Partiti e politici
Giuseppe Conte uber alles
Diventerà il nostro nuovo Presidente della Repubblica, se tutto finisce bene? Qualcuno già ipotizza di sì, che Giuseppe Conte possa essere la scelta giusta per sostituire Sergio Mattarella al termine del suo incarico, tra meno di due anni. A patto, beninteso, che la faccenda Corona si risolva in un modo positivo, senza “troppi” decessi e con un’Italia più forte e unita.
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Effettivamente, tra i tanti uomini politici più o meno navigati, tra i governatori regionali o i sindaci di alcune grandi città, nessuno pare abbia avuto la sua stoffa, la sua tranquillità e insieme la sua fermezza per fronteggiare l’avanzata del virus, senza alternare forti allarmismi a sollecitazioni economiche nel breve spazio di un paio di giorni, come in molti si sono invece improvvidamente avventurati a fare.
Chi l’avrebbe pensato soltanto un anno fa, quando Conte era impelagato nel costante incontro/scontro tra Salvini da una parte e Di Maio dall’altra, quando pareva essere un vaso di coccio in mezzo ai due vice-primo ministro impegnati ciascuno a solleticare a volte gli istinti più bassi dell’elettorato. E lui se ne stava quasi zitto, ratificando tutto ciò che gli veniva dettato.
Poi, improvvisamente, qualcosa è cambiato. In quei giorni di agosto, consumati a impedire nuove elezioni salviniane, è emerso un altro uomo, capace di sottolineare senza paura gli errori e i difetti del governo e in particolare del leader leghista seduto al suo fianco, guardandolo negli occhi e dicendogli tutto quanto gli aveva fino a quel momento taciuto, almeno pubblicamente.
A molti è parso quasi uno statista, in quel suo discorso alla nazione, capace perfino di delineare quale potesse essere la direzione da prendere per migliorare il futuro del paese, tanto che parecchi commentatori si sono chiesti: ma perché non l’ha fatto prima? Sarà stato forse il suo rapido apprendistato, come Presidente del Consiglio, a fare emergere infine una personalità che pochi avevano colto, nascosta in quel suo aspetto mite e sobrio.
E se nel passaggio dal governo giallo-verde a quello giallo-rosso era parso inizialmente una sorta di “uomo per tutte le stagioni”, poco alla volta è riuscito ad interpretare correttamente il sentiment degli italiani, come pochi altri uomini politici contemporanei hanno saputo fare.
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In queste settimane, dallo scoppio dell’epidemia fino ad oggi, Conte sembra l’unica figura politica di cui una grande maggioranza di italiani si fida per uscire dalla crisi. Il suo tasso di fiducia sfiora il 60%, apprezzato ovviamente dagli elettori dei partiti di maggioranza ma anche da quelli dell’opposizione, in seconda posizione soltanto rispetto ai medici e ai virologhi, a tutti quelli che si adoperano giornalmente per salvare vite. Proviamo soltanto per un attimo ad immaginare cosa sarebbe accaduto con Salvini premier, al posto di Conte…
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