Partiti e politici
Il sorpasso: Lega primo partito
Corrado Guzzanti ne aveva fatto qualche anno fa una divertente parodia: Bossi nei panni di Gassman e Tremonti in quelli di Trintignant. Oggi si potrebbe sostituire Bossi con Salvini e Tremonti con Di Maio, e il risultato non sarebbe dissimile. La forza dell’uno contro la debolezza, la timidezza quasi, dell’altro; il navigato politico da una parte, il neofita un po’ ingenuo dall’altra. Lega insieme – ma un po’ anche contro – ai 5 stelle.
Il sorpasso ce lo aspettavamo tutti, ma forse non con questi tempi rapidi, magari tra qualche mese. E invece è già qui. Molti dei sondaggi che stanno uscendo in questi giorni vanno nella stessa direzione: la Lega è diventato il primo partito, raggiungendo e poi distanziando il suo partner di governo. Acquisendo votanti da ciò che resta del centro-destra, con Forza Italia in netta crisi di consensi e con gli stessi Fratelli d’Italia in leggero regresso, la coalizione nella sua interezza rimane più o meno agli stessi livelli delle elezioni del 4 marzo, ma gran parte dei voti sono ormai di Salvini e del suo partito.
E il Movimento 5 stelle arranca, privato com’è oggi della sua parte più di sinistra, pentastellati non molto contenti di un’alleanza troppo virata sui contenuti leghisti e che si astengono ora dal riconfermare la propria precedente scelta in favore del M5s. Le parti, dunque, si sono invertite a livello elettorale: Lega in testa, grazie a politiche chiaramente condivise da tutto l’elettorato di centro-destra e anche da significative porzioni di altre parti politiche; M5s in seconda posizione, che rischia di perdere sempre più appeal, se non individua anch’esso velocemente qualche tema condiviso dagli italiani.
I gesti simbolici e le dichiarazioni pungenti di Salvini vengono apprezzati da una vasta maggioranza degli elettori, il che permette al governo nel suo complesso di ottenere livelli di fiducia mai raggiunti prima dai precedenti esecutivi. D’altra parte, se sommiamo i voti (potenziali) dei due partiti al governo, arriviamo ad un totale superiore al 60%; aggiungendo qualche altro elettore di centro-destra, il consenso per Giuseppe Conte arriva facilmente vicino ai due terzi della popolazione.
E l’opposizione? Resta lì dove era posizionata qualche mese fa, senza slanci né ribassi. Il suo orticello del 20-25% di italiani che tifano sinistra o centro-sinistra rimane immutato, in attesa di qualcuno o qualcosa che possa rinvigorire una forza politica che non sa bene da che parte andare, e cosa dire. Almeno per un annetto, se non due, le cose resteranno così. Poi, come accade appunto nel “Sorpasso”, potrebbe anche esserci un incidente di percorso per il governo. Speriamo ovviamente incruento.
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