Partiti e politici
La Sinistra di Renzi non esiste
Qualche giorno fa Matteo Renzi ha annunciato attraverso Twitter che avrebbe celebrato, nel 2021, il centenario dalla scissione di Livorno con un ospite internazionale: Tony Blair. Successivamente Renzi, attraverso una lettera inviata a La Repubblica, ha illustrato la sua versione della sinistra: una sinistra che vince al centro, vince quando è riformista e non insegue le istanze radicali e massimaliste.
Nell’intero intervento di Renzi si ritrovano non solo delle imprecisioni o delle perplessità, ma dei veri e propri errori.
Partiamo da uno dei leitmotiv del pensiero di Renzi: le elezioni si vincono al centro. Un’asserzione che non trova conferme nella storia elettorale recente nel mondo occidentale. Basti pensare alla vittoria di Trump contro la Clinton nel 2016, o alla vittoria di Pedro Sanchez alle elezioni spagnole. Vi sono due casi in cui le elezioni si sono vinte al centro, ma, come vedremo, non era questo il fattore determinante.
La prima: quella di Macron alle presidenziali del 2017. Di certo il presidente francese si presentava con una piattaforma centrista che andava oltre la distinzione binaria tra destra e sinistra. Ma la vittoria di Macron è stata influenzata da altri fattori. In primis, lo scandalo che ha travolto Fillon durante la campagna elettorale, facendolo precipitare nei sondaggi. Una sinistra estremamente frammentata tra Socialisti, Melenchon e Verdi. Un partito estremista, il Front National di Marine Le Pen, che ha spinto l’elettorato verso Macron per contrarietà.
La seconda elezione-o meglio elezioni- in cui si è vinto al centro sono quelle tedesche dal secondo governo Merkel in poi. In questo caso il fattore determinante è, appunto, la cancelliera tedesca, in grado di attirare voti in modo trasversale.
Veniamo ora ad analizzare la vittoria di Biden. Non si può di certo asserire che il fattore determinante sia stata una posizione centrista. Verrebbe da chiedersi, allora, perchè la Clinton non ha vinto nel 2016? La vittoria di Biden è stata influenzata da una varietà di fattori. Tra tutti l’unità del partito, con AOC e Sanders che hanno sostenuto Biden senza indugi.
Il secondo errore di Renzi è ritenere Keir Starmer, leader del Labour Party, un centrista in stile Terza Via. Secondo Renzi, l’alleanza Biden-Starmer ricalcherebbe quella tra Clinton e Blair negli anni ’90.
Mi sembra, in questo caso, che Renzi abbia una conoscenza estremamente deficitaria del Labour. Keir Starmer è infatti appartenente alla corrente della Soft Left, lontana dalla Third Way di Tony Blair. Una sinistra che riporta nel dibattito politico parole come “nazionalizzazioni“, tanto per fare un esempio. Nella sua visione confusa, Renzi ritiene Starmer una risposta alla deriva socialisteggiante del Labour Party durante la leadership di Corbyn e Miliband.
Ma la distanza tra questi due è enorme. Infatti, Jeremy Corbyn appartiene all’ala più dura del partito, l’Hard Left, che si rifà alle istanze politiche di Michael Foot, storico leader del Labour negli anni ’80, conosciuto per aver presentato alle elezioni dell’84 il manifesto più a sinistra dopo la seconda guerra mondiale.
Milliband, al contrario, appartiene alla Soft Left e ha fatto campagna alle primarie contro Jeremy Corbyn.
Queste due leadership sono state sconfitte alle urne? Certo, così come è stata sconfitta la terza via di Gordon Brown alle elezioni del 2010. Ma analizziamo in modo, leggermente, più approfondito.
La sconfitta di Miliband alle elezioni del 2015 è in parte dovuta alla debolezza del candidato. Nonostante io ritenga Miliband uno dei miei politici di riferimento, non si può di certo negare la sua inadeguatezza.
Su Jeremy Corbyn- che invece non ho mai apprezzato- c’è invece da dire che nel 2018 sfiorò la vittoria contro Theresa May, che aveva indetto le elezioni con un vantaggio di svariati punti che le avrebbe consentito di consolidare la sua maggioranza. Corbyn recuperò in quei mesi lo svantaggio e arrivò a un passo dai Tories grazie a una campagna estremamente sentita.
Concludo con un’ultima riflessione. Celebrare la scissione di Livorno è una totale idizio. Non credo che Renzi sia così distante dalla realtà da non considerare una fattualità storica: la divisione tra socialdemocratici e comunisti causata dalla Terza Internazionale è stata una delle cause che ha portato alla vittoria del fascismo e del nazismo in Italia e in Germania. Non solo: la scissione di Livorno non fu una liberazione quanto una frattura drammatica e che si cercò di evitare fino all’ultimo.
La sinistra di Renzi, quindi, e il suo tentativo di vincere le elezioni, sono vecchi di oltre vent’anni e ormai lontane da un dibattito che è diretto altrove.
Devi fare login per commentare
Accedi