Partiti e politici
Giorgia Meloni scambia una bandiera dell’Expo col segno dell’invasione islamica
Si sa che di questi tempi l’islamofobia, specie in Italia, e specie in politica, fa guadagnare punti.
Prima che cadesse in disgrazia, era Gianni Alemmanno a farsi carico dell’arduo compito di salvaguardare la cristianità di Roma e del Paese tutto dalla minaccia islamica. Memorabile la foto scattata a Torpignattara, in cui l’ex sindaco punta il dito contro una delle tante moschee illegali.
Adesso, dopo i fatti di Mafia Capitale, a indossare le vesti di paladino della cristianità contro l’attacco degli infedeli sembra volere essere Giorgia Meloni, volto non più nuovo ma ancora relativamente giovane della destra capitolina. Solo che la troppa voglia di denunciare il pericolo di islamizzazione della città eterna qualche volta fa brutti scherzi.
Ieri sulla propria pagina Facebook, la stessa su cui normalmente si scaglia contro l’euro e quelli che vogliono toglier il presepe dalle scuole, la presidente di Fratelli d’Italia ha pubblicato una foto in cui appare uno scorcio della centralissima via del Corso di Roma. In alto, in primo piano, campeggia una luminaria che ritrae una bandiera verde con un’iscrizione in arabo (per la precisione si tratta della shahada, la professione di fede enunciata da ogni buon musulmano) e una bella sciabola di quelle classiche della tradizione islamica.
L’ex ministro si indigna, e scrive testualmente nella didascalia:
“Roma: magica atmosfera natalizia a via del Corso”.
Seguono puntini sospensivi, facilmente interpretabili: per Giorgia Meloni quella bandiera piazzata lì, al posto dei consueti abeti e stelle comete, rappresenta una sorta di sacrilegio, l’ennesimo affronto alla cultura italica e cristiana. Per di più nel centro di Roma, e nei giorni che anticipano il Santo Natale. Dove andremo a finire di questo passo?
Di sicuro in questo modo la interpretano i follower della Meloni su Facebook. Il post, in meno di 24 ore, viene condiviso da 700 persone, e ottiene oltre 5mila “mi piace”.
I commenti, poi, sono inequivocabili. Citiamo i primi due:
“Ricordatevi la Fallaci cosa disse, soccomberemo….. Aveva visto lungo!”
“Ringraziamo Alfano….siamo diventati una fogna a cielo aperto….Va bene un numero chiuso come in Svizzera ma non mezza Africa da noi….”
Tutto già visto. Peccato che, come fanno anche notare altri utenti nei commenti alla foto, quella stigmatizzata dalla Meloni non sia l’insegna di una nuova moschea illegale o di qualche centro culturale islamico in cui si arruolano potenziali terroristi, ma semplicemente la bandiera dell’Arabia Saudita, stato sovrano riconosciuto dall’intera comunità internazionale.
Peraltro il vessillo non è lì da solo, ma fa parte dei 144 esposti dal Comune di Roma per ricordare l’appuntamento dell’Expo di Milano del prossimo anno.
“Abbiamo deciso di avere come illuminazione le 144 bandiere delle nazioni che hanno aderito al progetto Expo, nella visione di una Roma sempre più internazionale”, aveva annunciato il sindaco Ignazio Marino qualche ora prima, al momento dell’inaugurazione.
Se poi la bandiera dell’Arabia Saudita è posta in prima fila, non è perché l’Islam sta vincendo sulle altre culture e religioni, ma solo in funzione del rigoroso ordine alfabetico scelto dagli allestitori. Nella stessa foto postata dalla Meloni (che però, ovviamente questo si guarda bene dal farlo notare) si intravede, a sinistra, anche la bandiera della cristianissina Argentina, terra dell’attuale Papa.
Tutto questo – non varrebbe nemmeno la pena di sottolinearlo – la Meloni non poteva non saperlo. Ciò nonostante, proprio come l’ultimo dei taroccatori della rete, ha fatto finta di ignorarlo, pur di poter lanciare il messaggio che a lei interessava.
Certo è che, anche se si vuole fare una bella strumentalizzazione, un minimo pretesto da cui partire serve sempre. In questo caso non c’era manco quello. Se la Meloni vuole diventare la nuova paladina della destra e della cristianità, deve impararlo.
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