Partiti e politici
Il generale: finalmente il manifesto della destra
Non parlo del Generale al centro dell’attenzione: di lui si occuperà, ovviamente, la giustizia disciplinare dell’Esercito o anche la Procura di Firenze (non si è ancora mossa…?). Mi sembra invece che questo alto ufficiale in modo più o meno consapevole, anche rozzamente, ha presentato un completo esemplare del manifesto ideologico della Destra. Che poi a titolo personale parli dell’odio, può dipendere, anche dal risentimento perché, ad onta del suo brillante passato militare, invece di dargli un comando operativo, l’hanno messo a capo di quell’Istituto Geografico Militare che si occupa di disegnare le cartine topografiche.
Ma queste sono le noiose, e cruente vicissitudini delle lotte per il potere che qualsiasi gruppo dirigente, non solo militare ma anche politico, aziendale, sociale, religioso esercitano come il più alto scopo della propria esistenza.
Ora, il Generale non afferma cose nuove, già molto diffuse sia in una parte cospicua della popolazione e dalle forze essenzialmente di destra, ma le riunisce in un unico testo e cerca di collegarle in un’unica matrice ideologica. Per essere un po’ irriverenti è quello che ha fatto Marx con il Capitale…
Il problema della Destra italiana attuale è proprio quello di costruire un ideologia ben strutturata di nuovi valori che la gente condivida e supporti. Passato il mito risorgimentale della Patria ormai condiviso molto blandamente da tutti (non quando gioca la Nazionale…), tramontata la paura del terribile Comunismo (come per la Sinistra la nostalgia per la lotta di classe), cosa si può fare?
Da un lato non ci si può ergere a difensori del Liberalismo capitalistico quando si è addirittura superati dalla Sinistra (eccetto qualche nostalgico rivoluzionario in via di estinzione anche fisica) né si possono riprendere vecchie teorizzazioni tragicamente totalitarie e cruenti del Nazifascismo, allora vengono ripresi, ma separatamente , una serie di timori e persecuzioni che le persone oggi vivono. Alcuni di questi timori, quali quelli sulla microcriminalità, sono fondati, altri, invece toccano anche i più oscuri meandri della propria psiche, quali l’omosessualità, i transgender, i matrimoni gay, il femminismo, l’invasione di altre etnie, magari con la coloritura più scura e che vorrebbero anche imporre la sharia.
Il cappello che unisce questi timori è quello di una purezza della razza occidentale, che deve difendere i propri valori atavici, soprattutto quelli culturali, famigliari, un po’ meno quelli religiosi che si stanno estinguendo.
Tuttavia, se tutto questo si presenta come un ottimo agglomerato strutturale, nel quale ogni aspetto si collega a tutti gli altri, vi sono dei problemi. Cioè una parte della Destra e non solo gli eredi di Berlusconi ma soprattutto la parte di Fratelli d’Italia che hanno in questo momento la leadership e cioè il clan Meloni-Crosetto, intelligentemente, capiscono che non si possa costruire un consenso stabile sulle paure e sugli odi ma che bisogna costruire una coesione istituzionale efficiente che agevoli fortemente il benessere di tutta la popolazione. Cioè costruire un partito conservatore moderno. E può darsi che oltre i residui dei berlusconiani anche molti leghisti accettino una visione di questo tipo, stanchi di dover essere definiti razzisti ecc. (Forse anche Salvini, date le sue doti camaleontiche, si potrebbe adeguare)
E a Sinistra? La strada è più dura perché specialmente il Pd ha dentro di sé un’eredità marxiana, sia pure con tutte le sue vicende e traversie, che pone come punti fermi non solo il riscatto sociale ma anche i diritti civili e la necessità dell’accoglienza, qualsiasi sia il colore della pelle. E in questo proprio quei cristiani che erano una volta contrapposti diventano alleati efficaci. E gli altri (essenzialmente i 5 Stelle), prima o poi dovranno rendersi conto dell’assenza ideologica nella quale vivono e trarne le conclusioni a favore del PD. Avvertimento al Generale: stia attento a parlare di lobby ebraica perché in Israele questi accenni non si ammettono e ci potrebbe essere una visita non amichevole dei parà israeliani.
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