Costume

L’azzardo del Senatore Gianni Pittella

5 Aprile 2021

Ho intervistato l’avv. Pasquale Riccio, da quindici anni attivo come volontario in varie Fondazioni per la prevenzione dell’usura e del gioco d’azzardo.

Pastore: può darmi il suo parere su un articolo apparso su “Milano Finanza” “il Gioco legale tra i settori più colpiti dalla Pandemia: Necessario riaprire le sale gioco, sale scommesse e sale bingo in zona gialla e prevedere i ristori adeguati”. 

Riccio  Quando ho letto l’articolo mi sono immediatamente chiesto dove avesse vissuto il Sen. Pittella in questi quattordici mesi. Poi ho riflettuto sulle dichiarazioni espresse, riportate in virgolettato, che lascia intendere la mancata condivisione da parte dello stesso giornalista dalle opinioni espresse ed ho capito che è stata una grande provocazione, talmente forte che non può passare sotto silenzio!  E’ giusto ricordare che viviamo da febbraio del 2020 in una Pandemia da Coronavirus, arrivata alla terza ondata.  Oltre un milione di italiani sono stati colpiti dal male e circa 105 mila sono morti. Continua, con le sue varianti, a colpire tra 25/30.000 cittadini al giorno ed a mietere 4/500 vittime giornaliere.  Sono ferme scuole, attività industriali, turistiche, commerciali, sportive, ristoranti, alberghi, cinema, teatri e musei ecc. e lui pensa a riaprire le sale gioco. Alla luce della realtà la posizione è indifendibile e lo è soprattutto perchè sostiene gli interessi della  più grande multinazionale del gioco d’azzardo. Inoltre molte  sale gioco cui appartengono alla criminalità organizzata, che le utilizza per due crimini: la pulizia del danaro sporco rinveniente da altre attività illecite e “ sostegno” perché i giocatori, pur avendo perso tutto, insistano a giocare prestando loro danaro ad usura.

Pastore. Le rileggo perché lei possa commentarli due passi delle affermazioni del Senatore “tra i settori economici più colpiti dalla pandemia ce n’è uno di cui bisogna parlare bisbigliando: il comparto del gioco legale o gioco pubblico” ……. “si tratta in realtà di un’attività che, da alcuni decenni, è finalmente emersa dell’economia non osservata o peggio criminale verso un contesto di legalità  tra i più controllati in Europa, regolata specificamente in modo da garantire la tutela dei consumatori ed il controllo fiscale ….”.

Riccio. Queste informazioni sono false. Stiamo parlando di azzardo non di gioco. Stiamo parlando di una piaga nazionale che nell’ultimo anno di cui si hanno i dati, il 2019, ha raccolto giocate per 110,5 miliardi di euro e nonostante l’impegno di due Campagne contro l’azzardo partecipate da oltre cento Associazioni e Fondazioni tra cui Libera, Caritas, Sindacati, Associazioni dl terzo settore  e di tanta gente comune, ad oggi non è regolato da una legge organica sull’intero comparto. In questi ultimi quindici anni l’azzardo, pur  crescendo con un ritmo multiplo rispetto al PIL, non ha fatto sparire, né ha ridotto l’azzardo illecito (è una falsità che l’azzardo cosiddetto legale comprima l’azzardo illegale. Questa grande diffusione dell’azzardo ha contribuito alla crescita delle diseguaglianze sociali, all’aumento della povertà, ed ha creato una epidemia, oggi dimenticata a causa della pandemia da Covid 19, con oltre 2 milioni di cittadini colpiti dal Disturbo d’Azzardo Patologico – DGA . Come  tanti  ho  creduto  che la  chiusura giovasse alla malattia ed in piccola parte così è stato avendo costretto  i  giocatori  a  non  frequentare le sale gioco ma  questo speranza per le persone e la collettività è stata subito smentita, da due articoli: uno apparso su Wall Street Italia del 22/3 dal titolo “Sisal.it, un nuovo portale di gioco per raccogliere la sfida della digitalizzazione”   in cui appare chiaro che la multinazionale dell’azzardo è corsa ai ripari della pandemia allargando all’azzardo on line; ed un altro, su La Provincia del 24/3: sostiene che nel comasco buona parte dei giocatori sono passati on line e che il Sert di Assistenza Lariana ha già registrato 729 malati da DGA.

Pastore. Il senatore sostiene ancora che con la chiusura delle sale gioco l’erario ha perso circa 11 miliardi di entrate.

Riccio.  Questa affermazione è vera ma non serve a giustificare la sua posizione. I bilanci dello Stato sono fatti di entrate ed uscite e, quindi, se vogliamo fare una operazione di trasparenza, dobbiamo mettere  sull’altro piatto della bilancia i costi che lo Stato  sostiene per  l’assistenza sanitaria delle persone colpite da DGA e gli aiuti  economici per le loro famiglie ed i costi sociali. Il saldo è negativo per lo Stato che spende a causa dell’azzardo più di quanto incassa! Si dimentica poi di dire, che ben 22 miliardi di euro finiscono nelle tasche di Lottomatica e dei gestori delle sale gioco che spesso sono, direttamente od indirettamente, collegati alla mala vita organizzata, come testimoniano quotidianamente i mass media dando notizia di chiusure di sale gioco irregolari e sequestri di patrimoni immensi.

Pastore. Sostiene ancora che i lavoratori del settore sono senza Cassa Integrazione Sociale, alcuni perderanno il posto di lavoro ed alcune case da gioco non riapriranno:

Riccio. Ogni volta che c’è un problema si cerca di gettarlo sulla povertà e sulla mancanza di aiuti in questo momento di pandemia. Sgombriamo subito il campo da una falsità: tutti i lavoratori regolari sono assistiti dalla Cassa Integrazione Guadagni. E’ probabile invece che alcuni perderanno il posto di lavoro con la liberalizzazione dei licenziamenti e che molte aziende non riapriranno. Ma è uno scenario che riguarda centinaia di migliaia di lavoratori e attività di tutti i settori dell’economia. Per l’azzardo non prevedo perdite significative né tra le maestranze né tra le sale gioco, ma, più ancora che in altri settori, ci saranno passaggi di proprietà  di sale gioco alle mafie che riaffermeranno e rafforzeranno il loro potere sul territorio.

Pastore. Alla fine sostiene che “occorra riordinare, ridurre e razionalizzare tutta l’offerta del gioco in una complessiva riforma del settore che metta ordine nel caos normativo”. Che ne pensa?

Riccio. Se si sostituisce la parola “riordinare” con le parole “approvare una Legge organica” sono d’accordo e ricordo che sono quindici anni che mi batto, unitamente a tutte le Associazioni sopra citate, a milioni di persone ed ad  amici  del terzo settore, perché ciò avvenga.  Ricordo che se il senatore vuole veramente una corretta e completa legge del settore, basta che riprenda la bozza di Legge,  approvata in Commissione referente alla Camera dei Deputati nel 2017, poi, non passata in Aula per lo scioglimento del Parlamento e si attivi perché venga rimessa quanto prima all’ordine del giorno ed approvata. Così facendo  permetterà al Paese di eliminare il caos imperante con le differenze tra le varie Leggi Regionali, ridurre e razionalizzare l’offerta d’azzardo, ridurre il numero  delle persone colpite dal Disturbo d’Azzardo Patologico, rivedere tutte le licenze concesse con una seria verifica ed applicazione delle norme antimafia, dare un contributo concreto alla lotta contro la criminalità organizzata ed, infine, aiutare la  riduzione delle diseguaglianze sociali con il ripristino della legalità e del controllo da parte dello stato dei territori.

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