Partiti e politici
Lega e M5s insieme: l’Italia ai loro piedi
Facciamo un gioco estivo, solo un gioco. Proviamo ad immaginare che Lega e 5 stelle siano un partito solo, con un solo elettorato, e tutte le altre forze politiche diventino a loro volta un unico partito. Tutti contro il governo attuale. Vediamo come si caratterizzerebbero queste due formazioni, governo contro opposizione, e quali gli elementi salienti dei due elettorati.
Intanto, quanto vale in termini di voti il gemellaggio Salvini-Di Maio? Tanto: oltre il 40% dell’intero corpo elettorale (comprendendo gli astenuti) e ben il 55% dei voti validi. Sarebbe già dunque un partito di netta maggioranza sia nel paese che soprattutto nel parlamento, dove raggiungerebbero oltre il 60% dei seggi a disposizione alla camera e al senato.
Una maggioranza che, così ampia, mai è esistita in oltre settant’anni di democrazia, e che farebbe impallidire perfino il passato successo berlusconiano. Potrebbero governare senza alcuna opposizione, senza alcuna possibilità che le forze avverse possano avere voce in capitolo su qualsiasi questione venga proposta. Approvazione preventiva ad ogni volontà di legiferare.
E l’elettorato di questa inedita coalizione come sarebbe? Risulterebbe primo in tutte le fasce di età, con l’unica eccezione della popolazione anziana, quella ultra-65enne, dove la presenza nelle file dell’opposizione di Pd e Forza Italia farebbe da barriera alla loro supremazia anche in quella classe generazionale. Come dire: giovani e adulti più favorevoli al governo contro vecchi maggiormente contrari, sia pur di poco.
Supremazia poi indifferenziata sia per genere che per ampiezza dei comuni di residenza che per localizzazione geografica, in tutte le parti d’Italia, con una netta prevalenza nel nord-ovest del paese, dove il gemellaggio produrrebbe l’appoggio di oltre il 60% di quell’elettorato. Anche per quanto riguarda l’occupazione, Lega+M5s si troverebbero con un consenso elevatissimo tra gli operai, i disoccupati, le casalinghe e i lavoratori autonomi. Vittoria più sofferta tra gli impiegati ed un sostanziale pareggio tra gli studenti (universitari), mentre il partito dell’opposizione avrebbe a suo vantaggio solamente, accanto ovviamente ai pensionati, gli elettori di fascia professionale più elevata, vale a dire i dirigenti e i liberi professionisti.
L’analisi per titolo di studio lascia ai partiti anti-governativi l’unico possibile margine di speranza: risulterebbe infatti nettamente vincente tra i laureati, mentre chiaramente sconfitta sarebbe in tutte le altre fasce, tra i diplomati e soprattutto nella scuola dell’obbligo. Interessante anche il dato che riguarda la frequenza religiosa, dove emerge come soltanto in chi frequenta assiduamente le funzioni religiose si registri un sostanziale pareggio tra governo ed opposizione, mentre nei religiosi meno o per nulla assidui la prevalenza del duo Lega-5 stelle resti nettamente predominante.
Particolarmente ovvia, infine, l’opinione prevalente per quanto riguarda sia i temi, sia le aspettative per il futuro, sia il giudizio sui passati governi, che hanno valutazioni nettamente negative (vicine al 90%) da parte degli elettori del governo attuale. Il futuro è per loro invece molto roseo: l’idea generale è che si stia andando nella direzione giusta per il paese, e che il futuro dell’economia sarà brillante, con un’occupazione in lenta ma costante crescita nei prossimi anni.
Ecco. Ora dipende dalla Lega e dai 5 stelle. Se questa alleanza si consoliderà, fino a giungere effettivamente alla costruzione di un’unica forza politica, per i partiti di opposizione saranno anni molto molto duri. E gli italiani ne saranno lieti. Forse.
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