Partiti e politici

Lo stato delle cos(c)e

10 Agosto 2016

Questa che vedete sopra è la prima pagina del Fatto Quotidiano di oggi. L’ossessione, come accade da un po’ di tempo a questa parte, è la ministra Boschi. La sua riforma non piace. E questo è comprensibile, il quotidiano di Travaglio non è certo l’unico a pensarlo.

Battersi contro questa riforma è compito non disagevole, le argomentazioni non mancano. E non è neanche un gesto che richiede particolare coraggio: l’ostilità nei confronti di questa riforma è abbastanza estesa. Aggiungo che, se veramente al Fatto Quotidiano sono convinti che questa riforma sia dannosa e/o pericolosa, fanno benissimo a fare della crociata del referendum una delle loro battaglie di punta.

Detto questo, che collegamento ha con questa riforma il giro vita della ministra?
Che senso ha invitare la ministra, come ha fatto Travaglio qualche settimana fa, ad intrattenere “il pubblico sull’annosa ansia da prova costume, sull’endemico problema del giro-vita, sulla vexata quaestio della cellulite, o su un argomento a piacere”invitandola a lasciare stare l’italicum? Che senso ha dire che “potrebbe intrattenere il pubblico sulla sua voglia di maternità, sul suo nuovo nipotino, su quanto le piacerebbe avere un fidanzato, o su quando faceva la Madonna nel presepe vivente di Laterina: come ai bei tempi, quando ancora non parlava di cose più grandi di lei”?
Che senso ha insistere, come fa oggi, pubblicando una vignetta come quella che vedete in basso?
Cosa c’entrano le cosce della ministra con le riforme alle quali sta lavorando?
Ha forse ragione chi insinua, come ha fatto Rondolino sull’Unità che Travaglio sia vittima di una personale passione erotica non corrisposta per la ministra, una specie di rospo respinto dalla Principessa?
Onestamente credo di no: le congetture di Rondolino sono giornalismo di bassa lega, esattamente come quello che si può trovare in quelle becere battute di Travaglio.
Mi chiedo, infine, cosa pensino i sostenitori del NO.
Io, fossi nei loro panni, prenderei le distanze da argomentazioni come queste: non solo non hanno senso, rischiano di essere controproducenti.
Tra di loro sono molti quelli che hanno la giusta, giustissima abitudine di scandalizzarsi per gli atteggiamenti sessisti che spesso affiorano nella discussione politica.
Spero che per molti di loro prendere le distanze da certe argomentazioni sia almeno altrettanto importante dello scandalizzarsi per la “squadra delle cicciottelle”…

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