Partiti e politici
Grillini, gli elettori vi hanno ridato un capitale: ora pagate gli interessi
Siamo qui, ammirati e un po’ increduli, a rimirare quel capitale di fiducia che è il “venti per cento” dei ragazzi Cinque Stelle, che in molte città sono il primo partito, che hanno fatto ridere e piangere le altre formazioni politiche, che “non ci vogliono stare” e su questo non volerci stare potremmo parlare all’infinito. Insomma, siamo tutti d’accordo che hanno colpito ancora e non era detto, ma adesso vorremmo tanto capire che cosa ne faranno di quello scrigno pieno di consenso, perché questa è una seconda volta che fa effetto, ma le seconde volte non possono replicare pedissequamente le prime, pena il progressivo inaridimento del pozzo.
Questo passaggio elettorale ci dice che il racconto dei media, giornaloni e televisioni, è vagamente fuori dal mondo. Dal mondo dei bus, dei tram, dei bar, dei supermercati, delle bocciofile, o anche delle lussuose finanziarie. Dov’era nascosto questo venti per cento che non era percepito, nè nitidamente nè per via subliminale, dove si annidava – qualcuno direbbe questo enorme malcontento, ma siamo certi che sia solo malcontento e non proposizione? Il Movimento Cinque Stelle ha nei confronti degli elettori meno votati alla vecchia politica questo grande pregio, di essere un luogo ancora poco contaminato, se volete anche un luogo antagonista, dove c”è anche una parte poco logica e poco costruttiva che poi si sostanzia nel dire quasi sempre di no.
C’è l’elettore che dice, votando 5 Stelle: qui li metto in banca. Forse non c’è un’immagine più plastica, più corrispondente alla realtà. Vero, lo metti in banca il tuo consenso grillino, sai che la Banda Bassotti di stato che lavora ogni notte alacremente per sottrarti qualche centesimo al giorno dal tuo conto corrente, con la Banca 5 Stelle avrà vita leggermente più dura, alle volte molto più dura. Tutto vero, tutto giusto, e anche in questa occasione gli sportelli sono stati presi d’assalto. Ma che interessi ti dà la Banca 5 Stelle, sopratutto: che prospettive ti dà? Solo conservando, solo chiudendo il consenso nelle cassette di sicurezza degli elettori, il capitale progressivamente si esaurirà. Stavolta tocca trovare qualche formula magari non troppo magica, stile finanziere da estero su estero, ma veramente concreta che alla fine possa farti dire: ho fatto comunque un buon investimento, non ho intaccato il capitale e in più ho guadagnato qualcosa.
Ora si vuole “qualcosa” in più dai Cinque Stelle. Guardando alla Spagna, abbiamo visto subito come Podemos si sia sporcata le mani con possibili alleanze. Non è perdere la verginità, anzi. Su questo all’interno del Movimento il dibattito è giusto che sia anche duro. Allearsi con qualcuno su un programma condiviso, con l’obiettivo di governare le città, e un giorno chissà, è avere solenne rispetto dei cittadini che ti hanno votato. Prima o poi i cittadini si stancano dei no, e oggi si chiedono: se il giorno dopo il voto tutti ci considerano vincitori, perché mai dovremmo rientrare nella logica strettissima e scomoda della sola opposizione, pur considerando il grande lavoro di studio e di approfondimento sulle cose che quotidianamente anima questi ragazzi? Perché uno come Di Maio dovrebbe intestarsi giustamente la battaglia su una politica più etica e più rispettosa dei conti nei comuni nei quali governa il Movimento e mettersi esclusivamente di traverso quando si sbarca nei palazzi romani: per un fatto di simboli, perché con Roma non ci si sporca, perché il malaffare è lì? Ma questa logica, lo sappiamo perdente, venne già compresa in quel mantra ripetuto fino alla disperazione di «Roma ladrona», ch’ebbe poi impeccabile contrappasso nell’allegra festa dei diamanti tanzaniani.
Possiamo lungamente interrogarci su quanta protesta ci sia in quel venti per cento e quanta proposta. Dovrebbero interrogarsi i grillini, farne magari un assise trasparente, magari anche controversa, discussa sino alla domanda finale: vogliamo finalmente dare un po’ di interesse ai nostri correntisti?
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In copertina, manifestazione del M5S _ foto di Giuseppe Tiozzo, Creative Commons
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