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Le voci della politica sull’immigrazione
Nel corso degli ultimi anni, in particolare a partire dal 2013, la comunicazione televisiva sui temi dell’immigrazione ha conosciuto un vero e proprio cambio di prospettiva. La visita di papa Francesco a Lampedusa, i racconti dei migranti, sopravvissuti al mare, i video choc nel Cie di Lampedusa vengono raccontati in frames che si mantengono anche nel corso del 2014 e nei primi mesi del 2015. Anche dal lato dell’opinione pubblica, come ha sottolineato Ilvo Diamanti, è cambiato l’approccio da parte della società: in Italia, nel febbraio del 2015 “più di un italiano su tre percepisce gli immigrati come un «pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza delle persone (33%)», tra il 2007 e il 2009, questo indice aveva proporzioni ben diverse: fra il 45 e il 50%”.
Nel racconto giornalistico dei telegiornali di prima serata (scelti come oggetto di analisi in ragione degli ascolti) il dramma dei migranti viene ricondotto prevalentemente alla sua dimensione di emergenza umanitaria. E la politica? Qual è lo sguardo degli attori politici e istituzionali nei confronti di questo tema? Quali sono le caratteristiche e le invocazioni prevalenti che entrano nel discorso politico? Il primo dato che emerge è che, nonostante l’avvio concomitante della campagna elettorale, l’immigrazione è per lo più un tema istituzionale: la somma degli interventi in voce degli esponenti di Governo e dei rappresentanti istituzionali è pari al 57% (il Governo con il 33% e le istituzioni con il 24%) sul complessivo degli interventi. In seconda posizione si collocano gli esponenti politici (con il 33%), seguire gli interventi degli esponenti dei governi locali, Sindaci e Consiglieri comunali (con il 10%). L’estratto – illustrato in forma sintetica – si propone di analizzare gli interventi politici e istituzionali nei primi quattro mesi del 2015 relativi al tema dell’immigrazione.
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