Partiti e politici
In vista delle elezioni, a Rimini è caos 5 Stelle
Nell’era ante-Tafazzi, quando proprio si voleva segnalare la propensione all’autogol – specie in politica, di solito a sinistra – toccava pescare, elitariamente, nel nannimorettiano, ‘continuiamo così, facciamoci del male…’. Il signore in calzamaglia nera e sospensorio che, allegramente si martella con una bottiglia le parti intime, rende però meglio l’idea del livello un po’ surreale raggiunto, talvolta, dalla politica italiana. Quella vecchia. E pure quella nuova. Nuovissima. A Rimini – che non sarà il centro del mondo ma che, nell’immaginario collettivo, ha ancora il suo perché – va in scena, sotto il cielo del Movimento 5 Stelle, una sorta di piccolo ‘dramma’. Che ha dell’incredibile. Manco si fosse nel centrosinistra che accanto al ‘corpaccione’ del Pd vede volteggiare Sel, Sinistra Italiana e Possibile, il movimento pentastellato riminese, protagonista di buoni risultati in tutte le ultime tornate elettorali – a partire dalle comunali del 2011 quando l’allora candidato sindaco, Luigi Camporesi, strappò l’11,3% per arrivare al 30,6% alla Camera e al 28,7% al Senato ottenuti in provincia alle ultime politiche – rischia di ‘frenare’, proprio sul più bello. Nell’anno in cui l’ipotesi di un ballottaggio alle amministrative di primavera assume contorni più nitidi – fosse pure per l’eco di quanto accaduto di recente nella vicina Riccione dove il Pd ha ceduto il passo dopo lustri di regno ininterrotto -, i 5 Stelle riminesi fanno volare gli stracci. Prima, Camporesi abbandona il campo e si prepara a lanciare una lista civica. Poi, mentre gli attivisti dello ‘zoccolo duro’ – tra cui la deputata Giulia Sarti, l’europarlamentare, Marco Affronte e la consigliera regionale, Raffaella Sensoli – individuano e investono su un buon candidato sindaco come l’avvocato penalista, Davide Grassi, scende dialetticamente nell’arena l’ex moglie di Beppe Grillo, Sonia Toni. Che mette in guardia gli attivisti ad andare avanti nel definire quella di Grassi come la candidatura del Movimento priva com’è dell’imprimatur dello staff casaleggiano. E poco importa se il penalista, 40enne, blogger del ‘Fatto Quotidiano’, co-autore del libro “San Marino Spa’ sulle mafie in Riviera e già Garante dei diritti dei detenuti di Rimini possa avere le carte in regola per provare a scalzare l’attuale sindaco piddino, Andrea Gnassi, in corsa per la riconferma.
“I signori che l’hanno organizzata”, la lista, attacca ospite sul blog ‘Salvarimini’, l’ex signora Grillo, “lo hanno fatto senza nessuna certificazione in mano da parte dei garanti del M5S ma non solo: questi, non avendo una lista di candidati pronta, non hanno nemmeno eseguito quell’invio indispensabile poi a ricevere l’eventuale certificazione”. Quindi, niente da fare. E la possibilità della nascita di una nuova lista, la seconda o la terza considerando Camporesi, figlia dell’esperienza 5 Stelle riminese. Cose da mal di testa. Da vecchia sinistra. Difficile spiegare a un giovane – chè giovane è la base dell’elettorato pentastellato – l’esistenza di una lista con un candidato definito scelto dagli attivisti della prima ora ma che, al momento, non ha la certificazione dei vertici nazionali; la presenza della ex moglie del fondatore del movimento e la possibilità di una altra lista, magari certificata; l’ex figura di spicco che lavora alla sua, di lista, chissà magari catalizzando pure l’attenzione di altre forze alternative al Pd e all’attuale sindaco. Alla finestra, forse più che sollevato, a guardare i rivali ‘andare ai materassi’. Senza requie. “Noi, fiduciosi che l’abnegazione non possa essere confusa con la meschinità – hanno scritto ieri in una nota Sarti, Affronte e compagni – continuiamo a produrre quanto richiesto per certificare la nostra lista: a tutti coloro che sperano di vedere a Rimini la nuova edizione de ‘La notte dei lunghi coltelli’ consigliamo di stare sereni, i loro festeggiamenti sono un po’ troppo prematuri”. Parole cui sembra fare da contraltare , sempre ieri, un post scriptum sul blog di Beppe Grillo, in coda ad un’intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’, che potrebbe riferirsi anche alla situazione riminese, visto che Grassi si era inizialmente fatto avanti, nel 2013 con Rivoluzione Civile di Ingroia, salvo ritirare la propria candidatura per ragioni professionali. “A tutela del MoVimento 5 Stelle – recita il p.s. – non verranno certificate liste con persone che hanno corso contro il MoVimento 5 Stelle in precedenti elezioni per tutti i capoluoghi di regione e di provincia.” Parole accolte sobriamente, sulla sua pagina Facebook, da Sonia Toni: “un orgasmo”. E benvenuti a Rimini.
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