Partiti e politici

Dopo le elezioni

1 Giugno 2015

Blog Largo ai Vecchi

Le appena trascorse elezioni regionali si prestano ad alcune riflessioni.

In primo luogo la lista dei cosidetti impresentabili, se non avesse avuto un significato politico

diverso da quello con cui veniva presentata, dimostrerebbe che su circa 4000 candidati alle

elezioni, solo 16 sarebbero stati indegni di figurare nelle liste .

D’ altronde , secondo la legge, tutti costoro avevano il diritto di candidarsi . Quanto all’ indegno

per antonomasia, Vincenzo De Luca, i suoi elettori parrebbe abbiano tenuto poco conto del

proclama della Sig. Bindi , tanto è vero che è risultato eletto alla Presidenza della Regione.

Incombendo peraltro gli effetti della legge Severino , il Presidente del Consiglio dovrebbe

dichiararlo immediatamente ineleggibile e impedire l’insediamento del nuovo organo regionale

con la necessità di nominare un Commissario e di promuovere nuove elezioni.

Tutto questo prima che De Luca possa , provvisoriamente proclamato, nominare un vice, opporsi

legalmente alla sua destituzione presso il Tribunale Ordinario e mantener viva la legislatura.

Probabilmente per questa ragione il Presidente del Consiglio, alle prime luci dell’ alba, ha preso un

aereo per l’ Afghanistan dove andrà a festeggiare il 2 giugno con le poche truppe italiane là

rimaste, ma dando il tempo a De Luca per l’ insediamento , il ricorso , la sospensione in attesa di

giudizio.

Dunque un balletto tanto divertente quanto incomprensibile.

Una seconda osservazione, proprio su questo argomento, sta nel fatto che la Corte di Cassazione a

Sezioni Riunite, in forma ufficiale, ha stabilito che i ricorsi su la legge Severino vanno fatti ai

Tribunali Ordinari e quindi, implicitamente, stabilendo che la legge Severino ha un contenuto

penale e non è retroattiva.

Era la tesi che hanno inutilmente sostenuto i difensori di Berlusconi. Ritornerà all’ ordine del

giorno?

Una terza osservazione sta nel fatto che, laddove la destra è unita, vince o va vicino alla vittoria

ma la destra ha cambiato faccia e, secondo Salvini, avrebbe cambiato anche Capo. Salvini si

candida a questo ruolo guardando alla Francia e alla signora Marine Le Pen ma la signora Marine

segue il cammino opposto a quello di Salvini : tende verso il centro espellendo dal partito persino

suo padre. Difficile per Salvini un ritorno a posizioni moderate dopo le grida che ha lanciato

durante tutta la campagna elettorale e anche prima. La sua candidatura dunque , malgrado l’

entusiasmo con cui la porta avanti, non potrà essere presa in considerazione salvo mettere tutta la

destra in una condizione elettoralmente non praticabile nei confronti di quella metà dell’ elettorato

che non ha votato e che rappresenta la grande riserva di voti per un partito moderato nei toni e

concreto nei programmi.

Nel frattempo però la misera pattuglia dei partitini centristi non è riuscita a raccogliere che poco

più del 3% , ponendosi in una situazione a rischio sparizione rispetto alla nuova legge elettorale.

Al suo ritorno dall’ Afghanistan , il buon Renzi si troverà a dover gestire una situazione non facile

anche perchè “ il Partito della Nazione “ è lì a due passi con tutta quella gente che non è andata a

votare ma la sinistra del PD, cioè i futuri rottamati, sono ormai incattiviti di brutto. O il

Presidente/segretario li costringe a uscire , oppure avranno la forza di bloccargli la riforma del

senato senza la quale non si può andare a nuove elezioni con il sistema elettorale Italicum

recentemente votato. Bisognerebbe tornare indietro ad un sistema proporzionale che potrebbe

portare anche a risultati di tipo ligure . Insomma il paesaggio è sempre più animato e può essere

persino divertente per chi lo guarda con distacco. Purtroppo le scadenze

fiscali di metà giugno ci impediscono di essere troppo allegramente distaccati dalla realtà .

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