Partiti e politici
La fine della sinistra francese
Si fa un gran parlare della morte presunta o definitiva della sinistra francese (ma anche noi non stiamo messi bene). Nel fare ciò ci si appella alla memoria di Mitterrand, ritenendolo l’ultimo socialista di rango. In verità l’ultimo socialista nobile fu il mite e sfortunato Lionel Jospin, protestante, intellettuale e persona seria, che si ritirò dalla vita politica dopo che nel primo turno delle elezioni presidenziali del 2002 fu destinatario di una astensione massiccia (28,4%) del proprio elettorato socialista (uno dei tanti harakiri della sinistra), fatto che determinò il passaggio per un soffio al secondo turno del vecchio Le Pen, che poi venne sconfitto da Chirac. (Su questa attitudine della sinistra a farsi del male, J-P. Domecq ha scritto un pamphlet “Quella oscura voglia di perdere a sinistra”. (vedi qui)
Mitterrand fu socialista molto sui generis. La sua storia politica si svolse quasi tutta fuori dall’alveo della grande e nobile tradizione socialista francese, e addirittura ebbe qualche capitolo dentro il regime collaborazionista di Vichy. Fu un “senza partito” per molti anni, fino al 1971, quando, al Congresso d’Épinay, con un colpo di mano (forzando una norma dello statuto del partito, fece sbarrare le porte del locale dove si svolgeva il congresso e impedì l’ingresso ai delegati a lui avversi) riuscì a conquistare la guida del Partito socialista. Da allora si guadagnò una certa fama di machiavellico “esprit florentin”.
Nel quadro politico di una differenza netta rispetto all’Italia dove i rapporti di forza con i comunisti erano ribaltati (in Francia erano i socialisti il partito maggioritario della sinistra) Mitterand riuscì purtuttavia a condurre una politica che di socialista non aveva che il nome, tanto è vero che Jospin rivendicò al termine del suo doppio mandato, “un diritto d’inventario” sulla sua eredità politica.
La stagione secolare del socialismo francese inizia il suo declino proprio con Mitterrand; segue con il fallito rilancio di Jospin e si chiude infine con l’elezione del candidato debole Hollande avvenuta, ricordiamo, a causa dello scandalo sessuale che colpì il delfino designato Strauss-Kahn. Di Mitterrand Presidente non si ricordano atti politici totalmente dissonanti con i principi economici e la prassi politica delle due potenze economiche e “spirituali” del liberismo mondiale a lui coeve e che di fatto gli dettarono l’agenda: Thatcher e Reagan.
Prima o poi dovremo condurre un’analisi anche sul particolare destino della sinistra italiana. Come sempre, ma soprattutto a partire dal Risorgimento, i destini delle due nazioni, Italia e Francia, sono legati da effetti di risonanza reciproci: occorrerà pertanto intentare un’analisi anche sulle condizioni generali della sinistra italiana che appaiono altrettanto periclitanti.
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