Partiti e politici
Incessantemente perculati i 5Stelle ringraziano: questo trionfo è merito vostro
Avete spinto i Cinquestelle al trionfo. Dovreste esserne orgogliosi. Siete riusciti in un’impresa titanica: dileggiando, insinuando, demonizzando, lanciando allarmi su allarmi. In un solo concetto: pensandovi superiori. Si credeva a un’impresa unica e irripetibile, cinque anni fa., quel venticinque per cento, raschiato piazza dopo piazza, con Grillo instancabile frontman che chiamava alle armi i suoi italiani. Oggi sono molti punti in più di quel tempo che sembrava magico. Hanno forse governato bene, i ragazzi della Casaleggio Associati? Macchè. A livello nazionale, nisba, non erano (ancora) in partita, ma Roma è stata presa e distrutta da Virginia Raggi e l’Appendino sta deludendo assai i severissimi torinesi. La Raggi, un sindaco come la Raggi, avrebbe ammazzato qualsiasi movimento, avrebbe annientato il Pd nazionale più di quanto il Pd capitolino ha annientato Roma. Hanno forse fatto una grande opposizione, i ragazzi della Casaleggio Associati? Qui, delle cose si sono viste, si è visto un impegno incessante, disordinato, scoordinato. Spesso hanno alzato il tappeto dove altri hanno buttato la polvere. Oggi, volendo, perdono la vocazione a una inesorabile opposizione e si propongono per qualcosa di più impegnativo.
Neppure le debolezze degli altri partiti, possono davvero spiegare il trionfo pentastellato. C’è qualcosa di più profondo e di diverso. E riguarda voi, voi di sinistra, che avete esercitato un diritto inalienabile delle buone democrazie: il diritto al dileggio, alla sottovalutazione, l’incessante presa per i fondelli nei confronti di questi parvenu della politica. Avete battuto tutti i territori del discredito, dedicandovi persino alla grammatica e al rispetto del congiuntivo, certo sacro, ma che dovrebbe indurvi alla prudenza quando nasce dal consistente nulla culturale che accompagna le vostre politiche. Qualunque terreno lo avete battuto, come piccoli scimpanzè vi siete grattati le ascelle per ridere dei grillini, qualunque cosa potessero inventarsi. Evidentemente non vi siete chiesti mai interrogati sugli effetti di un atteggiamento così perverso, che non guardava mai in casa propria ma sempre sull’uscio degli altri. Anche noi giornalisti ci siamo divertiti molto, alcuni di noi almeno, ve ne citerei due, sono donne, Maria Teresa Meli e Laura Cesaretti, seguite le loro fantastiche prese per il culo che hanno portato i penta stellati alla finale di Champions. E come non consegnare alla fesseria cosmica il direttore del Foglio che addirittura ha chiamato alla penna e alle armi gli intellettuali di buona volontà, immaginando la democrazia in pericolo. I partiti li lascio per ultimi perché è come sparare sulla Croce Rossa e non è il caso di accanirsi ulteriormente sul Partito Democratico, per esempio. Prendete la raccolta di democratica.com, il giornalino di partito che ha costantemente preso per il culo di Cinquestelle. Troverete molte delle spiegazioni a tutto questo. Renzi, poi, si è battuto come un leone, ha cercato la rissa con Di Maio, dicendogli: “Se sei un uomo…”
E poi ci siete voi di Facebook. Ognuno di voi, un post dopo l’altro, un insulto dopo l’altro, ha portato un voto in più ai Cinquestelle. Avete adottato un nuovo deputato e dovreste esserne orgogliosi. Vi siete esercitati nell’unico bersaglio facile facile di questa tornata, quello che non prevedeva l’uso della ragione, ma solo della faciloneria becera su cui Zuckerberg campa agevolmente. Riprendete lo storico del vostro scontento, passate un post dopo l’latro e sorridete di quanto siete stati bravi a sparare il Movimento nel cyberspazio della politica.
Se è stata una lezione politica, ce la ricorderemo, ragazzi.
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