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Le armi della critica
Un brivido lungo la schiena mi ha ricordato un vecchio libro sul terrorismo anni ’70, quando si passò – ricordo la frase che vi lessi – “Dalle armi della critica alla critica delle armi”. La critica delle armi significa sparare. Sparare trasforma in un gesto (in prassi, si diceva al tempo) ciò che fino a quel punto era teoria, era una discussione fra persone che la pensano diversamente. Alla Critica delle armi il pensiero non basta più, passa all’azione. E spara. Invece di alzare la voce alza la canna della pistola, prende la mira e preme il grilletto. E’ quello che ha fatto Luca Traini a Macerata. Ha sparato contro persone che non conosceva e contro una sede di partito pretendendo così di vendicare la morte di una ragazza a lui altrettanto sconosciuta. Perché? Il perché lo conosciamo bene noi che abbiamo vissuto gli anni di piombo, costellati di morti e di gambizzati ad ogni edizione di Telegiornale. Quando valichi quel confine, quando passi “dalle armi della critica alla critica delle armi” le tue pallottole non colpiscono più delle persone: colpiscono dei simboli. Un nigeriano è un nigeriano, un nero è un negro: per Luca Traini sono tutti ugualmente nemici. Nemici di classe, dicevamo il secolo scorso, “Nemici di suolo” per Luca, che si avvolge nella bandiera italiana e saluta romanamente prima di essere arrestato dalla polizia. Siamo a un passo da Breivik, siamo a un passo da Utoya. E c’è solo da sperare che questo ragazzone con tatutato in faccia il logo di Terza posizione, sia – come sembra – assai meno attrezzato culturalmente del suo predecessore norvegese. Ma Traini non è un isolato: la teoria dell’ INVASIONE è una teoria politica scientemente messa in campo dalla Lega e da Casa Pound insieme dal 18 ottobre del 2014, quando la piazza del Duomo di Milano fece da crogiuolo alla sintesi voluta da Salvini sotto le comuni bandiere del “Sovranismo”: era la manifestazione “STOP INVASIONE” che ha cambiato tutto, la Lega come la Destra italiana. Perché se fai politica contro una “invasione-nemica-organizzata” (così si dice e si esplicita) la tua politica è guerra, non politica. Contro una invasione nemica ci si difende con le armi in pugno, si spara. E anche si spara nel mucchio, perché l’unico nemico buono è il nemico morto. Ne verrano altri come Luca Traini, purtroppo, perché c’è una scienza dietro la sua incoscienza, c’è del metodo in questa pazzia. Salvini non è un apprendista stregone: è lo stregone, che da quattro anni lavora alla sua formula che v u o l e essere esplosiva. Ce lo raccontano come un simpaticone, ma non ha fatto un passo indietro dopo i fatti di Macerata, anzi. A questo punto, remember: nei formidabili anni ’70 per aver solo teorizzato una applicazione estrema della teoria marxista della lotta di Classe, Toni Negri fu arrestato, accusato di tutto (anche di Moro) e condannato a 12 anni di galera. Si parva licet componere magnis, la propaganda fondata sul concetto (assurdo! falso!) dell’ INVASIONE DEI NEGRI (così è venduta) ORGANIZZATA DAL PD E DAI BUONISTI DI SINISTRA (sì, era meglio Marx…) deve essere fermata. Seriamente.
Se io fossi un soggetto organizzato in partito, ad esempio, querelerei ad ogni affermazione del genere. E minaccerei querela. E lo porterei in tribunale, a spiegarsi, il diffamatore consapevole…
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