Partiti e politici
Leghisti scrivono a Salvini: “No a chi non ha repulsione per fasci e svastiche”
Risveglio amaro per Matteo Salvini, che stamattina ha ricevuto una lettera di critica da parte di una larga parte delle dirigenze locali della Lega.
La lettera, scritta in vista delle elezioni europee, è firmata da ventuno esponenti del partito, ma come vi avevamo anticipato esprime un malumore molto più generalizzato.
A porre la propria firma sono stati gli ex parlamentari Cristian Invernizzi, Ugo Parolo, Paolo Grimoldi, Daniele Belotti, Donina Giuseppe, Francesco Ghiroldi, Jari Colla, Dario Galli, Marco Rondini, Luca Paolini e Matteo Micheli. Hanno poi firmato anche diversi amministratori locali come Andrea Monti, attuale sindaco di Lazzate, Fabio Bozzo, attuale Segretario provinciale Lega Salvini Premier Tigullio, Marco Mariani, ex sindaco di Monza, Alex Galizzi, Monica Mazzoleni, Magda Beretta, sindaco in carica di Cartigliano, Olivari Lorenzo, Sindaco di Quinzano d’Oglio (BS), Tiziano Belotti, Sindaco di Rovato e Renato Pasinetti, Sindaco di Travagliato.
La lettera
Ecco il testo della lettera:
Caro Matteo,
l’approssimarsi delle elezioni europee ci impone l’obbligo di condividere con te una serie di osservazioni di interesse per il futuro del nostro amato movimento.
In questi cinque anni, nonostante la storica affermazione elettorale conseguita, la Lega è stata relegata ad un ruolo di importanza residuale sia nell’assemblea parlamentare che nelle altre istituzioni europee. Questo isolamento politico non ci ha consentito di incidere concretamente nella ricerca di soluzioni a problematiche di interesse del movimento, siano esse di natura storica o attuale.
Riteniamo importante, su tematiche come l’immigrazione, la qualità dell’alimentazione, l’agricoltura, le politiche ambientali, industriali e la sfida energetica, riuscire a dare risposte concrete ai cittadini, evitando l’appannamento dell’interesse degli iscritti e un affievolimento della loro partecipazione. È inevitabile dunque chiedersi dove sia finito il tradizionale pragmatismo che ci ha sempre portati alla ricerca di collocazioni utili al raggiungimento degli obiettivi.
Ti chiediamo inoltre dove sia finita, caro segretario, la tradizionale e giusta distanza che abbiamo sempre mantenuto da tutti gli opposti estremismi. La scelta per alcuni aspetti anche condivisibile, di non aderire ad una delle grandi famiglie politiche europee non può comunque portare la Lega a condividere un cammino con partiti e movimenti che NULLA HANNO A CHE FARE con la nostra storia culturale e politica. Ci e ti chiediamo: Perché abbiamo smesso di dialogare con forze autonomiste e federaliste, per accordarci con chi non ha la nostra naturale repulsione nei confronti di fasci e svastiche?
Infine siamo convinti che, se le indiscrezioni sulla candidatura nelle nostre liste di personaggi – qua i firmatari fanno un chiaro riferimento alla probabile candidatura di Vannacci – con forte marcatura nazionalista, totalmente estranei al nostro movimento, fossero veritiere, renderebbero ancor più difficile il perseguimento degli obiettivi storici del partito.
Non comprendiamo neppure come sia possibile coniugare l’alleanza elettorale con l’UDC di Cesa e quella strutturale in Europa con l’AFD tedesca. Due alleanze obiettivamente inconciliabili.
Abbiamo ritenuto opportuno e doveroso, in virtù dell’amore comune per il nostro partito, sottoporti queste urgenti riflessioni.
Auspicando di essere ascoltati, ci auguriamo dunque, di continuare come da sempre il nostro Movimento ha fatto, a condividere strategie comuni e sostenerle in modo concreto.
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