Partiti e politici

Le certezze dei parlamentari Pd: “Mattarella chiamerà Sala a salvare il paese”

6 Marzo 2019

Un fantasma si aggira per Montecitorio. Da lunedì infatti nel Transatlantico della Camera dei Deputati dove i retroscena si confondono con i desiderata di una certa élite del paese,  il fantasma ha un nome e un cognome che riporta al primo cittadino di Milano, Beppe Sala. Non si parla d’altro nei capannelli dei parlamentari dem, ormai ringalluzziti dalla vittoria di Nicola Zingaretti alle primarie Pd.

E se Gianni Cuperlo chiacchiera con Andrea Orlando sulla composizione della segreteria del Nazareno, altri parlamentari di rito democratico azzardano sugli scenari futuri convinti che assai presto sarà il turno di Beppe Sala: “Quando il 28 giugno – argomentano – lega e cinquestelle si accorgeranno di dover fare una manovra da 50 miliardi a quel punto si sfileranno e il Capo dello Stato affiderà l’incarico del nuovo esecutivo a Sala”. La convinzione è che i gialloblù hanno le ore contate. “Game over, Salvini tornerà con Berlusconi e i cinquestelle imploderanno”.

Giugno o luglio poca importa.  Per i più, il primo cittadino della capitale morale d’Italia sarà il Papa straniero che salverà il paese “da quei barbari e da quegli scappati di casa”, leggi Lega e M5s, che hanno portato in rovina l’Italia. C’è solo un dettaglio che stride con questo scenario: quale maggioranza sarà pronta a intestarsi una manovra lacrime e sangue, promossa da un presidente del Consiglio che non si è confrontato con elezioni politiche? Sulla questione nessuno si esprime. Del resto, perché interrompere coi freddi numeri un’emozione?

 

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