Partiti e politici
I Bronzi di Riace che si nascondono da Rouhani
Straordinari del governo Matteo Renzi: ieri le statue di nudi sono state “censurate” ai Musei Capitolini per la visita di Rohani a Roma.
Senza preconcetti su quanto accaduto, lucidamente.
Comprendo le delicate questioni o “regole” religiose del popolo iraniano, comprendo che esistono dei protocolli diplomatici in queste situazione. Comprendo tutto, per carità.
Ma a tutto c’è un limite.
Perchè la cultura non ha vestiti e può rimanere nuda innanzi a un cinese, russo, turco, giapponese. Può essere nuda per la sua bellezza e la sua maestosità: immaginate i Bronzi di Riace con un pareo per coprire le loro parti intime? La statua di David a Firenze? La statua del Nettuno a Bologna?
O perchè no, avrebbe potuto far lapidare una donna, far decapitare un paio di gay, giusto per far sentire il presidente iraniano a casa sua.
Potrei continuare.
Non sono “tranquillo” innanzi a queste regressioni culturali, a una grande vergogna e una mortificazione per l’arte e la cultura intese come concetti universali.
Non lo sono, nemmeno, quando si assiste a una grave e palese violazione (in nome del compromesso) dei principi di laicità dello Stato e di sovranità nazionale.
E allora, se fosse vero quello che (proprio) Renzi dice (dell’orgoglio italiano per le sue bellezze), penso che questo ciò si può declinare come un puro e becero atto di provincialismo, un atto di una nuova subalternità non solo nei confronti dell’Iran, ma anche nei riguardi dell’Europa.
Perchè non si abdica alla propria storia e alla propria cultura con espedienti così ridicoli.
Ieri, oltre che sulle statue, è calato un velo pietoso anche sull’Italia.
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