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Elezioni Francia. Duro attacco di Usigrai e Cdr RaiNews24: “Toccato il fondo”
Ieri sera in Francia è andato in scena un “ribaltone” inaspettato per chi vedeva Le Pen e Bardella vincitori delle elezioni legislative.
Quello che è successo, e quello che potrebbe succedere, lo potete trovare qui, nel pezzo del Direttore Jacopo Tondelli.
In questa sede però il focus è casa nostra.
Già perché in Italia qualcuno ha ritenuto inutile documentare e raccontare quello che stava succedendo al di là delle Alpi e che riguarda, per varie ragioni, tutta l’Europa.
Ieri sera, mentre gli altri canali di informazione (ma anche Mentana con uno speciale del Tg La7) erano in diretta no-stop, RaiNews24 ha fatto altre scelte.
Forse però sarebbe meglio dire che i vertici Rai hanno fatto altre scelte, perchè la redazione ha mostrato tutto il suo dissenso con questo comunicato, nel quale il Cdr della testata Rai esprime tutta la sua indignazione:
Il canale all news del servizio pubblico decide di aprire alle 22 sul festival Città Identitarie, ideato da Edoardo Sylos Labini. RaiNews24 non aveva mai toccato il fondo in questo modo, mai aveva abdicato così alla sua missione informativa in occasione di un appuntamento elettorale così importante.
Un tempo la nostra testata metteva in campo tutte le risorse per garantire un servizio impeccabile all’utenza, in occasioni simili.
Chiediamo al direttore come sia possibile prevedere un approfondimento diverso quando tutte le tv del Continente hanno gli occhi puntati sulle elezioni d’Oltralpe. Verrebbe da pensare che alla debacle della destra il direttore preferisca non dedicare troppo spazio. Petrecca ritiene opportuno, in una serata come questa, dare spazio a un evento non scevro da interessi e legami personali. Una scelta che qualifica la deriva che ha preso da tempo la testata e per la quale ci sentiamo indignati.
Duro anche l’intervento dell’Usigrai, che oggi ha diffuso questa nota:
Sui risultati delle elezioni francesi il Servizio Pubblico non ha fatto nulla per dare conto tempestivamente su quanto stava avvenendo di un voto che parla direttamente al futuro dell’Europa. Mentre Mediaset e La7 hanno scelto una programmazione ad hoc per raccontare da subito l’esito del voto, la Rai non si è preoccupata minimamente delle elezioni francesi.
I tg di prima serata hanno lasciato pressoché invariata la scaletta tra un servizio sul caldo e uno di cronaca nera, e durante l’access e il primetime vengono trasmessi Techetecheté e un programma di musica su Raiuno, un film su Raidue, e una replica di Report su Raitre ma su tutt’altro.
Per non dire di Rainews24, il canale all news della Rai che, contrariamente al suo mandato editoriale, decide di aprire alle 22.00 di ieri non con la Francia ma con il festival “Città Identitarie” ideato da Edoardo Sylos Labini.
Questione che il Cdr ha posto duramente al Direttore che, invece di dare spiegazioni, ne chiede alla rappresentanza sindacale minacciando denunce. Solo il Giornale Radio è andato subito in onda con uno spazio programmato da tempo.
Per l’Usigrai:
Siamo di fronte, da tempo, a una significativa riduzione degli spazi di informazione, tradizionalmente gestiti dalle testate giornalistiche del Servizio Pubblico; anche da questa scelta sta passando un cambio di narrazione che danneggia la Rai e i cittadini.
Per il maggiore sindacato dei giornalisti Rai bastava allungare i tg delle reti generaliste e impegnare il canale all news in una diretta sulle elezioni, ma il direttore Petrecca ha così replicato:
Era concordato da diversi giorni uno speciale elezioni francesi di Rainews24, che puntualmente è andato in onda. Per quanto riguarda l’apertura del tg delle 22 sul festival delle città identitarie, è stata una libera scelta del vicedirettore di turno. Sono rammaricato per i continui attacchi personali, in questo caso oltre i limiti della decenza. I festival sono una delle principali fonti di notizie con cui Rainews24 e rainews.it fanno partnership continue. E l’informazione nelle all news non segue regole fisse di impaginazione come nei tg generalisti.
Lo speciale di cui parla Petrecca è però andato in onda solo dalle 20 alle 21, quando i risultati erano ancora provvisori e la notizia non era quella che, secondo i critici di questa Rai, è considerata “sgradita” dalla dirigenza.
Bisogna però puntualizzare che Sylos Labini, ideatore del festival mandato in onda, è un intellettuale notoriamente vicino al centrodestra, e alla serata di apertura del 5 luglio era ospite proprio Petrecca.
Un piccolo, e probabilmente ininfluente, conflitto di interessi, che si lega però alle ultime vicende della Rai che abbiamo raccontato.
Negli ultimi due anni infatti i giornalisti di RaiNews24 hanno già dovuto prendere più volte posizioni pubbliche a tutela della propria indipendenza e contro i tagli e le ingerenze della direzione sui servizi in onda nei tg, oltre ad esprimere la contrarietà a trasmettere lunghi interventi della Premier senza contraddittorio.
In chiusura, per strappare un sorriso amaro, non possiamo non ricordare la meravigliosa vicenda dei fischi a Sangiuliano che diventano applausi grazie alla post-produzione. Colpa della Rai? Colpa di una società esterna? Magari sarà stato il solito funzionario più realista del re, ma un’idea della situazione la dà.
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