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Immigrazione. La vena ulcerosa del grillo parlante
Quando parla dei potenti è un fiume in piena, ma raramente sbaglia la mira. Quando poi parla del capitalismo finanziario condivide ampiamente quello che oramai la maggioranza ha capito e che solo certuni talebani del PD (specie quelli col culo parato) fingono di non sentire. Ma poi all’improvviso gli parte quest’embolo sugli immigrati e così finisce per fare come fanno certi bambini, al mare col retino, quando ormai troppo annoiati dal non riuscir a catturar pesci s’avventano melanconici sulle prime alghe che galleggiano, nello stesso modo il nostro grillo parlante farfuglia sull’immigrazione. Ad esempio oggi che una pattuglia di PS a Sesto San Giovanni, becca per caso e per caso secca (sempre per caso) un altro terrorista che si era dimenticato in giro la carta d’identità, Grillo nota che questo tizio tunisino s’è radicalizzato in un carcere italiano e ne conclude: “Chi ha diritto di asilo resta in Italia, tutti gli irregolari devono essere rimpatriati subito a partire da oggi” (*).
Che cos’é, una boutade? Un programma? Un’iperbole? No, cerchiamo di prendere il comico alla lettera… Oggidì 24 dicembre 2016 secondo lei dovrebbe partire un “rastrellamento generale”? E tutti quelli senza permesso di soggiorno dovrebbero essere ingabbiati negli stadi, pronti per l’espulsione? E verso dove? No perché è meglio che il marchesino del Grillo lo sappia (e lo sa, perché lo scrive pure lui nel post *) che Anis Amri non è stato riconosciuto dalla Tunisia, e la strategia di molti migranti economici è proprio quella di non dichiarare la propria origine per evitare il rimpatrio forzato. Come procediamo perciò questa notte, dopo il rastrellamento, con questi? Puntiamo il dito sul mappamondo e li paracadutiamo un po’ dove capita, nottetempo? Oppure seguiamo delle procedure? Perché, signor Grillo, dare una soluzione stupida ad un problema complesso significa solo aumentarne ulteriormente la complessità. Lo sanno bene gli ingegneri. Non si può brandire impunemente quel “a partire da oggi” senza spiegare come e a quali costi umani. Non stiamo parlando del destino dei pacchi di Amazon. E i richiedenti asilo Grillo, vanno considerati tali? O vanno incaprettati e spediti in un paese che magari domani stesso li ammazza direttamente all’aeroporto? E nelle more giuridiche di questo riconoscimento, operato dal nostro Stato, lei pensa debbano esser detenuti pur senza aver commesso alcun reato? Perché notoriamente chi fugge da una persecuzione, è bene lei lo sappia, non compie alcun reato.
Oppure facciamo una legge per imprigionare i richiedenti asilo? Per espellerli comunque “da subito”? Cosa ci propone lei… Far decadere i tre gradi di giudizio per chi non possiede il dono genico dell’aspetto indoeuropeo? Oppure più credibilmente lei sta solo -e ancora- intrattenendo il suo pubblico, lei sta solo ciclostilando il solito post “acchiappa-alghe” per gente semplice spaventata e rancorosa?
E infine con quelli che scappano dalla fame, signor Grillo.. Che si fa? Li si sfama e cura, o li si rimanda “da oggi” nuovamente in alto mare? Anche una donna incinta? Anche se viene magari da Nazareth, la notte di natale? Oppure quella no, perché così suona male? Perché signor Beppe.. con queste salvinate rusparole il movimento cinque stelle di cui lei è autorevole esponente, guadagnerà pure un certo consenso tra gli imbecilli, ma dimostra al contempo la sua incredibile immaturità politica. Un problema storico e politico non si risolve con una narrazione isterica, incapace di consequenzialità, puramente retorica. Dovrebbe sapere che tutto questo isterismo è già stato tentato e praticato, finanche con speronamenti e consequenziali affondamenti delle navi degli emigranti (Katër i Radës, primo governo Prodi, 1997, ricorda? *), ma l’isteria nulla ha risolto, perché questo è un problema globale, secolare. Salvini con le ruspe schiaccia delle tende che poi l’umanità deve nuovamente fornire a delle persone all’addiaccio, e laddove invece non le fornisca nuovamente, questa ulteriore marginalità partorirà solo ulteriore radicalizzazione. Il sonno della ragione genera sempre (e solo) nuovi mostri. Il caso francese (*) e quello belga (*) ma anche questo tedesco di ieri dimostrano senza ombra di dubbio che sono proprio le periferie e le galere (loro massima espressione, foucaultianamente parlando) il vero brodo di coltura della radicalizzazione, e non certo l’immigrazione in quanto tale. Una risposta stupida, squisitamente parolaia, che liscia il pelo all’ignoranza, a questo problema complesso, finirebbe così per aggravarlo ulteriormente. Perciò la sua istigazione di oggi, Grillo, è pericolosa e banale al tempo stesso, e l’unica cosa che ne emenda la gravità è la sua caducità informatica, la sua rapida obsolescenza, per fortuna essa durerà infatti il tempo d’ogni altro “rutto digitalvirale” la cui sgradevolezza lascerà ben presto spazio ad altro.
Cari amici del cinquestelle, aldilà e al disopra delle solite contumelie interessate del partito di Scalfari, so che il vostro movimento a livello parlamentare ha fatto ben altro. Se dal 2013 il reato di immigrazione clandestina è stato prima messo in discussione e poi finalmente tolto dal nostro codice penale è stato proprio grazie alla spinta determinate di un emendamento dei senatori Andrea Buccarella e Maurizio Cioffi del cinquestelle (*). E ciò è avvenuto grazie ad una consultazione online in cui la vostra rete ha appoggiato questa abolizione, sconfessando apertamente il fondatore (*). Quindi è inutile girarci attorno, liberatevi di questa palla al piede o, più rispettosamente, di questa scomoda àncora al palcoscenico, di questo suggeritore dalla bocca troppo larga, troppo comico per suggerire e troppo suggerente per far ridere. Aiutatatelo a smettere. Questo è un peso che vi terrà, altrimenti, eternamente nella culla, quando non vi costringerà al recinto dei cani.
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