Partiti e politici

Le Olimpiadi spiegano bene quanto è dannoso il Movimento 5 Stelle

25 Giugno 2019

“…Si tornò a parlare delle Olimpiadi di Roma. Io ero estremamente contrario, ma non ero sicuro che i romani la pensassero come me (…). Decisi di telefonare a Massimo e gli chiesi di radunare un po’ di amici perché, gli dissi scherzando (ma neppure troppo), «dovevamo prendere una decisione politica». Lui radunò una decina di persone: l’edicolante, il fruttivendolo del quartiere, un paio di parenti, un pensionato…”.

Quello che avete letto non è uno sketch comico mal riuscito dell’animatore di un villaggio turistico, ma un estratto dall’ultimo libro di Alessandro Di Battista dal titolo “Politicamente Scorretto”, dove il big del Movimento Cinque Stelle ricorda come maturò la assai poco lungimirante presa di posizione del partito della Casaleggio Associati contro la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. L’ex “Cuore di Panna” che un tempo movimentava le notti magiche di San Vito Lo Capo, oggi si divide tra viaggi, fatiche letterarie, comparsate televisive e un corso di falegnameria a Viterbo. Nelle poche righe che stanno facendo il giro del web, provocando ilarità e scherno, spiega involontariamente l’ideologia malsana che si trova alla base del Movimento 5 Stelle: le competenze sono il male, le decisioni si prendono con qualche click sul web (organizzando votazioni dalla dubbia regolarità) o pescando a sorte una decina di persone per strada. Il motivo? I “competenti” sono quelli che hanno fatto i disastri (…quali?) e hanno ridotto così il Paese (…ridotto come?), quindi largo ai cittadini onesti e bla bla bla.

Mischiando questa sequela di idiozie a una sempre verde “lotta ai poteri forti” (Malagò, Montezemolo e tutti quei ricconi tanto odiati da chi vorrebbe essere nei loro panni e sui loro yacht), le amministrazioni di Roma e Torino hanno scelto di perdere l’opportunità di rilanciarsi sfruttando degli eventi che (se ben organizzati) avrebbero potuto dotare le città di nuove infrastrutture e di un mare di risorse economiche; basti pensare che il CIO stanzierà 1 miliardo e 700 milioni a favore della città che ospiterà i giochi olimpici del 2024, mentre i comuni di Milano e Cortina riceveranno circa un miliardo. Nel capoluogo piemontese, dove la maggioranza grillina ha traballato non poco prima di farsi scippare i Giochi Invernali, l’assegnazione a Milano-Cortina ha l’amaro sapore dell’umiliazione. Ancor più critica la situazione di Roma, dove il no ai giochi del 2024 al grido di “ce la faremo anche senza Olimpiadi” è stato accompagnato da una gestione grottesca e disastrosa della città, oggi ridotta a una discarica maleodorante al grido di “non vogliamo costruire nuovi impianti di smaltimento dei rifiuti”. Quando si è all’opposizione si può dire “no” su tutto, perché in fondo è legittimo non aver fiducia della gestione e talvolta dell’onestà degli avversari politici, ma quando si è al governo certi “no” assumono il significato di un’ammissione di incapacità. È quello che hanno fatto Virginia Raggi e Chiara Appendino: dichiararsi incapaci di gestire due grandi eventi.

Si dovesse spiegare ai bambini quanto possa essere dannoso un partito come il Movimento 5 Stelle, basterebbe raccontare la storia delle Olimpiadi: grandi feste di sport che sono entrate nella storia delle città che le hanno ospitate, da cui si sono lasciate trasformare e migliorare, inorgogliendo così tutti quei cittadini che si sono aperti al mondo, dando loro la possibilità di condividere le bellezze dei loro luoghi e della loro cultura. Feste da cui una larga fetta di paese è stata fatta fuori per infausta decisione politica dei grillini e delle loro “sindache”. Si potessero scegliere i bambini a cui raccontare queste bellissime storie, si potrebbero chiamare a raccolta quelli della famiglia del meccanico di Alessandro Di Battista, quelli del suo amico edicolante, quelli del fruttivendolo del quartiere e – perché no – i nipoti del pensionato…

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