Partiti e politici
Il lento scivolamento verso la democratura
Dice Dario Franceschini che si vince anche andando alle elezioni non in coalizione, ossia senza candidati e programmi comuni, perché non si può fare un nuovo Ulivo, ossia un’unione onnicomprensiva delle forze “progressiste”. Ognuno per sé. Una visione abbastanza personale e, mi si permetta, abbastanza controcorrente. Che, però, mi sembra proprio ciò che allontanerebbe ulteriormente gli elettori, i quali si sentirebbero presi in giro per l’ennesima volta.
Elly, tieni a bada Franceschini, non è quello che ci si aspetterebbe da voi, soprattutto da te, che ci tieni a mostrare una certa grinta e determinazione. In un momento come questo ciò che conta è l’unione e, sebbene tu, forse, non sia perfetta, perché nessuno lo è, è toccato a te, in questo momento storico pericolosissimo, reggere il confronto colla destra estrema. Che è formata unicamente da gente aggressiva e basta, senza alcuna qualità speculativa né argomentativa né concettuale, si arrampica sempre sugli specchi. E sta a te, e a intellettuali in gamba di cui non si vede l’ombra, rendere quegli specchi ancora più sdrucciolevoli, non ci vorrebbe molto, sai?
Conte e i Cinque Stelle rappresentano uno degli aspetti più detestabili di un’opposizione che non c’è, in quanto la loro visione è contrattista: io ti do questo e rinuncio a quest’altro, tu mi dai quello e io rinuncio a quell’altro. È ciò che è avvenuto nei contratti governativi di Conte prima colla Lega, chiudendo gli occhi sugli eccessi di Salvini, e poi col PD, risolvendosi in seguito, inevitabilmente, col trionfo dei Fratelli d’Italia che stanno funestando sempre in grado crescente questo Paese. Perché? Perché il fratellame d’Italia sa inventare favole seducenti basate sul nulla ed è su quello che vanno sgamati.
Infatti, buona parte degli elettori del Movimento Cinque Stelle ha capito benissimo l’andazzo e non lo ha più votato, facendolo decrescere felicemente. Va detto anche che Grillo ha stufato di fare il sabotatore a oltranza, coi suoi troppi vaffa, senza costruire alcunché, non riuscendo ad andare oltre la figura del giullare.
Sembra che la cosa più importante per tutti continui a essere la poltrona da conservare e che i diritti dei cittadini non importino a nessuno. Se s’iniziasse a fare qualcosa di concreto per i diritti dei cittadini potrebbe essere un segnale. Ma Renzi, allora segretario del Partito Democratico e capo del governo, ha abolito l’articolo 18, quello che difendeva i lavoratori dal licenziamento, criminale. E gli elettori fuggono a gambe levate da un PD incapace di difendere i lavoratori. Andando in direzione della fluidità, sempre meno definita e sempre più simile alle sabbie mobili, poi, alla fine, ci si ritrova invischiati. E questo è come si sente il cittadino medio, abbandonato a sé stesso.
Aperta parentesi, per fare solo un esempio dell’abbandono del cittadino: dal 1° gennaio, il nuovo tariffario nazionale per le prestazioni mediche ha mandato in subbuglio tutto quanto. I laboratori analisi privati, in Sicilia, si rifiutano di sopperire alle mancanze del sistema sanitario nazionale (vabbè, la sanità, come tutto il resto, è gestita in maniera dilettantistica) e quindi non effettuano più i prelievi che i pazienti dovrebbero pagare solo attraverso ticket o addirittura senza alcun versamento. Il risultato? Ingolfamento degli ospedali, già al collasso, e diserzione dei laboratori privati le cui prestazioni, per la maggior parte della gente, diventano proibitive: non si possono pagare 110 euro per delle analisi, specialmente per chi deve farle mensilmente. Chi avrebbe esenzioni, come i malati cronici, i diabetici, gli anziani, eccetera, devono pagarsi ogni cosa. Ed è così per tutto.
Ma, ovviamente, s’insegue il Ponte sullo Stretto, struttura quanto mai discussa, inutile e dannosa, buttando via miliardi e miliardi che, se utilizzati per la sanità e altre infrastrutture bisognose di attenzione, renderebbero la vita dei cittadini meno pesante e, forse, più produttiva.
Le priorità di questo governo, evidentemente, sono legate ad appalti di amiciucci vari, tant’è che l’abuso d’ufficio è stato cancellato, via, non c’è più. E il Ponte è una macchina mangiasoldi da incubo. E io pago. Chiusa parentesi.
Franceschini, affermando ciò che ha detto, ha fatto sobbalzare tutti ma ha forse fotografato la realtà. Di certo non dà una mano a Elly Schlein per portare avanti un programma che convinca chi continua ad astenersi dal voto e riportarlo a partecipare alla vita civile del Paese. Perché è su quelli che bisogna puntare per riportare un po’ di partecipazione.
Elly, chi non vota più non ne può più di giochetti di alleanze post elettorali, perché si chiede che valore abbia allora il suo voto, ritrovandosi poi un governo che lui/lei non avrebbe mai votato, le cose si devono sapere prima. Infatti è ciò che è successo con Renzi, che poi andava a trovare Berlusconi per confabulare, cercando di strappargli dei voti perché secondo lui c’è sempre un piccolo cuore democristiano che batte in ogni italiano, e lui voleva captarlo. Continuare con queste manovrine da furbastri (si guardi a cosa s’è ridotto Renzi, oggi, una farfalla impazzita in una scatolina) significa sparire completamente e lasciare il campo agli psicofascisti, poiché la gente che non condivide questo governo e queste politiche distruttive di estrema destra è disperata e si rende conto che il suo voto a un’opposizione incapace continuerebbe, soprattutto con questa legge elettorale che nessuno mostra di voler cambiare, a essere perfettamente vano.
Franceschini, forse, avrebbe dovuto aggiungere questo: ognuno corra per sé, col proprio programma, l’importante è comunque mandare le destre in minoranza e poi si vede come ci si può alleare, perché il pericolo è il fascismo incombente. Ma non l’ha detto, forse lo ha pensato, o forse nemmeno. Quanto meno sarebbe una posizione più chiara.
Avverrebbe, però, una copia di ciò che è avvenuto in Francia, dove Macron è ancora lì sulla sua poltrona ma ha soltanto procrastinato la sua caduta, inesorabile. Povero sciocco. Ha acuito i contrasti e esasperato i francesi. I quali si spostano sempre più a destra. E ciò che vogliamo anche noi, ciò di cui abbiamo bisogno? Siamo sicuri?
Con ciò che succede nel mondo e cogli atteggiamenti assai confusi che le opposizioni hanno rispetto a tutto, Ucraina, Israele, islam, eccetera, l’elettore, soprattutto italiano, vorrebbe capire meglio.
Bisogna innanzi tutto che lo capiscano i partiti, senza bugie pietose e ipocrisie, narrando la realtà per ciò che è e non basandosi su schemi che non esistono più se mai siano esistiti, e chiamare le cose col loro nome.
Perché l’islam è ciò che abbiamo visto nel corso del Novecento e anche di questo secolo, abbiamo visto che cosa fa, Bataclan, Nizza, Torri Gemelle, Isis, Hamas, Iran, eccetera eccetera e non esiste un islam moderato. Le donne secondo il manuale di sharia devono essere sempre e comunque battute dal marito, quando vede un’opposizione verso di lui, perché sono donne e basta. Lapidate se lo tradiscono, insieme all’amante. Le mogli possono anche essere bambine, proprietà del padre che può disporne come crede. Gli omosessuali sono considerati alla stregua degli adulteri, quindi lapidabili. Non esiste un talebano o un fratello mussulmano o un religioso islamico moderato. Né c’è un Rinascimento nell’Arabia Saudita. La bugia è l’inganno che è consentito, anzi, incoraggiato dal Corano nei confronti dei miscredenti. Questo è quello che dev’essere lampante per chi crede di difendere la causa palestinese.
Gli ebrei questo concetto ce l’hanno molto chiaro perché ci vivono accanto e, soprattutto, sanno bene che vuol dire “genocidio”. E il 7 ottobre hanno ricevuto un messaggio molto netto dalle frange più scatenate dell’islam. No, grazie, adesso sappiamo come difenderci, in Germania, nei lager, non potevamo. E, nonostante le apparenze, sebbene sia evidente in quali condizioni versi Gaza oggi, a causa dell’implacabile occhio per occhio israeliano, sul numero dei morti non c’è chiarezza affatto perché le notizie le diffonde Hamas. Certo non è che se ci sono mille o diecimila morti la cosa cambia, perché ciò che è successo e che succederà ancora è un’infelicità perpetua di due popoli vicini. E Hamas ha costruito, coi soldi degli aiuti umanitari, il labirinto di tunnel sotto la città, principalmente sotto le scuole e gli ospedali, immaginando che non sarebbero mai stati colpiti. E invece no, è andata diversamente, perché l’ira di Israele è inarrestabile quanto quella di Hamas. E come si fa a stabilire chi ha torto o ha ragione? Di sicuro per l’islam, così come per ogni totalitarismo, la vita dei cittadini (anche mussulmani) è sacrificabile nel nome della sharia, perché è per la gloria di Allah. Chissà quanto saranno d’accordo i cittadini palestinesi, se il lavaggio del cervello che le scuole coraniche fanno fin dall’infanzia ha cancellato qualsiasi neurone critico. Certo, ciò non giustifica il massacro di civili operato a Gaza, ma ci si chieda, almeno, quanto Hamas sia appoggiato dal suo popolo e quanto odio sarà sempre presente quando uno straccio di “pace” arriverà.
Noi misuriamo tutto col nostro metro di democrazia ma dimentichiamo che, quando c’è una teocrazia, le libertà individuali cessano di botto. Tutto è in funzione della divinità, le cui voglie, insane o meno, sono stabilite dai sacerdoti, i quali si basano su libri presuntamente sacri, direttamente prodotti e dettati dalla divinità ai suoi profeti. Agli occidentali piace immaginare che esista quest’islam moderato, perché alcuni mussulmani in terra europea si mostrano diversi, sebbene non apostati.
La menzogna viene utilizzata per embobiner les touristes, come si dice in Francia, ossia per truffare gli occidentali e vender loro ciò che non è. Sembra un comportamento infantile, immaturo, eppure è così. La ragion di stato, di uno stato democratico, esigerebbe la tolleranza e così si recita la bugia che esisterebbe un islam più mite.
L’Occidente, partendo dall’Afghanistan, lasciando nella disperazione milioni di afgani che avevano sperato in un cambiamento, ci ha voluto far credere che i talebani avrebbero rispettato le promesse fatte a quell’altro bugiardo matricolato di Trump. Sembra di sentire un altro bugiardo, Matteo Renzi, che diceva a Enrico Letta “stai sereno” per poi silurarlo. S’è visto che succede quando si crede alle bugie di Pinocchio. Le donne afgane (ma si estende a tutte le donne del mondo mussulmano, soprattutto quello ortodosso) hanno, per i talebani, lo stesso valore degli animali, forse anche meno, e tutto ciò che stavano riconquistando è stato cancellato e si è ritornati alla barbarie. Ci vuole pochissimo per regredire.
Finché le religioni (cristianesimi inclusi) avranno un ruolo centrale nella vita delle persone e, soprattutto, saranno così rocciosamente dogmatiche e basate sull’eliminazione dell’infedele perché il mio dio è quello giusto e il tuo no, non ci sarà tregua che tenga. Il giorno dopo si ricomincia da capo.
Il criminale di guerra libico, il generale Osama Almasri, dopo essersi fatto il giro turistico d’Europa, andando a vedere le partite di calcio qui e là, è tornato fresco e pettinato in Libia, dove tortura i prigionieri che scappano dall’Africa centrale per non farli arrivare in Europa. Tutto questo contro la cattura imposta dalla Corte Penale internazionale, che lo aveva giudicato criminale di guerra. La sceneggiata ha avuto luogo perché non si poteva fare altrimenti ma poi le porte del carcere si sono aperte, chissà con quali ricatti. Fa parte dei patti scellerati colla Libia (quale Libia?) del nostro paese ipocrita, iniziati con Minniti, un “democratico”, all’epoca. Patti che chiudono gli occhi sulle torture, gli stupri e ogni sorta di violenza imposti ai migranti (uomini, donne e, soprattutto, bambini) che sono riusciti ad attraversare il deserto pur di arrivare sulle coste del Mediterraneo, proiettati nell’illusione di una nuova vita senza soprusi. Figurarsi se Giorgia si fa imporre le regole dall’Europa, lei è la Regina di Cuori e fa ciò che vuole lei.
Ora, gli elettori che non votano più, Elly cara, non lo fanno perché non vogliono vedere più codeste cose. E vorrebbero un PD veramente agguerrito, che si occupi davvero di ciò che porta nel nome, la democrazia, quella vera, quella che sembra scomparire giorno dopo giorno metamorfosandosi in democratura.
Se si farà come Franceschini ha detto, quelli che si erano riavvicinati torneranno da dove sono venuti. Non incrementeranno le destre ma nemmeno le sinistre, perché, come sempre, non si sentiranno rappresentati e preferiranno ritirarsi nel loro solipsismo.
Scolpitevelo tutti in fronte, guardatevi allo specchio e, se non ve la sentite di andare avanti con onestà, fatevi da parte e fate cambiare l’aria. Non c’è più tempo per queste indecisioni. Soprattutto, basta coi cattolici che devono rientrare dalla finestra. Le chiese sono vuote, non ci sono più cattolici (e quelli che ci sono, che votano Lega e Fratelli d’Italia, sono fanatici tali e quali agli islamici), ci sono solo persone stufe che hanno bisogno di politiche a favore dei più deboli, sia socialmente sia economicamente, persone che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, persone discriminate, senza lavoro, non bamboccioni capricciosi, come vengono spesso dipinti molti giovani o persone stravaganti che non si riconoscono nel sesso a loro assegnato dalla natura.
Il centro, quel bel centro cattolico e reazionario di una volta, quello che ha prodotto decenni di potere democristiano e che è stato una palla al piede per il progresso, come hanno dimostrato i buchi nell’acqua di Calenda e di Renzi, che cercavano di riformarlo, non esiste più. O, meglio, si è spostato in fondo a Destra. Il papa è una figura obsoleta, un monarca assoluto fuori tempo massimo, così come i mullah e i patriarchi ortodossi, tutti nel loro costume tradizionale, come se stessero in palcoscenico. Nell’assenza di figure progressiste autorevoli, il papa viene indicato, addirittura, come voce dissenziente “progressista”, che espone le sue ragioni contro le guerre e le discriminazioni (ma lancia anatemi, poi, contro la teoria, perché solo di teoria si tratta, “gender”, dimostrandosi più vicino a Trump che al progresso). Un papa progressista, come no, assistiamo all’ultima mistificazione.
Quindi, Conte, cerca di rimetterti in riga e di smettere di fare il giochino né di destra né di sinistra e uno vale uno, crescete un po’ tutti quanti, per favore, ed Elly, di’ e fa’ qualcosa di sinistra, ma di sinistra vera, non annacquata, altrimenti gli astensionisti vi manderanno una cartolina elettorale piena di insulti. E fatti sentire e vedere non solo in Parlamento ma nelle strade, nelle piazze, nei circoli, in tv, nelle case della gente.
E Giorgia, anche se non cresce, piglia tutto, che è proprio ciò che bisogna scongiurare una seconda volta. Anche perché la prima cosa da fare, quando lei andrà via, arriverà anche quel momento, sarà riparare i danni che colei sta perpetrando e continuerà a farlo, ancor di più con un padrone potente come Donald Trump.
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