Partiti e politici

Elezioni Europee 2019: la geografia del voto in Italia

29 Maggio 2019

Un’onda verde nel Paese

La Lega di Salvini quintuplica i voti passando dal 6,2% del 2014 al 34,3%. Un successo chiaro che ha una matrice territoriale molto evidente: Salvini raccoglie successi in tutto il Centro Nord dove è di gran lunga il primo partito, ma ottiene un buon risultato anche nel Centro Sud dove spesso è a ruota del Movimento 5 Stelle.

Movimento Cinque Stelle partito meridionalista

Il Movimento guidato da Di Maio si conferma a vocazione meridionale. Pur perdendo oltre 4 punti rispetto alle scorse Europee (dal 21,2% al 17,1%), resta primo partito in Molise (28,8), Campania (33,9), Basilicata (29,7), Puglia (26,3), Calabria (26,7) e Sicilia (31,2).

Il PD sposta il suo baricentro al Nord ma perde nelle “Regioni rosse”

Il PD orfano di Matteo Renzi perde oltre 18 punti attestandosi al 22,7% un risultato che lo porta ad essere il secondo partito italiano. Interessante notare come di fatto le cosiddette “Regioni rosse” non esistano più e il partito guidato da Nicola Zingaretti si mantenga egemone solo in Toscana. Buone performance anche nel Centro Nord dove si afferma come secondo partito in Piemonte (23,9), Liguria (24,9), Lombardia (23,1), Friuli-Venezia-Giulia (22,2) e Veneto (18,9).

Si rafforza la frattura tra Centro e periferia

È infine interessante notare come sia ormai sempre più forte la frattura fra centro e periferia con i Capoluoghi di provincia tendenzialmente più progressisti del resto della provincia.

“Il successo di Matteo Salvini (ma anche di Renzi nel 2014) – dice Aldo Cristadoro, CEO Twig – va letto in questa chiave. Il leader leghista è stato in grado di interpretare le paure e le preoccupazioni della provincia italiana. La proposta leghista ha convinto meno gli elettori delle grandi aree metropolitane che vivono i processi globali e l’apertura internazionale come un’opportunità, ma risulta assolutamente efficace nel rispondere al senso di marginalità di importanti fette dell’elettorato che vivono nelle province, dove le sfide del nuovo millennio sono percepite come una minaccia al proprio status”.

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