Partiti e politici
L’ipocrisia di Grillo e Casaleggio sull’informazione
Ogni due per tre Beppe Grillo attacca l’informazione, i giornali e i giornalisti italiani. E se alcune volte non gli si può dar torto – per esempio quando cita il pessimo posizionamento dell’Italia nella classifica di Reporter senza frontiere sulla libertà di stampa nel mondo – nella maggior parte delle occasioni le sue accuse sono frutto di una visione ipocrita, di chi davvero guarda la paglia negli occhi altrui e non riesce a vedere la trave nel proprio.
Come fa Beppe Grillo a permettersi di criticare l’informazione italiana quando il suo blog personale non fa che rilanciare l’informazione trash (sempre choc e clamorosa a tutti i costi) dei siti di proprietà della Casaleggio Associati? Che senso ha dirsi felice che L’Unità ha chiuso e definire l’informazione italiana “vergogna nel mondo” (niente meno) quanto i siti gestiti dal suo sodale e da lui pubblicizzati sono uno degli esempi più deteriori dei livelli che l’informazione può toccare?
Si è parlato spesso e volentieri dell’uso esasperato che il blog di Beppe Grillo – nel rilanciare gli articoli di TzeTze e La Fucina (proprietà di Casaleggio) – fa del click-baiting, ovvero delle esche lanciate a chi legge i titoli per alimentare al massimo il suo desiderio di cliccare, desiderio alimentato ingannando l’utente sul contenuto di quello che poi andrà a leggere. Facciamo un paio di esempi:
Cosa vi fa pensare questo lancio recuperato dalla pagina Facebook di TzeTze? Che Renzi si trovasse in compagnia di un boss mafioso o giù di lì, giusto? E invece l’uomo nella macchina è Filippo Sensi, che non ha nessuna ragione per essere “beccato” in macchina di Renzi, visto che è il suo addetto stampa. La polemica a cui l’articolo fa riferimento, infatti, era relativa al suo lauto compenso: il lancio era semplicemente ingannevole. Ecco un altro caso, molto recente e preso proprio dalla homepage di beppegrillo.it
Se in un titolo c’è scritto che nei sondaggi il M5S ha superato il PD, cosa dobbiamo pensare? Ovviamente, che le cose siano andate come c’è scritto nel titolo. Ma è tutto molto diverso, e l’unica ragione per cui c’è quel titolo è quella di attirare più utenti possibili. Poco importa che l’informazione fornita sia semplicemente scorretta, visto che il Movimento 5 Stelle – come poi si andrà a leggere – sarebbe sopra al Partito Democratico solo in una certa fascia di elettorato più giovane.
C’era poi l’esempio di una foto di Totti in lacrime accompagnato dalla scritta “Non crederete mai che cosa ha combinato” in cui cliccando sul link si poteva vedere quale fosse la “vergogna”: una foto in compagnia di Massimo D’Alema (entrambi sorridenti eh, nessuno piangeva) e altro ancora.
La domanda sorge spontanea, come si fa a lamentarsi della condizione pessima dell’informazione italiana quando si contribuisce attivamente a peggiorarla ulteriormente? Ma non è tutto relativo al solo clickbaiting, perché dal blog di Beppe Grillo si trovano anche dei link molto strani. Prendiamo questo banner:
L’esplosivo intervento della pentastellata Ciarambino in cui avrà “distrutto” Alessandra Moretti (come vuole la retorica M5S dei video di YouTube) è dato attraverso un link a Linkiesta. Provate a cliccare su quel link, dove si approda? A una pagina di TzeTze in cui non c’è nessun collegamento e nessuna citazione a Linkiesta. Possibile che sia un errore? O forse è stato messo quel link per dare una patente di neutralità a quella che è pura e semplice propaganda? La cosa bizzarra è che se anche cliccate attentamente su “Linkiesta.it” e non sul banner finite comunque su TzeTze. Strano, no?
La cosa non è un errore, e si capisce dal fatto che si ripete spesso e volentieri. Si trovano link a siti sconosciuti come giovannivolpe.it o come informazione.it; ma alla fine si arriva sempre e comunque su TzeTze. Ecco un altro esempio, significativo anche per una seconda ragione:
Anche in questo caso è segnalato un link, ma poi si arriva invariabilmente su TzeTze. La cosa è molto strana e necessiterebbe di qualche spiegazione. Ma ovviamente non si può soprassedere sul fatto che l’articolo in questione rilancia un’assurda fantasia complottista sulla tragedia Germanwings priva di ogni fondamento.
È questa la qualità dell’informazione e la correttezza professionale che Beppe Grillo vorrebbe vedere da tutta l’informazione italica? Non c’è da stupirsi più di tanto se l’editore di Chiarelettere (gruppo Mauri Spagnol) abbia deciso un paio di anni fa di chiudere i rapporti con la Casaleggio Associati, che aveva preso in gestione il sito Cado in Piedi trasformandolo da un portale di community letteraria in un sito di gossip più o meno becero.
Una perdita che Casaleggio ha compensato creando La Fucina, sito che inizialmente era di informazione e oggi è diventato di salute (soprassediamo sulla qualità degli articoli, in cui scopre che il cancro si combatte con il sale). E TzeTze? Nato come aggregatore per rilanciare i blog indipendenti attraverso le segnalazioni dei lettori (cosa che pubblicizza ancora, anche se non funziona più), è diventato un sito normalissimo che ricicla le notizie più sensazionalistiche comparse altrove. Con il solo scopo, nella maggior parte dei casi, di fare propaganda al Movimento 5 Stelle.
Se questa è la qualità dell’informazione a cui puntano Grillo e Casaleggio, mi terrò ben stretto il Corriere, il Sole 24 Ore e tutti gli altri organi dei poteri forti rettiliani che controllano il mondo con i microchip sottocutanei.
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