Partiti e politici
In Veneto scontri tra giganti: Tosi, Zaia e Lady like
Man mano che si avvicinano le elezioni amministrative in alcune grandi regioni italiane la lotta nei partiti si fa sempre più furiosa e non risparmia nessuno ne a desta ne a sinistra.
Il caso del Veneto, che è la regione più grande dove si faranno le elezioni, è quello più grave perché la destra che lo governa con ampia maggioranza avendo come Presidente il leghista Luca Zaia trova difficoltà a riproporlo come candidato essendosi dichiarato Zaia fedele al nuovo segretario della Lega Salvini (un pochettino fascista). A questo punto il sindaco di Verona Flavio Tosi, che si oppone a Salvini, si è candidato lui cercando di negoziare l’appoggio del centrodestra. La candidata Pd Alessandra Moretti, ritenuta perdente anche per una certa sua spocchia intellettuale (viene chiamata lady like), sembra recuperare voti ed è possibile che, con la divisione della destra, possa vincere. Quasi la stessa cosa sta accadendo nelle Marche ma a sinistra dove l’attuale Presidente del Pd Giovanni Spacca non verrà ricandidato e intende costituire una lista autonoma con le forze sparse del centro. Non parliamo poi della Campania dove gli amici dell’ex Cavaliere Berlusconi sono divisi tra quelli che vorrebbero far fronte con Salvini e l’estrema destra e gli altri che occhieggiano al Pd.
Si potrebbe continuare parlando praticamente di tutte le situazioni elettorali della prossima primavera fino al più piccolo paese. La miseria culturale e ideologica dei partiti italiani li rende fragili e pronti alla disintegrazione in nome di operazioni elettorali sempre più spregiudicate. I risultati di tutto ciò sono facili da prevedere: da una parte la difficoltà della gestione pratica delle amministrazioni e, dall’altra, una tendenza populista spinta dalla necessità di conquistare maggioranze e potere. Molti elettori non andranno alle urne ma quelli che ci andranno saranno frastornati da situazioni anomale e da leaderismi locali talvolta caricaturali.
In questo quadro lo sforzo del governo di Renzi di centralizzare e di sfoltire il sistema politico è positivo e le preoccupazioni della Presidente della Camera per un calo di democrazia sono eccessive e forse, a sua volta, provocate dal tentativo di occupare spazi nel futuro schieramento di estrema sinistra che si sta faticosamente delineando all’orizzonte.
Dei gravi problemi che ci circondano ( Grecia, Ucraina, Libia e crisi economica non ancora risolta) le forze politiche del paese sembrano essere disinteressate al punto che non sappiamo bene qual’è la posizione dell’Italia nel confronto internazionale. Nel frattempo da ogni dove ci arrivano notizie di stragi e di violenze come non si vedevano da secoli: prigionieri ostentati nelle gabbie e poi bruciati nelle stesse, bambini morti e mutilati in quantità industriali, cristiani di tutti i tipi massacrati da quelli Copti( poco graditi al Vaticano) a quelli Caldei in interi villaggi e via seguendo per l’Africa più o meno nera con notizie spaventose che ne nascondo altre ancora peggiori. Però il problema dei Veneti è se votare il buon sindaco Tosi che non riesce, malgrado gli sforzi, a nascondere le sue forti ambizioni o Lady like Moretti. Accontentiamoci.
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