Partiti e politici
Le colpe dei padri
In un Paese civile un vicepremier non dovrebbe dedicare del tempo prezioso a giustificare fatti che riguardano suo padre o suo nonno, fatti avvenuti più di vent’anni fa che nulla hanno a che vedere con la sua attività politica. Ma siamo nell’Italia del 2018, un Paese dove c’è un partito-azienda – il Movimento 5 Stelle – che sui presunti illeciti dei padri dei suoi principali avversari politici ha costruito intere campagne di comunicazione, anche grazie all’aiuto di un giornale “amico” che su quelle campagne poggia da anni la sua linea editoriale.
Fa sorridere che oggi, rispetto alla vicenda del condono edilizio ottenuto dal padre di Luigi Di Maio nel 2006, i fan del cartello elettorale della Casaleggio Associati gridino a gran voce il vecchio adagio “le colpe dei padri non possono ricadere sui figli”. Sarebbe un’obiezione sacrosanta se non fossero stati loro per primi ad avvelenare i pozzi del confronto politico, trasformando esponenti di altri partiti in nemici da abbattere a colpi di colate di fango in versioni digitali e cartacee. E fa sorridere il lamento del leader M5S per quella foto della famiglia pubblicata da Repubblica, stesso scatto da lui utilizzato per un post di propaganda politica durante le passate vacanze pasquali: se non vuoi esporre in pubblica piazza i tuoi cari e le pareti verdi del tuo salotto di casa, sarebbe opportuno evitare di condividerli sui social network.
Il padre di Luigi Di Maio ha condonato ampliamenti per 150 metri quadrati sulla casa di famiglia, in una zona d’Italia dove sulle precarie fondamenta dell’abuso edilizio sono sorte intere cittadine: agglomerati urbani disordinati ed esteticamente agghiaccianti dove spesso le palazzine non hanno tetti o terrazze, ma le “guglie” delle travi di cemento armato lasciate lì per costruire nuovi piani per figli e nipoti. Il padre di Luigi Di Maio ha fatto tutto secondo le regole, non c’è stato nessun illecito.
Quello dei condoni che hanno devastato grandi aree di paesaggio nostrano dall’estremo nord all’estremo sud dello stivale è argomento assai più vasto di 150 metri quadrati sul due livelli a Pomigliano d’Arco. Ci si accorge dei danni prodotti dal malcostume diffuso quando terremoti e alluvioni provocano disastri e morte, quando l’ipocrisia dell’opinione pubblica si concentra sulla nonna Peppina di turno costretta a trasferirsi in un container. Ci si accorge dei danni prodotti dai condoni quando delle colpe dei padri restano solo le macerie.
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