Partiti e politici
Draghi invitato da Mattarella? Non scherziamo, è l’Europa che l’ha imposto
Da quando Draghi è stato invitato da Mattarella a formare un Governo, laddove la politica nostrana non ne cavava uno, grazie alle perfidie di partiti, oramai dediti solo a garantire la loro sopravvivenza, a scapito di un intero paese, e con ovvie ripercussioni su tutta l’Europa, tutti se ne arrogano l’iniziativa.
Non c’è segretario di partito che non abbia asserito che da tempo aveva indicato questa strada. Tutti sempre contrari ad un Governo di tecnici o quanto meno diretto da un tecnico, oggi sono tutti allineati e coperti come delle nuove reclute della politica. Hanno smussato i loro toni. Ora son tutti disponibili e tutti ipocritamente asseriscono di essere al servizio del bene del Paese.
Ritorniamo invece su chi ha voluto Draghi. Con tutto il dovuto rispetto per il nostro Presidente della Repubblica, penso che l’idea le sia stata caldeggiata (diciamo meglio e giustamente) imposta dall’Unione Europea, oramai stufa dell’incomprensibile disordine politico italiano. Io credo che sia stata proprio l’UE che ha imposto e voluto perentoriamente Draghi.
Mario Draghi è certamente ritenuto uno dei pochi guru della finanza mondiale. L’uomo a cui non pochi Capi di Stato si rivolgevano per chiedere consiglio. Quindi un personaggio intelligente, capace, grande analista e conoscente delle debolezze politiche economiche del mondo. E secondo voi un individuo di questa levatura si fa fagocitare dalla rissosa e malsana politica italiana? Il buon senso dovrebbe portarlo lontano anni luce da questo marasma. Invece lui accetta l’offerta di Mattarella. Perché? Perché è il nostro Presidente della Repubblica che glielo chiede? No, sono i poteri forti della finanza, oltre al governo dell’Europa Unita, che preoccupati del disastro economico e politico italiano hanno imposto a Draghi e all’Italia di optare per questa scelta. Draghi, proprio per quanto anzidetto, avrebbe al limite potuto accettare la carica di Presidente della Repubblica. L’avvento dell’era Biden negli USA presuppone una ripresa dei rapporti economici che certamente andranno a rafforzare il dollaro, che se troppo forte potrebbe danneggiare l’Europa. Se poi al fenomeno Biden ci aggiungiamo anche un tracollo economico e politico dell’Italia, questo trascinerebbe a fondo l’euro con conseguenze deleterie per tutte le nostre importazioni, che ahinoi sono sempre tante.
Certo la politica nostrana ha dimostrato di essere molto malata. Una malattia che ritengo sia frutto di un decadimento etico e culturale, dove da qualche decennio l’interesse dalla Nazione è sottoposto a quello personale di chi, si è visto assegnare, attraverso il voto libero, il dovere di governarci.
Una pletora di ipocriti alla ricerca spasmodica di un posto al tavolo della spartizione dei fondi europei. Vedi Salvini, antieuropeista per eccezione, sovranista, ora asserisce di appoggiare Draghi senza condizioni. Il M5S capace di di fare in sole 24 ore una fenomenale inversione ad U appoggiando la soluzione Draghi.
Mi sa che l’unica anima politica che ha dimostrato una vera coerenza è la Meloni dei Fratelli d’Italia. Che se continuerà su questa strada (ovviamente per certi versi non condivisa) si approprierà di buona parte degli elettori della Lega, a cui questa giravolta di Salvini non sarà certo un facile boccone da digerire.
Sta di fatto che alla fine della giostra, la scelta di Draghi per ora appare la soluzione che potrebbe farci sperare in un periodo di minore turbolenza e forse di condizioni economiche quanto meno migliori delle attuali. Non dimentichiamo comunque una cosa: Draghi dovrà sempre passare per il Parlamento, che per ora è composto di quei soliti soggetti che incuranti del vero interesse del Paese, ci stavano portando alla vera e propria bancarotta, facendoci fare una figura pessima di fronte a tutto il mondo, nel bel mezzo di una pandemia.
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