel PPE. Ma più di un osservatore è convinto che i progetti dell’ex ministro lombardo coincidano coi desideri di Giorgia Meloni. Con la eventuale crescita di Noi Moderati, infatti, la presidente del Consiglio vedrebbe crescere la sua maggioranza parlamentare, accogliendo i pezzi persi per strada da Renzi e Calenda, e consolidare il centrodestra. Questo serve non solo a dare maggiore stabilità al governo, ma anche a prevenire episodi imbarazzanti come l’incidente parlamentare della scorsa settimana sul canone Rai. Intanto, dunque, un’operazione di palazzo per consolidare il cammino del governo. Poi, un puntello nel paese per provare a intercettare una fetta dell’elettorato più centrista, spesso in bilico tra astensione e alternative frammentate.
Alla convention che si è conclusa all’hotel Marriott di Roma, Lupi ha celebrato il successo del nuovo soggetto politico, che vuole rappresentare un’area moderata e centrista capace di attrarre consensi anche fuori dal perimetro tradizionale del centrodestra. “Siamo la quarta gamba della maggioranza,” ha dichiarato il leader del movimento intervistato dal Corriere, “cresciamo qualitativamente e vogliamo una politica che torni a rappresentare temi importanti di una società viva.” Aggiungendo, in un passaggio significativo: “Nessuno di noi è Superman o Mandrake, c’è una comunità che porta avanti idee.”
Tra i temi centrali della visione di Noi Moderati ci sono il sostegno alle famiglie, la natalità e la scuola, elementi che Lupi considera prioritari. “Abbiamo difeso il seme della storia del cattolicesimo nella legge di Bilancio. Sulla scuola, vogliamo rimettere al centro il merito e offrire opportunità concrete ai giovani, in particolare a quelli con disabilità.” Parole che rimarcano l’intenzione del partito di recuperare un consenso trasversale, distante dall’elettorato di destra tradizionale e più affine a valori di centro.
La convention ha visto la partecipazione virtuale di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, con un intervento particolarmente solenne da parte di Antonio Tajani, che ha sottolineato come l’ingresso di Noi Moderati nel PPE rafforzi l’alleanza con l’Europa su basi moderate. La strategia politica mira a posizionare Noi Moderati come il punto di riferimento per i moderati in fuga dal Terzo Polo di Calenda e Renzi, ma anche per quell’elettorato di centro che spesso si rifugia nell’astensione. Lupi punta a “quei nove milioni di moderati che non votano, offrendo loro un’alternativa seria e concreta.” A riprova dei margini di crescita di cui si dice convinto, Lupo sottolinea il successo elettorale del movimento in diverse regioni: “Cresciamo nel consenso, dal 3% in Umbria al 9,5% in Liguria, ma c’è bisogno di fare di più per consolidare questi risultati e dimostrare che siamo una forza stabile e credibile.”
Il consenso, già: l’eterno problema dell’area centrista, che è sempre molto popolare sui giornali e nei talk show, ma poi soffre nelle urne. Un nodo centrale sarà, a proposito, la possibile candidatura di Lupi a sindaco di Milano. Se da un lato questa potrebbe essere l’occasione per rafforzare il progetto politico, dall’altro rappresenta un rischio: un’eventuale sconfitta potrebbe minare la credibilità del leader e, di conseguenza, il successo di Noi Moderati. Inoltre, resta da vedere se questo nuovo soggetto politico saprà davvero intercettare il consenso popolare e rappresentare una proposta forte e duratura. La scommessa è aperta, ma come sottolinea Lupi, “uniti si vince e si governa. Le nostre storie diventano ricchezza se sappiamo fare sintesi.”
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