Partiti e politici

L’inesistenza della politica (2). Bergoglio pronto a guidare Quirinale e Governo

23 Gennaio 2022

Ne erano certi tutti. Piccola, grande stampa, leader, peones, anche la panettiera del mio paese: alle 18.00 dopo lo zoom con gli alleati di centrodestra, Silvio avrebbe annunciato la sua uscita “morbida” sbloccando il quadro politico. E da quel momento sarebbe iniziata un’altra danza.

Oggi scopriamo che lo zoom è partito da Arcore ma Berlusconi era al San Raffaele e che probabilmente non ha neppure proferito parola, lasciando al comunicato letto dalla Ranzulli le sue volontà.

Ed ora il campo è libero, ma l’unità è tutt’altro che ritrovata. Cade solo l’alibi che consentiva al centrosinistra di fermarsi al “no” e al centrodestra di offrire un’immagine di unitarietà. Non c’era politica prima, non c’è neppure ora.  La ridda di nomi che si susseguono, compreso Draghi che significherebbe contemporaneamente un patto per il Quirinale ed un patto di legislatura, sembra opera da marziani. Ma qui lo spiega benissimo il direttore Jacopo Tondelli: “Perché è vero che le carte restavano coperte anche quando c’erano i partiti e la politica. Ma è meno vero che agli appuntamenti seri si arrivava così impreparati e sprovveduti.”

L’inesistenza della politica, eccola qua

E così non resta che commentare il circo come esso si presenta al nostro cospetto. Cercando di immaginare il “dietro le quinte” nella stessa maniera di un satiro. E sembra di vederli, spaesati senza Silvio, i leader del centrodestra collegarsi con Arcore via zoom o la chat di Tinder ad ascoltare il dispaccio preparato per l’occasione dagli uomini del Cav. Sembra di vederlo Salvini che spegne l’audio per cinque minuti per un’intercessione ad Alberto da Giussano e Gianni Letta inviare messaggini di sfottò a Fedele Confalonieri. Sembra di sentirla la Meloni che si oppone a concludere la legislatura, con Sgarbi, che nel frattempo, consuma tutti i Giga cercando di chattare contemporaneamente con il gruppo di Arcore e con Ciampolillo che come sempre è in ritardo. Dopo le prime news pare che Pierferdinando Casini, silente da mesi, sia sbroccato ed abbia confessato al vicino di casa, che a questo punto, se non va al Colle e neppure a Palazzo Chigi, lascerà definitivamente la politica. Renzi, amico del vicino di casa di Casini, gli ha spiegato per filo e per segno come si fa ad abbandonare la scena senza che nessuno se ne accorga. Mattarella, intanto, disperato per quel “Bis” che continua a reiterarsi come un mantra, si è recato presso il Santo Padre per confessarsi perché, sempre da indiscrezioni, si dice abbia iniziato ad imprecare contro quegl’incapaci che siedono in Parlamento e Senato. Bergoglio commosso a pietà per la situazione, ha deciso di accogliere ad interim, per mandato divino, sia la Presidenza del Consiglio, sia la Presidenza della Repubblica. Il “conclave” di lunedì sarà a voto palese, perché dice che vuole vedere in faccia chi ha il coraggio di opporsi.

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