Partiti e politici
Le preferenze di Alfano per le bugie concordate e i deputati nominati
ROMA – Genere letterario che accompagna il primo sfoglio dei giornali è quello delle interviste “esclusive” ai big della politica italiana. Interviste disegnate su misura, cucinate con il giornalista “amico” – perché soltanto lui “ci è stato fedele nel corso di questi anni” – e dal contenuto scontato e mai spiazzante. Ma, semplicemente, vogliose di veicolare un messaggio, se non si fosse ancora compresa la (non) strategia del leader di governo. Ecco, prendiamo pagina cinque della Stampa di oggi. Il cronista del giornale diretto da Mario Calabresi intervista il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Da giorni il siciliano si sbraccia per uscire dal cono ombra in cui si ritrova con il ramoscello del Ncd. L’intervista, di fatto, è tutta centrata sull’alternativa al governo Renzi, sull’aggregazione del fronte moderato perché, scandisce con precisione Angelino da Agrigento, “mi auguro che da parte di Forza Italia non ci siano posizioni negative su questi punti, perché immaginare di costruire il centrodestra non per convinzione ma per costrizione delle soglie, sarebbe un errore clamoroso”. I toni si abbassano. Il delfino “senza quid” prepara “passo dopo passo” il ritorno fra le braccia di Silvio Berlusconi. Salvo poi spararla grossa: «Noi volevamo innanzitutto le preferenze e le abbiamo ottenute: è un grande risultato che restituisce ai cittadini la possibilità di mandare a Roma il deputato preferito». Una dichiarazione falsa perché con l’Italicum 2.0, abbozzato qualche giorno fa a Palazzo Chigi, un partito come Ncd, che nei sondaggi insieme all’Udc si attesta intorno al 3%, riuscirà ad eleggere soltanto capilista “nominati” dai leader di partito, ove nel caso in questione il leader di partito sarebbe Angelino. Ecco, il genere letterario delle interviste concordat prevede anche la bugia incorporata.
Devi fare login per commentare
Accedi