Partiti e politici
La morte annunciata del Partito Azienda 3.0
Berlusconi cerca di raccogliere i voti dei delusi del partito che, a sua volta, aveva raccolto i voti dei delusi suoi e di D’Alema
Carfagna e Toti non hanno capito il tentativo disperato di Berlusconi. Oppure lo hanno capito, ma non lo condividono. Forza Italia è stato fondato come partito azienda, che raccontava agli elettori un messaggio chiaro: io, Silvio, ho fatto grande un’azienda dal nulla, ed amministrerò l’Italia, una ed indivisibile, come ho amministrato Mediaset. La gente gli ha creduto per lungo tempo, poi si è stufata di farsi raccontare bugie. Anche perché, nel frattempo, era nato un nuovo partito azienda, il MoViMento 5 Stelle, che offriva lo stesso messaggio assolutorio (“non avete colpa di nulla, è colpa di quelli di prima”, laddove Berlusconi diceva “dei comunisti”), e presentava una novità importante: prometteva a ciascun gruppo di pressione, espressione del territorio, di combattere e vincere a suo nome.
No al TAV, all’oleodotto, all’inceneritore, alla discarica, all’ILVA, alle industrie che inquinano, ma anche no ai vaccini, no al grano saraceno, no al darwinismo, no all’Euro, no all’Unione Europea, no al comunismo ed al fascismo, ma anche no alla democrazia liberale, no agli immigrati, no all’aumento dei prezzi al consumo, no allo strapotere delle multinazionali, no ai concimi chimici, no alla cementificazione, no alla gentrificazione, no all’aborto, no al femminismo, ma anche no al maschilismo. Sì al Paese dei Balocchi, sì alla decrescita felice, sì all’abbassamento delle tasse, sì alla tolleranza, alla solidarietà, all’umanità, al sostegno per poveri e disabili, sì alla libertà di movimento, di circolazione delle idee, sì a internet senza restrizioni. Su alcuni temi sono d’accordo, su altri no, su altri sono spaventato dalla loro imbecillità, ma non importa. Con la truffa delle parole d’ordine: onestà, uno vale uno, morte alla casta, siamo noi il vero cambiamento, tantissime persone si sono gettate a capofitto dalla parte Grillina, insultando chi avvertiva che si trattasse di Berlusconi con nuove vesti, per giunta più folli e meno credibili, più corrotte e meno democratiche.
Dopodiché il fondatore è morto, e suo figlio guadagna bei soldi con il partito azienda. Beppe Grillo si è accorto di aver svegliato un mostro ed ha mollato, quando non ha preso apertamente le distanze. Il M5S è andato al governo e si è suicidato in un anno o poco più. Tutti i movimenti che avevano costituito l’ossatura del partito (no TAV, no ILVA, no Euro etc.) sono stati traditi, umiliati e derisi. I Grillini votano, in Parlamento, esattamente il contrario di ciò che avevano promesso per anni che avrebbero fatto una volta arrivati al potere. Il voto sui due decreti sicurezza della Lega ha reso il MoViMento complice dell’istituzione di leggi razziali. Il reddito di cittadinanza ha fallito miseramente. Roma, sotto il giogo Grillino, è divenuta un non-luogo che assomiglia ai film sul futuro post-nucleare, con una Sindaca che (con tutti i disastri in atto) decide di multare chi si siede sulla scalinata di Piazza di Spagna, ma difende con mano ferma i diritti dei nazisti di Casa Pound e delle imprese commerciali dei Tredicine – ed ha alcuni dei suoi leader in prigione, o sotto accusa.
Niente onestà. Anzi. Niente uno vale uno, ma una gazzarra vergognosa che induce ogni parlamentare, che sa che non verrà mai rieletto e, grazie al disastro della politica grillina, non avrà MAI un posto di lavoro quando si sciolgono le Camere, a restare al governo a qualunque costo, ed a votare la fine della regola dei due mandati. Intanto i Grillini sono divenuti casta, perché con una foga che nemmeno i socialdemocratici ed i democristiani avevano mai mostrato, hanno piazzato ovunque, comunque potessero, amici e parenti, a prendere stipendi statali per ciò che non sanno fare e – quindi – non fanno.
Quindi Berlusconi punta sui delusi, e promette loro lo stesso: qualunque sia ciò che vuole la vostra associazione, venite da noi. Noi siamo professionisti, faremo ciò che Giggino e compagni non sono stati capaci di fare. Propone la sintesi felice tra Partito Azienda e Movimento, senza le favole sull’elettronica democratica, cui non crede più nessuno. Sinceramente, credo che la manovra non riuscirà.
Credo che, per ignoranza, per malafede, per rabbia, per disperazione, la gente voterà Salvini fin quando non capirà che neanche questo populismo post-nazista porta a nulla, regala soltanto alcune vendette contro i più deboli e più poveri, ma altrimenti porta solo morte e vessazione. Invece di affrontare il problema della produzione, si affronta quello delle tasse e delle pensioni, come se fossero un’entità indipendente dell’economia. Anzi, rinunciando ad ogni criterio di economia. Invece di partecipare alla rifondazione dell’UE, si prendono i soldi di Putin e ci si chiude in un isolazionismo infantile ed offeso. Invece di affrontare la questione dell’immigrazione clandestina e dell’integrazione, chiude gli esempi funzionanti dell’integrazione, sostiene che queste due questioni siano una sola, scioglie le unità di Polizia specializzate nella lotta agli scafisti, cancella i controlli sui movimenti migratori e si limita ad attaccare le ONG.
Al fondo della questione, c’è lo stesso osceno errore del PD. Promettere che qualcosa sia “per tutti”, e poi dimostrare che sarà solo “per pochi”. Per tutti restano solo la fame, la sete, la paura, la povertà, il disastro ecologico, il crollo del sistema infrastrutturale, il collasso della società. Su questo, insomma, sono d’accordo tutti i partiti, dal 1994 in poi. Sto cazzo di popolazione, prima crepa e meglio è. Solo che Salvini lo rutta in modo più comprensibile degli altri.
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