Partiti e politici
Le tragedie, l’emergenza, le bufale e gli sciacalli di M5S e Lega
«Un fenomeno nuovo nella storia recente per le modalità con le quali si manifestato», queste le parole di Alessandro Amato, sismologo dell’Ingv, commentando a caldo la sequenza sismica che il 18 gennaio ha coinvolto vaste zone del centro Italia. Dal 24 agosto la terra non ha mai smesso di tremare; la nuova faglia che secondo gli scienziati si è aperta tra Amatrice a Nord e L’Aquila a Sud produrrà nuove scosse in quell’area già duramente colpita dal sisma. Ad aggravare il quadro, condizioni meteorologiche particolarmente avverse, ben descritte dal sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, in un’intervista a Radio Cusano Campus: «Le temperature a cavallo dell’epifania sono state le più rigide da 25 anni a questa parte, la neve copiosa come mai era successo dal ’54. Non so che male abbiamo fatto a Cristo». Quello che sta accadendo in vaste aree del nostro paese ha le caratteristiche di una tempesta perfetta. Una serie di eventi solo in parte prevedibili che sta mettendo a dura prova la macchina dei soccorsi, impegnata giorno e notte per aiutare le persone colpite da una drammatica catena di eventi di cui la tragedia di Rigopiano e le difficoltà incontrate dai soccorritori sono un’immagine nitida.
Verrà il tempo per accertare eventuali inefficienze e magari ci sarà modo di trovare dei “colpevoli” da dare in pasto a quella plebe inferocita che da comodi divani in penombra esternerà su questo schermo luminoso il suo odio verso la ka$ta, tra un commento sul Festival di Sanremo e un selfie al ristorante. Oggi quello che dovrebbe essere il momento del rispetto di chi soffre, della voglia di unire le forze per aiutare, è per molti l’ennesima occasione per tirare acqua al proprio mulino, magari diffondendo informazioni false per fomentare la rabbia contro l’avversario politico.
A questo festival dello squallore stanno partecipando i soliti noti, quei leader populisti che fanno dell’odio sociale ragion d’essere, senza scrupoli di sorta. Accade così che in quelle fogne digitali che sono diventati i social network si mettano in relazione i fondi stanziati dal Governo per il salvataggio di MPS e i soldi che non sarebbero mai arrivati per l’emergenza terremoto. Sarebbe interessante capire dagli scienziati improvvisati che diffondono questa vulgata chi sta pagando da mesi gli operatori dei campi, le migliaia di unità delle forze armate e dei vigili del fuoco impegnate costantemente sui luoghi del sisma, le sistemazioni provvisorie dei terremotati e così via. Ma fa comodo pensare che i “politici” pensino alle banche e non al popolo. Fa comodo e produce molti “like”.
“Sciacalli a cinque stelle” ben fomentati dal loro portavoce Luigi Di Maio, che non ha perso l’occasione di tacere, prima accollando al governo la responsabilità per il crollo del campanile della chiesa di Sant’Agostino ad Amatrice e dopo gettando un’ombra sui 28 milioni di euro in donazioni raccolti fino a questo momento dal Dipartimento della Protezione Civile per le popolazioni colpite dal terremoto. Soldi che – come ha poi ribadito lo stesso DPC – saranno utilizzati per la ricostruzione e non per l’emergenza, su cui lo stato ha (ovviamente) stanziato risorse già esistenti. Il danno fatto dai grillini è potenzialmente enorme, perché diffondendo un infondato sospetto rischiano di far diminuire le donazioni.
Ma lo sciacallaggio degli esponenti del partito del comicoleader genovese è costante e spesso e volentieri avalla le sue tesi appoggiandosi su vere e proprie bufale, come nel caso dell’interrogazione parlamentare presentata dalla deputata Patrizia Terzoni che asseconda il falso caso degli elicotteri passati dallo sciolto Corpo Forestale dello Stato di Rieti ai Carabinieri che non sarebbero decollati a causa della riforma Madia. Una notizia senza fondamento ripresa dall’Ansa e da alcuni giornali. In realtà – come puntualizza un comunicato dell’arma – “gli NH500, efficienti, non sono nelle condizioni di operare nelle zone innevate nelle condizioni climatiche attuali, mentre dei tre AB 412 trasferiti all’Arma uno è operativo al nord Italia e gli altri due sono inefficienti da mesi, in attesa di interventi straordinari di manutenzione, così come i tre A 109”. La Terzoni avrebbe potuto informarsi presso i diretti interessati prima di agire: sarebbe bastata una telefonata.
All’appello non poteva mancare Matteo Salvini, lesto nel mettere in mezzo i soliti “migranti” che lo Stato aiuterebbe a discapito degli italiani e a correre nei pressi delle zone colpite per scattare le consuete foto ricordo, alternandole a tweet come: “Tutta l’Africa in Italia non ci sta. Punto”. Il leader della Lega si è persino presentato nello studio di Otto e Mezzo con i doposcì, un’immagine che suscita un riso amaro e lascia tanta tristezza.
Sia chiaro. Molte lentezze dovute alla burocrazia – purtroppo endemiche in Italia – minano certamente il lavoro di chi oggi deve gestire l’emergenza e di chi domani dovrà lavorare alla ricostruzione. È un nodo antico che la politica dovrà sciogliere e non riguarda solo l’emergenza di questi giorni, ma tutto ciò che è pubblico. La politica tutta, sia chi governa che chi è all’opposizione, dovrebbe lavorare principalmente su questo e non perdersi in un’eterna sfida a chi si accaparra il maggior numero di analfabeti funzionali. Nella vana attesa di ciò, speriamo che il 7 febbraio arrivi presto e che il Festival di Sanremo distragga tanti inutili individui riportandoli alla disimpegnata frivolezza della propria esistenza.
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