Partiti e politici
Inclusione e fiducia, due parole-chiave per Livorno, parola di Luca Salvetti
Sabato pomeriggio sono stato alla presentazione del programma elettorale di Luca Salvetti, candidato sindaco per il centro-sinistra a Livorno. E c’è stata un’immagine che mi ha colpito particolarmente, prima ancora che la sala strapiena e le tante facce di gente che conosco. Quella dalla ragazza che sul palco accanto a Luca Salvetti, nel linguaggio dei segni, riportava tutto quanto veniva detto dalle varie persone intervenute insieme a lui. Scorrevano le slide con i punti principali del programma, spunti per una città che all’interno della coalizione abbiamo provato a immaginare, tirandone le linee essenziali in alcuni gruppi di lavoro. Una città capace di uscire dal regime dell’emergenza, una città in cui anche il Comune si faccia promotore di occasioni di impiego qualificato, una città che possa aggiornare la sua narrazione trovando un tono migliore, sicuramente più alto, come si meriterebbe per tutto il patrimonio che Livorno ha alle spalle e che finora è stato sfruttato solo in parte.
La ragazza del linguaggio dei segni è un simbolo, che è quello di un nuovo modo di intendere la politica. Io la guardo mentre nel labiale e muovendo le mani cerca di rendere tutto quanto viene detto comprensibile al pubblico che in prima fila si avvale del suo aiuto. E mentre continuo a osservarla, penso che c’è una questione di inclusione sociale che non possiamo sottacere, perché a livello nazionale e internazionale la questione della marginalità e della marginalizzazione di alcuni gruppi e di alcune minoranze sta deflagrando come non avevamo mai sperimentato prima, perché la questione del diverso viene strumentalizzata quotidianamente fino a farla diventare un parafulmine a cui imputare tutte le conseguenze di una situazione economico-sociale che tutti sappiamo essersi originata per tutt’altri motivi.
Tutta la parte iniziale del programma di Luca Salvetti è dedicata al lavoro e alla ricostruzione di Livorno. La città negli ultimi dieci anni ha subito particolarmente le decisioni di alcune multinazionali di delocalizzare altrove la loro produzione e ha visto molte piccole medie imprese andare in difficoltà a causa della recessione affrontata a livello internazionale. La Regione Toscana ha dedicato molte risorse e molta attenzione al territorio livornese al fine di rafforzarne la spina dorsale con il finanziamento di alcune infrastrutture portuali e ferroviarie importanti e anche con il riconoscimento di vari incentivi per le imprese. Luca Salvetti dice che il Comune di Livorno nei prossimi anni dovrà impegnarsi per non perdere nemmeno un posto di lavoro e allo stesso tempo per creare esso stesso come ente occasioni di impiego. L’unico modo per garantire queste cose è lavorare in stretta sinergia che i comuni limitrofi, la regione e il governo nazionale. E poi agire affinché arrivino in città molti più finanziamenti europei di quelli che sono stati intercettati fino a oggi. Perché restando isolati non si va da nessuna parte.
E Livorno ha un polmone importantissimo da mettere in moto per creare occupazione e sviluppo. E’ il porto con tutto il suo water-front, quella linea invisibile che sta tra porto e città e che può essere meglio valorizzata, dando a essa priorità sia a livello di programmazione urbanistica, che industriale e commerciale. E una delle proposte del programma di Luca Salvetti è di creare un assessorato specifico al porto e al water-front, una figura il cui compito dovrà essere giorno per giorno quello di capire e studiare come fare interagire al meglio questi due pezzi di città, queste due anime, che messe insieme fanno insieme quella che tutti conosciamo come Livorno. E di questa nuova fase di rilancio economico del territorio il comune dovrà essere l’attore principale, un comune le cui porte centrali siano sempre aperte anche per gli imprenditori e per tutti coloro che a livello imprenditoriale vogliano mettersi in gioco in città.
C’è un bellissimo clima di fiducia dentro la sala del LEM in cui sono seduto in quinta fila. Fuori da qui la coalizione di centro-destra sta lavorando su corde diverse, alimentando la paura e la voglia di denuncia. Pensando alla retorica di Lega e FdI mi viene freddo ai polpacci, perché tutta la narrazione di questi due schieramenti è improntata a questo, a farti sentire un vuoto nello stomaco, qualcosa che però non può essere colmato solo mandando più pattuglie di polizia in giro e promettendo sicurezza. Torno alla sala in cui sono seduto, e al ricordo recente delle due camminate fatte con Luca Salvetti alle Sorgenti e in zona Fabbricotti, quelle a cui ho partecipato direttamente. L’aria che si respira in città, quella che ho respirato, è come quella di questa sala, un posto dove c’è insieme molta fiducia e molta voglia di riscatto. Soprattutto molta voglia di non lasciare nessuno, davvero nessuno indietro. Il clima di questa sala è quello che voglio e per questo mi sono candidato per Futuro a sostegno di Luca Salvetti. E non facciamoci fregare da chi prova a raccontare Livorno per come essa non è mai stata.
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