Partiti e politici
ENRICO LETTA: SCENDA FRA LA GENTE
Aprire alle periferie, agli esclusi ed emarginati, recuperare quei valori della sinistra popolare fatta nella storia dagli operai, dal proletario che consentì al partito comunista italiano di rappresentarne esigenze ed esserne la bandiera.
Riprendere il meglio dell’insegnamento moroteo, nel seno dell’altra forza popolare, la democreazia cristiana.
Enrico Letta, uno dei migliori allievi di Nino Andreatta, ha questo difficile compito: lo attende un duro cammino: diventerà all’unanimità il nuovo segretario del Partito Democratico.
Seppure il PD è l’unica forza politica ancora organizzata come un partito secondo i vecchi schemi, non è più tale: una confederazione di potentati, capi bastone, cacicchi, ognuno interessato alla propria fortuna: gestire il potere per il potere, non scendere mai da cavallo, abbarbicati a poltrone, perché la politica è un mestiere, altro non sanno fare.
Questa classe politica è quella del Partito Democratico che il povero Zingaretti – senza alcuna visione e progetto – non sopportava più e se ne è voluto liberare con le improvvise dimissioni.
Quelli del PD conoscono solo il palazzo, i suoi meandri, i suoi gangli, ma nulla della società civile.
È il partito dei radical chic, dei ministeriali, dei carrieristi, dei boiardi di Stato, degli occupanti delle poltrone per intere legislature.
La base si è liquefatta, andata con Salvini ed i Cinque Stelle.
È stato il partito delle banche, dei poteri forti, delle lobbies: questo in modo particolare con il “Bullo di Rignano”, Renzi, che ne ha mutato la sua struttura genetica.
Enrico Letta è un europeista, di raffinati studi, di visione internazionale, apprezzato dalla classe dirigente.
Ma se è vero che conosce il palazzo e rifugge dalla demagogia e dal becero populismo, deve scendere fra la gente, accogliere il popolo, capirne le esigenze.
Deve sentire gli imprenditori delusi e prossimi al fallimento, che non hanno avuto i ristori. I professionisti lasciati soli a patire una crisi irreversibile che porta anche a chiudere i propri studi.
Si ricordi di Gramsci e di Moro. Ora o mai più.
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