Partiti e politici
Dopo le elezioni
Blog Largo ai Vecchi
Le appena trascorse elezioni regionali si prestano ad alcune riflessioni.
In primo luogo la lista dei cosidetti impresentabili, se non avesse avuto un significato politico
diverso da quello con cui veniva presentata, dimostrerebbe che su circa 4000 candidati alle
elezioni, solo 16 sarebbero stati indegni di figurare nelle liste .
D’ altronde , secondo la legge, tutti costoro avevano il diritto di candidarsi . Quanto all’ indegno
per antonomasia, Vincenzo De Luca, i suoi elettori parrebbe abbiano tenuto poco conto del
proclama della Sig. Bindi , tanto è vero che è risultato eletto alla Presidenza della Regione.
Incombendo peraltro gli effetti della legge Severino , il Presidente del Consiglio dovrebbe
dichiararlo immediatamente ineleggibile e impedire l’insediamento del nuovo organo regionale
con la necessità di nominare un Commissario e di promuovere nuove elezioni.
Tutto questo prima che De Luca possa , provvisoriamente proclamato, nominare un vice, opporsi
legalmente alla sua destituzione presso il Tribunale Ordinario e mantener viva la legislatura.
Probabilmente per questa ragione il Presidente del Consiglio, alle prime luci dell’ alba, ha preso un
aereo per l’ Afghanistan dove andrà a festeggiare il 2 giugno con le poche truppe italiane là
rimaste, ma dando il tempo a De Luca per l’ insediamento , il ricorso , la sospensione in attesa di
giudizio.
Dunque un balletto tanto divertente quanto incomprensibile.
Una seconda osservazione, proprio su questo argomento, sta nel fatto che la Corte di Cassazione a
Sezioni Riunite, in forma ufficiale, ha stabilito che i ricorsi su la legge Severino vanno fatti ai
Tribunali Ordinari e quindi, implicitamente, stabilendo che la legge Severino ha un contenuto
penale e non è retroattiva.
Era la tesi che hanno inutilmente sostenuto i difensori di Berlusconi. Ritornerà all’ ordine del
giorno?
Una terza osservazione sta nel fatto che, laddove la destra è unita, vince o va vicino alla vittoria
ma la destra ha cambiato faccia e, secondo Salvini, avrebbe cambiato anche Capo. Salvini si
candida a questo ruolo guardando alla Francia e alla signora Marine Le Pen ma la signora Marine
segue il cammino opposto a quello di Salvini : tende verso il centro espellendo dal partito persino
suo padre. Difficile per Salvini un ritorno a posizioni moderate dopo le grida che ha lanciato
durante tutta la campagna elettorale e anche prima. La sua candidatura dunque , malgrado l’
entusiasmo con cui la porta avanti, non potrà essere presa in considerazione salvo mettere tutta la
destra in una condizione elettoralmente non praticabile nei confronti di quella metà dell’ elettorato
che non ha votato e che rappresenta la grande riserva di voti per un partito moderato nei toni e
concreto nei programmi.
Nel frattempo però la misera pattuglia dei partitini centristi non è riuscita a raccogliere che poco
più del 3% , ponendosi in una situazione a rischio sparizione rispetto alla nuova legge elettorale.
Al suo ritorno dall’ Afghanistan , il buon Renzi si troverà a dover gestire una situazione non facile
anche perchè “ il Partito della Nazione “ è lì a due passi con tutta quella gente che non è andata a
votare ma la sinistra del PD, cioè i futuri rottamati, sono ormai incattiviti di brutto. O il
Presidente/segretario li costringe a uscire , oppure avranno la forza di bloccargli la riforma del
senato senza la quale non si può andare a nuove elezioni con il sistema elettorale Italicum
recentemente votato. Bisognerebbe tornare indietro ad un sistema proporzionale che potrebbe
portare anche a risultati di tipo ligure . Insomma il paesaggio è sempre più animato e può essere
persino divertente per chi lo guarda con distacco. Purtroppo le scadenze
fiscali di metà giugno ci impediscono di essere troppo allegramente distaccati dalla realtà .
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